Neo-emotions : a hyperconsumerist tale in a dystopian Milan

The aim of this paper is to present a design proposal for the city of Milan, a post-industrial megalopolis, based on the thesis’ topic, which is "emotions as a consumerist product." The research into this topic has been divided into three main subjects, dystopia, consumerism, and emotions, to facilitate the study and provide proof of the veracity of what could otherwise be considered an "imaginary" or "fantastic" endeavor. The research has examined three main questions. Could today's hyperconsumerist society bring dystopian stories to life? Could today's avoidance of emotions turn them into the most sought-after product in the bleak future? Could Milan's most visited attraction be turned into a dystopian pop-up store? The literature review produced a working proof indicating that design can provide frightening images of the future and commentary on contemporary social challenges. Following the theoretical research, a design proposal follows. The thesis project aims to create temporary retail spaces selling specific emotions to people. The design is utilized to deliver results and answers, but primarily to challenge the concept of consumerism. It focuses on how an architecturally designed and conceptualized dystopia handles present problems of the society in question, with the intention of problematizing, influencing attitudes, and awakening the contemporary individual's consciousness. These pop-up stores are imbued with the essence of the corresponding emotion and are designed to make the emotion visible. The discussion centers on a critical assessment of materialism's dominance and the decline of genuine emotion in modern society.

Lo scopo di questo elaborato è presentare una proposta progettuale per la città di Milano, una megalopoli post-industriale, basata sulle "emozioni come prodotto di consumo", tema della tesi. La ricerca su questo argomento è stata suddivisa in tre temi principali, distopia, consumismo ed emozioni, per facilitare lo studio e fornire la prova della veridicità di ciò che altrimenti potrebbe essere considerato un'impresa "immaginaria" o "fantastica". La ricerca ha esaminato tre questioni principali. La società iperconsumista di oggi potrebbe dare vita a storie distopiche? L'evitamento odierno delle emozioni potrebbe trasformarle nel prodotto più ricercato in un tetro futuro? L'attrazione più visitata di Milano potrebbe trasformarsi in un pop-up store distopico? La letteratura revisionata ha prodotto una prova funzionante che indica che il design può fornire immagini spaventose del futuro e commenti sulle sfide sociali contemporanee. Alla ricerca teorica segue una proposta progettuale. Il progetto di tesi mira a creare spazi commerciali temporanei che vendono emozioni specifiche alle persone. Il design viene utilizzato per fornire risultati e risposte, ma soprattutto per sfidare il concetto di consumismo. Si concentra su come una distopia architettonicamente progettata e concettualizzata gestisce i problemi attuali della società in questione, con l'intenzione di problematizzare, influenzare gli atteggiamenti e risvegliare la coscienza dell'individuo contemporaneo. Questi negozi pop-up sono intrisi dell'essenza dell'emozione corrispondente e sono progettati per renderla visibile. La discussione è incentrata su una valutazione critica del dominio del materialismo e del declino delle emozioni autentiche nella società moderna.