There is a reciprocal relationship between those who buy art and design, and those who supply it: mainly consisting of the sales of artwork through art dealers, auction houses, and art fairs. After having overcome the pandemic crisis in 2020, there is a trend for art and design fairs to take place back in presence, even increasing enthusiasm and frequency of these events. Despite their preoccupying ecological impact, fairs are an economic structure that, from its origins up to this day remain the main source of promotion and income of art. For this reason, there is a pressing need to articulate sustainable alternatives for the packaging and transport of artwork, in the case it is in the interest of the art industry to remain congruent with the much promoted social and environmental discourses championed by artists and related stakeholders. From the initial research, three main ways to reduce the ecological impact of the art industry emerged: 1) by reducing the amount of events in presence; 2) promoting local events and reducing international shipments as much as possible; and 3) finding more sustainable packaging solutions to transport works of art and design. This research focuses on the third option. Dietl International, a major art shipping company, generated about 1,000 tons of emissions CO2 shipping to Miami in 2021 alone, accordign to Artnet. In 2020 there were 365 in-attendance art fairs scheduled, it would mean that the art industry would have had an impact of approximately 1,000 tons of emissions for each day of the year. Furthermore, according to the FAIC (Foundation of American Institute for Conservation), there is not enough research regarding the impact, efficiency of use of materials and the energy consumption of the packaging used for the art industry, thus limiting innovation in this field. While it is recognized that a change of mindset is needed, a more sustainable and accessible shipping solution is needed in the meantime.

Esiste un rapporto reciproco fra chi compra arte e design e chi lo fornisce: consiste principalmente nella vendita di arte e design a traverso art dealers, case d’aste, e fiere d’arte. Questa ricerca si focalizza particolarmente nelle fiere d’arte e design. Le fiere, di natura globale ed itinerante, dopo aver supperato la crisi della pandemia in 2020, sono tornate ad avere luogo in presenza. Per questo motivo, esiste un bisogno pressante d’imballare e trasportare le opere d’arte e design da una parte dal mondo all’altra in maniera più sostenibile, nel caso si voglia essere congruenti riguardo ai discorsi sociali ed ambientali tanto sostenuti del settore artistico. Le fiere sono una struttura economica che fino ad oggi rimane il principale supporto dell’arte, nonostante abbia un impatto ecologico significativo. Dalla ricerca iniziale sono emersi tre principali modi di ridurre l’impatto ecologico dell’industria dell’arte: 1) riducendo la quantità di eventi in presenza; 2) promuovendo eventi locali e riducendo il più possibile le spedizioni internazionali; 3) trovando soluzioni d’imballaggio più sostenibili per trasportare le opere d’arte e di design. Questa ricerca si focalizza sulla terza opzione. 8 Dietl International, un’importante compagnia di spedizione, ha generato circa 1.000 tonnellate di emissioni di CO2 spedendo a Miami solo nel 2021. Nel 2020 c’erano 365 fiere d’arte in presenza programmate, vorrebbe dire che l’industria del arte avrebbe avuto un impatto di circa 1.000 tonnellate di emissioni ogni giorno dell’anno, cifra approssimata ovviamente dato che non tutte le fiere spostano la stessa quantità di opere d’arte. In più, secondo la FAIC (Foundation of American Institute for Conservation), non esiste ricerca sufficiente riguardo all’impatto, all’efficienza d’utilizzo dei materiali e il consumo di energia del packaging utilizzato per l’industria dell’arte, limitando quindi l’innovazione in questo campo. Nel corso del 2020 gli Stati Uniti sono rimasti il mercato principale per l’Industria dell’Arte (42% delle vendite avvengono in questo paese), quasi la metà di tutto il mercato delle vendite. Ciò significa che la spedizione di opere d’arte sarà comunque necessaria poiché gran parte delle opere d’arte deve essere spedita negli grandi hub d’arte da tutte le parti del mondo dove l’arte viene prodotta, sopratutto dall’Europa. Sebbene sia riconosciuto che è necessario un cambiamento di mentalità, nel frattempo è necessaria una soluzione riguardo la spedizione più sostenibile ed accessibile a tutti.

