The municipality of Milan has issued a call for competition to design the new laboratories of the Teatro alla Scala, finding the PRU Rubattino as its location. The objective of the international competition focuses on the functional program, the redevelopment of the Lambretta park and the former Innocenti factory. The methodology adopted for the preliminary study of the intervention is based on three actions that refer to contemporary thoughts: connecting, structuring and sizing. Regarding the first term, French author Françoise Choay suggests a design methodology used to consciously connect the intervention to the local context starting from the study of material and immaterial networks at a global scale, connecting from above. The second step concerns Peter Eisenman's design methodology. It consists of the study and interpretation of urban meshes adjacent to interventions, translated to the project site and used as the basis on which to structure the project itself. This is done through a methodology that embraces the use of abstract drawing and diagramming as an alternative form of representation to traditional design approaches. Finally there is Rem Koolhaas' critical thinking on the urban scale. His theory on the scaling of buildings is unequivocal: they are treated as "spaceships" landed from above with no relationship of scale or history to the local landscape. Our work considers this thinking as a starting point to demonstrate the opportunity that the contemporary city offers us to patch up sick fragments of the city, despite its "sickness" due to the logic of subdivision. These theories guided us in the analysis of the built landscape of Rubattino and Lambrate, working towards urban and agricultural landscape sustainability. Using concepts transformed into urban structures, a mesh was employed that adapts to the site and generates new relationships with its history and the new contemporary "techno-cultural" landscape. The above three concepts, were taken as starting points for the realization of the project, in an attempt to go beyond the classical theories of traditional design. Therefore, the goal is to demonstrate that through the experimentation of an alternative design methodology it is still possible to "heal" the city, to "sew it up" in its most fragile places bequeathed by the glorious industrial past of mid-century Milan.

Il comune di Milano ha indetto un bando di concorso per la progettazione dei nuovi laboratori del Teatro alla Scala, trovando come collocazione il PRU Rubattino. L’obbiettivo del concorso internazionale pone l’attenzione sul programma funzionale, sulla riqualificazione del parco della Lambretta e sull’ex fabbrica Innocenti. La metodologia adottata per lo studio preliminare dell’intervento si basa su tre azioni che fanno riferimento a pensieri contemporanei: connettere, strutturare e dimensionare. In merito al primo termine, l’autrice francese Françoise Choay suggerisce una metodologia progettuale utilizzata per connettere in modo consapevole l’intervento al contesto locale partendo dallo studio delle reti materiali ed immateriali ad una scala globale, connettendosi dall’alto. Il secondo passaggio riguarda la metodologia progettuale di Peter Eisenman. Essa consiste nello studio e nell’interpretazione di maglie urbane adiacenti agli interventi, traslate nel sito di progetto e utilizzate come base sulla quale strutturare il progetto stesso. Ciò avviene attraverso una metodologia che abbraccia l’utilizzo del disegno astratto e del diagramma come forma di rappresentazione alternativa agli approcci progettuali tradizionali. Infine vi è il pensiero critico di Rem Koolhaas sulla scala urbana. La sua teoria sul dimensionamento degli edifici è inequivocabile: questi vengono trattati come “astronavi” atterrate dall’alto senza alcuna relazione di scala o di storia con il paesaggio locale. Il nostro lavoro considera questo pensiero come un punto di partenza per dimostrare l’opportunità che la città contemporanea ci offre per ricucire frammenti di città malati, nonostante la sua “malattia” dovuta alle logiche di lottizzazione. Queste teorie ci hanno guidato nell’analisi del paesaggio edificato di Rubattino e Lambrate, lavorando in vista di sostenibilità del paesaggio urbano e agrario. Utilizzando concetti trasformati in strutture urbane, è stata impiegata una maglia che si adatta al sito e genera nuove relazioni con la sua storia e con il nuovo paesaggio “tecno-culturale” contemporaneo. I tre concetti di cui sopra, sono stati assunti come punti di partenza per la realizzazione del progetto, nel tentativo di andare oltre le teorie classiche di progettazione tradizionale. L’obbiettivo è perciò quello di dimostrare che attraverso la sperimentazione di una metodologia progettuale alternativa è ancora possibile “curare” la città, “ricucirla” nei suoi luoghi più fragili lasciati in eredità dal glorioso passato industriale della Milano di metà secolo.

