As the production and obsolescence of images is becoming faster with rise of technology and social media, the quick and saturated information presented in fleeting displays creates an expectation of novelty and change in the people, and when this fails to satisfy our needs we are left to wander in space and experience it without the surplus of information. Perception of this space is never a mere image or representation, but an emotion, the experience makes memories of space where we become the actor and the spectator. It is this mental dimension of the urban experience, a pure looking into the essence of things which is the starting point for this research. A duality of space is further analysed in the form of two pillars: phenomenology and semiotics. The boundary that is created between these two terms becomes a core topic, their relationship, impact, contact and conflict help in conceiving a new interpretation of space in the city and help determine how human action can help symbolization and manifestation of everyday life so the image of the city becomes conceptual as much as it is perceptual. That being said, the boundary can be seen and experienced by everyone and this is a collection of interpretations and reflections of possible signs and perceptions in cities.

Poiché la produzione e l'obsolescenza delle immagini sta diventando più veloce con l'aumento della tecnologia e dei social media, le informazioni rapide e sature presentate in display fugaci creano un'aspettativa di novità e cambiamento nelle persone, e quando questo non riesce a soddisfare i nostri bisogni siamo lasciati a vagare nello spazio e sperimentarlo senza il surplus di informazioni. La percezione di questo spazio non è mai una semplice immagine o rappresentazione, ma un'emozione, l'esperienza crea ricordi dello spazio in cui diventiamo attore e spettatore. È questa dimensione mentale dell'esperienza urbana, uno sguardo puro nell'essenza delle cose, che è il punto di partenza di questa ricerca. Una dualità dello spazio viene ulteriormente analizzata sotto forma di due pilastri: fenomenologia e semiotica. Il confine che si crea tra questi due termini diventa un tema centrale, la loro relazione, impatto, contatto e conflitto aiuta a concepire una nuova interpretazione dello spazio nella città e aiuta a determinare come l'azione umana può aiutare la simbolizzazione e la manifestazione della vita quotidiana, quindi l'immagine della città diventa tanto concettuale quanto percettiva. Detto questo, il confine può essere visto e vissuto da tutti e questa è una raccolta di interpretazioni e riflessioni di possibili segni e percezioni nelle città.

Perception and memory of urban space : a psychogeographical study of the Cannaregio district in Venice

COLLAKU, FATLIND
2021/2022

Abstract

As the production and obsolescence of images is becoming faster with rise of technology and social media, the quick and saturated information presented in fleeting displays creates an expectation of novelty and change in the people, and when this fails to satisfy our needs we are left to wander in space and experience it without the surplus of information. Perception of this space is never a mere image or representation, but an emotion, the experience makes memories of space where we become the actor and the spectator. It is this mental dimension of the urban experience, a pure looking into the essence of things which is the starting point for this research. A duality of space is further analysed in the form of two pillars: phenomenology and semiotics. The boundary that is created between these two terms becomes a core topic, their relationship, impact, contact and conflict help in conceiving a new interpretation of space in the city and help determine how human action can help symbolization and manifestation of everyday life so the image of the city becomes conceptual as much as it is perceptual. That being said, the boundary can be seen and experienced by everyone and this is a collection of interpretations and reflections of possible signs and perceptions in cities.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-ott-2022
2021/2022
Poiché la produzione e l'obsolescenza delle immagini sta diventando più veloce con l'aumento della tecnologia e dei social media, le informazioni rapide e sature presentate in display fugaci creano un'aspettativa di novità e cambiamento nelle persone, e quando questo non riesce a soddisfare i nostri bisogni siamo lasciati a vagare nello spazio e sperimentarlo senza il surplus di informazioni. La percezione di questo spazio non è mai una semplice immagine o rappresentazione, ma un'emozione, l'esperienza crea ricordi dello spazio in cui diventiamo attore e spettatore. È questa dimensione mentale dell'esperienza urbana, uno sguardo puro nell'essenza delle cose, che è il punto di partenza di questa ricerca. Una dualità dello spazio viene ulteriormente analizzata sotto forma di due pilastri: fenomenologia e semiotica. Il confine che si crea tra questi due termini diventa un tema centrale, la loro relazione, impatto, contatto e conflitto aiuta a concepire una nuova interpretazione dello spazio nella città e aiuta a determinare come l'azione umana può aiutare la simbolizzazione e la manifestazione della vita quotidiana, quindi l'immagine della città diventa tanto concettuale quanto percettiva. Detto questo, il confine può essere visto e vissuto da tutti e questa è una raccolta di interpretazioni e riflessioni di possibili segni e percezioni nelle città.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/195658