Artbox : un prodotto-servizio per la riduzione dell'impatto ambientale risultato dalla spedizione degli oggetti di design e arte

Arriaga Rivera, Monica
2021/2022

Abstract

There is a reciprocal relationship between those who buy art and design, and those who supply it: mainly consisting of the sales of artwork through art dealers, auction houses, and art fairs. After having overcome the pandemic crisis in 2020, there is a trend for art and design fairs to take place back in presence, even increasing enthusiasm and frequency of these events. Despite their preoccupying ecological impact, fairs are an economic structure that, from its origins up to this day remain the main source of promotion and income of art. For this reason, there is a pressing need to articulate sustainable alternatives for the packaging and transport of artwork, in the case it is in the interest of the art industry to remain congruent with the much promoted social and environmental discourses championed by artists and related stakeholders. From the initial research, three main ways to reduce the ecological impact of the art industry emerged: 1) by reducing the amount of events in presence; 2) promoting local events and reducing international shipments as much as possible; and 3) finding more sustainable packaging solutions to transport works of art and design. This research focuses on the third option. Dietl International, a major art shipping company, generated about 1,000 tons of emissions CO2 shipping to Miami in 2021 alone, accordign to Artnet. In 2020 there were 365 in-attendance art fairs scheduled, it would mean that the art industry would have had an impact of approximately 1,000 tons of emissions for each day of the year. Furthermore, according to the FAIC (Foundation of American Institute for Conservation), there is not enough research regarding the impact, efficiency of use of materials and the energy consumption of the packaging used for the art industry, thus limiting innovation in this field. While it is recognized that a change of mindset is needed, a more sustainable and accessible shipping solution is needed in the meantime.
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2022
2021/2022
Esiste un rapporto reciproco fra chi compra arte e design e chi lo fornisce: consiste principalmente nella vendita di arte e design a traverso art dealers, case d’aste, e fiere d’arte. Questa ricerca si focalizza particolarmente nelle fiere d’arte e design. Le fiere, di natura globale ed itinerante, dopo aver supperato la crisi della pandemia in 2020, sono tornate ad avere luogo in presenza. Per questo motivo, esiste un bisogno pressante d’imballare e trasportare le opere d’arte e design da una parte dal mondo all’altra in maniera più sostenibile, nel caso si voglia essere congruenti riguardo ai discorsi sociali ed ambientali tanto sostenuti del settore artistico. Le fiere sono una struttura economica che fino ad oggi rimane il principale supporto dell’arte, nonostante abbia un impatto ecologico significativo. Dalla ricerca iniziale sono emersi tre principali modi di ridurre l’impatto ecologico dell’industria dell’arte: 1) riducendo la quantità di eventi in presenza; 2) promuovendo eventi locali e riducendo il più possibile le spedizioni internazionali; 3) trovando soluzioni d’imballaggio più sostenibili per trasportare le opere d’arte e di design. Questa ricerca si focalizza sulla terza opzione. 8 Dietl International, un’importante compagnia di spedizione, ha generato circa 1.000 tonnellate di emissioni di CO2 spedendo a Miami solo nel 2021. Nel 2020 c’erano 365 fiere d’arte in presenza programmate, vorrebbe dire che l’industria del arte avrebbe avuto un impatto di circa 1.000 tonnellate di emissioni ogni giorno dell’anno, cifra approssimata ovviamente dato che non tutte le fiere spostano la stessa quantità di opere d’arte. In più, secondo la FAIC (Foundation of American Institute for Conservation), non esiste ricerca sufficiente riguardo all’impatto, all’efficienza d’utilizzo dei materiali e il consumo di energia del packaging utilizzato per l’industria dell’arte, limitando quindi l’innovazione in questo campo. Nel corso del 2020 gli Stati Uniti sono rimasti il mercato principale per l’Industria dell’Arte (42% delle vendite avvengono in questo paese), quasi la metà di tutto il mercato delle vendite. Ciò significa che la spedizione di opere d’arte sarà comunque necessaria poiché gran parte delle opere d’arte deve essere spedita negli grandi hub d’arte da tutte le parti del mondo dove l’arte viene prodotta, sopratutto dall’Europa. Sebbene sia riconosciuto che è necessario un cambiamento di mentalità, nel frattempo è necessaria una soluzione riguardo la spedizione più sostenibile ed accessibile a tutti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/195822