Dalla scenografia alla grande dimensione del progetto urbano: i laboratori di produzione del Teatro alla Scala a Milano Rubattino

Valente, Teresa Margherita;NICHETTI, LUCA;Ros, Michela
2021/2022

Abstract

The municipality of Milan has issued a call for competition to design the new laboratories of the Teatro alla Scala, finding the PRU Rubattino as its location. The objective of the international competition focuses on the functional program, the redevelopment of the Lambretta park and the former Innocenti factory. The methodology adopted for the preliminary study of the intervention is based on three actions that refer to contemporary thoughts: connecting, structuring and sizing. Regarding the first term, French author Françoise Choay suggests a design methodology used to consciously connect the intervention to the local context starting from the study of material and immaterial networks at a global scale, connecting from above. The second step concerns Peter Eisenman's design methodology. It consists of the study and interpretation of urban meshes adjacent to interventions, translated to the project site and used as the basis on which to structure the project itself. This is done through a methodology that embraces the use of abstract drawing and diagramming as an alternative form of representation to traditional design approaches. Finally there is Rem Koolhaas' critical thinking on the urban scale. His theory on the scaling of buildings is unequivocal: they are treated as "spaceships" landed from above with no relationship of scale or history to the local landscape. Our work considers this thinking as a starting point to demonstrate the opportunity that the contemporary city offers us to patch up sick fragments of the city, despite its "sickness" due to the logic of subdivision. These theories guided us in the analysis of the built landscape of Rubattino and Lambrate, working towards urban and agricultural landscape sustainability. Using concepts transformed into urban structures, a mesh was employed that adapts to the site and generates new relationships with its history and the new contemporary "techno-cultural" landscape. The above three concepts, were taken as starting points for the realization of the project, in an attempt to go beyond the classical theories of traditional design. Therefore, the goal is to demonstrate that through the experimentation of an alternative design methodology it is still possible to "heal" the city, to "sew it up" in its most fragile places bequeathed by the glorious industrial past of mid-century Milan.
BIANCHI, ALESSANDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
Il comune di Milano ha indetto un bando di concorso per la progettazione dei nuovi laboratori del Teatro alla Scala, trovando come collocazione il PRU Rubattino. L’obbiettivo del concorso internazionale pone l’attenzione sul programma funzionale, sulla riqualificazione del parco della Lambretta e sull’ex fabbrica Innocenti. La metodologia adottata per lo studio preliminare dell’intervento si basa su tre azioni che fanno riferimento a pensieri contemporanei: connettere, strutturare e dimensionare. In merito al primo termine, l’autrice francese Françoise Choay suggerisce una metodologia progettuale utilizzata per connettere in modo consapevole l’intervento al contesto locale partendo dallo studio delle reti materiali ed immateriali ad una scala globale, connettendosi dall’alto. Il secondo passaggio riguarda la metodologia progettuale di Peter Eisenman. Essa consiste nello studio e nell’interpretazione di maglie urbane adiacenti agli interventi, traslate nel sito di progetto e utilizzate come base sulla quale strutturare il progetto stesso. Ciò avviene attraverso una metodologia che abbraccia l’utilizzo del disegno astratto e del diagramma come forma di rappresentazione alternativa agli approcci progettuali tradizionali. Infine vi è il pensiero critico di Rem Koolhaas sulla scala urbana. La sua teoria sul dimensionamento degli edifici è inequivocabile: questi vengono trattati come “astronavi” atterrate dall’alto senza alcuna relazione di scala o di storia con il paesaggio locale. Il nostro lavoro considera questo pensiero come un punto di partenza per dimostrare l’opportunità che la città contemporanea ci offre per ricucire frammenti di città malati, nonostante la sua “malattia” dovuta alle logiche di lottizzazione. Queste teorie ci hanno guidato nell’analisi del paesaggio edificato di Rubattino e Lambrate, lavorando in vista di sostenibilità del paesaggio urbano e agrario. Utilizzando concetti trasformati in strutture urbane, è stata impiegata una maglia che si adatta al sito e genera nuove relazioni con la sua storia e con il nuovo paesaggio “tecno-culturale” contemporaneo. I tre concetti di cui sopra, sono stati assunti come punti di partenza per la realizzazione del progetto, nel tentativo di andare oltre le teorie classiche di progettazione tradizionale. L’obbiettivo è perciò quello di dimostrare che attraverso la sperimentazione di una metodologia progettuale alternativa è ancora possibile “curare” la città, “ricucirla” nei suoi luoghi più fragili lasciati in eredità dal glorioso passato industriale della Milano di metà secolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/196179