Solitamente a Siracusa viene indicato come parco archeologico il complesso momumentale, che si trova alle porte della città. Esso ospita monumenti facilmente riconoscibili e testimoni del periodo storico greco e romano. Si tratta di un luogo dove è possibile addentrarsi seguendo dei percorsi, volontariamente non delimitati, in modo che il visitatore possa osservare e scrutare tali monumenti da qualsiasi parte o angolazione. Oltre all’area indicata come Parco della Neapolis, a Siracusa, vi sono altre due aree di uguale importanza caratterizzate dalla presenza di enormi cave i di pietra dette Latomie. Se il Parco della Neapolis gode di una certa notorietà al contrario il complesso delle latomie del Casale e dei Cappuccini non vengono quasi mai coinvolte nel percorso di visita, sia per l’assenza di elementi architettonici particolarmente evidenti sia per la particolare posizione che occupa- no rispetto al parco della Neapolis. Lo scopo del progetto, seguendo a grandi linee le proposte dell’odierno Progetto di Territorio è quello di inserire all’interno del percorso di visita ai monu- menti della città anche i due complessi delle Latomie del Casale, oggi difficilmente visibili, e quelle dei Cappuccini, ad oggi chiuse per lavori di consolidamento dei costoni rocciosi. L’intervento non agisce all’interno di tali aree, non invade lo spazio all’interno del parco ma consiste nella riquali- ficazione delle aree adiacenti ai tre complessi archeologici in modo da agevolare e rendere più piacevole la visita. Tale ricucitura avviene progettando nuove aree attrezzate, percorsi pedonali alberati, incrementando la viabilità di connessione. Le aree coinvolte nel progetto si trovano inglobate all’interno di un tessuto urbano già radicato che le ha quasi “inghiottite”. Dove è stato possibile il progetto agisce riorganizzando e inserendo nuove funzioni a supporto dei visitatori e agelvolare la visita ai monumenti. Nei tratti di collegamento, tra un’area e l’altra, dove il tessuto urbano rappresenta un limite invlicabile l’intervento si limita a riqualificare i bordi stradali, inse- rendo elementi di connessione come una pista ciclabile che si ricollega ad una ulteriore percorso ciclabile realizzato recentemente. Alcune aree destinate sono state destinate a parco urbano con all’interno spazi per varie attività quali sport, musica, relax, servizi necessari come aree di sosta, box infomativi e aree verdi. Affinchè il progetto sia efficiente, oltre all’intervento architetto- nico, è necessario prevederee una serie di servizi che spingono il visitatore a non soffermarsi alla visita del solo Parco della neapolis, ma a proseguire con la visitae verso le altre due aree arche- ologiche. Tali servizi possono essere: navette che seguono un percorso, definito durante la fase di progettazione, e trasportano i visitatori da una parte all’altra di tutto il complesso, il biglietto unico per il parco e per il museo archeologico e lo studio di una segnaletica che permette di individuare facilmente le aree.

Siracusa tra storia e natura. Frammenti di aree archeologiche, giardini, spazi attrezzati, monumenti, percorsi pedonali e viabilità di connessione

GENOVESE, ALESSIO
2009/2010

Abstract

Solitamente a Siracusa viene indicato come parco archeologico il complesso momumentale, che si trova alle porte della città. Esso ospita monumenti facilmente riconoscibili e testimoni del periodo storico greco e romano. Si tratta di un luogo dove è possibile addentrarsi seguendo dei percorsi, volontariamente non delimitati, in modo che il visitatore possa osservare e scrutare tali monumenti da qualsiasi parte o angolazione. Oltre all’area indicata come Parco della Neapolis, a Siracusa, vi sono altre due aree di uguale importanza caratterizzate dalla presenza di enormi cave i di pietra dette Latomie. Se il Parco della Neapolis gode di una certa notorietà al contrario il complesso delle latomie del Casale e dei Cappuccini non vengono quasi mai coinvolte nel percorso di visita, sia per l’assenza di elementi architettonici particolarmente evidenti sia per la particolare posizione che occupa- no rispetto al parco della Neapolis. Lo scopo del progetto, seguendo a grandi linee le proposte dell’odierno Progetto di Territorio è quello di inserire all’interno del percorso di visita ai monu- menti della città anche i due complessi delle Latomie del Casale, oggi difficilmente visibili, e quelle dei Cappuccini, ad oggi chiuse per lavori di consolidamento dei costoni rocciosi. L’intervento non agisce all’interno di tali aree, non invade lo spazio all’interno del parco ma consiste nella riquali- ficazione delle aree adiacenti ai tre complessi archeologici in modo da agevolare e rendere più piacevole la visita. Tale ricucitura avviene progettando nuove aree attrezzate, percorsi pedonali alberati, incrementando la viabilità di connessione. Le aree coinvolte nel progetto si trovano inglobate all’interno di un tessuto urbano già radicato che le ha quasi “inghiottite”. Dove è stato possibile il progetto agisce riorganizzando e inserendo nuove funzioni a supporto dei visitatori e agelvolare la visita ai monumenti. Nei tratti di collegamento, tra un’area e l’altra, dove il tessuto urbano rappresenta un limite invlicabile l’intervento si limita a riqualificare i bordi stradali, inse- rendo elementi di connessione come una pista ciclabile che si ricollega ad una ulteriore percorso ciclabile realizzato recentemente. Alcune aree destinate sono state destinate a parco urbano con all’interno spazi per varie attività quali sport, musica, relax, servizi necessari come aree di sosta, box infomativi e aree verdi. Affinchè il progetto sia efficiente, oltre all’intervento architetto- nico, è necessario prevederee una serie di servizi che spingono il visitatore a non soffermarsi alla visita del solo Parco della neapolis, ma a proseguire con la visitae verso le altre due aree arche- ologiche. Tali servizi possono essere: navette che seguono un percorso, definito durante la fase di progettazione, e trasportano i visitatori da una parte all’altra di tutto il complesso, il biglietto unico per il parco e per il museo archeologico e lo studio di una segnaletica che permette di individuare facilmente le aree.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19626