L’intento di questa tesi non vuole essere il breve riassunto della fase progettuale intercorsa nello sviluppo del progetto, vuole invece centrare la questione sulla lungimiranza dell’idea di città, ovvero andare a discutere prendendo una posizione chiara nel panorama dell’architettura contemporanea. Non è nostra intenzione produrre una critica sterile agli interventi in corso su Milano, si vuole proporre un diverso approccio alla progettazione dove non sono solo importanti gli indici, la volontà della committenza, la firma dell’architetto, il valore di mercato; si vuole dare valore all’architettura. Allora prenderà forma una descrizione puntuale dei ragionamenti sviluppati, non solo sulla mera questione progettuale bensì sulla visione di una città del domani in cui la campagna entra in Milano, la natura convive col cittadino e l’architettura trova la definizione attraverso progetti volti alla risoluzione dei problemi, non tanto all’esposizione del talento del singolo architetto. Il ragionamento sviluppato prende spunto dal Workshop “Milano – Scali ferroviari”, lavoro successivamente ampliato alla direttrice est-ovest comprendente le aree di Bovisa, Scalo Farini e scalo Garibaldi. All’interno del lavoro svolto vengono analizzati i problemi della Milano contemporanea, quali la mobilità urbana, l’analisi dei progetti in corso di realizzazione per l’Expo 2015, lo sviluppo storico della città attraverso i piani regolatori del novecento. Il progetto di tesi si colloca in una porzione del territorio della città di Milano oggetto di grandi trasformazioni. Si tratta di un grande vuoto situato nei pressi della stazione di Porta Garibaldi, nel particolare propone l’intervento sull’area di Porta Nuova Varesine. L’intento di mantenere il vuoto urbano come risorsa per la città viene attuato ponendo un limite, allineato sulla direttrice ets-ovest, mediante un corpo basso su cui si innestano tre edifici alti che dialogano con la città.
Un progetto per Porta Nuova a Milano
MATH, GABRIELE;LIMITI, ANDREA
2009/2010
Abstract
L’intento di questa tesi non vuole essere il breve riassunto della fase progettuale intercorsa nello sviluppo del progetto, vuole invece centrare la questione sulla lungimiranza dell’idea di città, ovvero andare a discutere prendendo una posizione chiara nel panorama dell’architettura contemporanea. Non è nostra intenzione produrre una critica sterile agli interventi in corso su Milano, si vuole proporre un diverso approccio alla progettazione dove non sono solo importanti gli indici, la volontà della committenza, la firma dell’architetto, il valore di mercato; si vuole dare valore all’architettura. Allora prenderà forma una descrizione puntuale dei ragionamenti sviluppati, non solo sulla mera questione progettuale bensì sulla visione di una città del domani in cui la campagna entra in Milano, la natura convive col cittadino e l’architettura trova la definizione attraverso progetti volti alla risoluzione dei problemi, non tanto all’esposizione del talento del singolo architetto. Il ragionamento sviluppato prende spunto dal Workshop “Milano – Scali ferroviari”, lavoro successivamente ampliato alla direttrice est-ovest comprendente le aree di Bovisa, Scalo Farini e scalo Garibaldi. All’interno del lavoro svolto vengono analizzati i problemi della Milano contemporanea, quali la mobilità urbana, l’analisi dei progetti in corso di realizzazione per l’Expo 2015, lo sviluppo storico della città attraverso i piani regolatori del novecento. Il progetto di tesi si colloca in una porzione del territorio della città di Milano oggetto di grandi trasformazioni. Si tratta di un grande vuoto situato nei pressi della stazione di Porta Garibaldi, nel particolare propone l’intervento sull’area di Porta Nuova Varesine. L’intento di mantenere il vuoto urbano come risorsa per la città viene attuato ponendo un limite, allineato sulla direttrice ets-ovest, mediante un corpo basso su cui si innestano tre edifici alti che dialogano con la città.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/19641