The 1960 Olympic Games in Rome allowed the Flaminio Quarter to change its face: from a peripheral military zone to a new urban area with great architectural works, created by world-recognized designers. The Flaminio Stadium is the protagonist of this redevelopment: designed in 1957, a model of 20th-century architecture, it is the perfect example of Pier Luigi Nervi's creative philosophy, which is how art is pure functionality and staticity, and aesthetics a natural consequence. After several changes of use, starting in 2011 due to capacity constraints and from the outdated spaces compared to the needs, the various sports clubs moved permanently to the Olympic Stadium. The Flaminio Stadium now pours in a state of decay and abandonment, but demolition is not an option given its strong architectural and historical value, among other things since 2018 it is under the protection of the Special Superintendence of Fine Arts of Rome. On the basis of theoretical research and analysis of the urban area, this thesis proposes a reactivation and re-functionalization of the interior subtribune spaces that, combining with the native sports function, would make the Flaminio Stadium a social gathering space suitable for both neighborhood residents and tourists to the city, all without affecting the existing structure. The project focuses principally on the redevelopment of the 'area occupied by the semi-Olympic pool, below the east grandstand, which becomes a museum space to permanently house the exhibition "Pier Luigi Nervi. Architecture as a Challenge.", an international traveling exhibition curated by the Pier Luigi Nervi Project Foundation and established in 2010 whose last stop was hosted in Florence in 2021. The purpose is to make complete the urban reconversion of the Flaminio district, which began with the construction of the Parco della Musica designed by Renzo Piano and the MAXXI - National Museum of XXI Century Arts by Zaha Hadid, and of course to restore the Flaminio Stadium to its former glory.

I Giochi Olimpici del 1960 di Roma permettono al Quartiere Flaminio di cambiare volto: da zona periferica militare a nuova area urbana con grandi opere architettoniche, realizzate da progettisti riconosciuti a livello mondiale. Lo Stadio Flaminio è il protagonista di questa riqualificazione: progettato nel 1957, modello dell’architettura del ‘900 è l’esempio perfetto della filosofia creativa di Pier Luigi Nervi, ovvero come l’arte sia pura funzionalità e staticità, e l’estetica una conseguenza naturale. Dopo diversi cambi d’uso, a partire dal 2011 a causa di limiti di capienza e dagli spazi ormai obsoleti rispetto alle necessità, le diverse società sportive si spostano definitivamente allo Stadio Olimpico. Lo Stadio Flaminio riversa ormai in uno stato di degrado e abbandono, ma la demolizione non è un’opzione dato il forte valore architettonico e storico, tra l’altro dal 2018 è sotto la tutela della Sovraintendenza Speciale delle Belle Arti di Roma. Sulla base di una ricerca teorica e dell’analisi della zona urbana, questa tesi propone una riattivazione e rifunzionalizzazione degli spazi interni sottotribuna che, unendosi alla funzione sportiva natale, renderebbe lo Stadio Flaminio uno spazio di aggregazione sociale adatto sia ai residenti del quartiere che ai turisti della città, il tutto senza intaccare la struttura esistente. Il progetto si concentra principlamente sulla riqualificazione dell’ area occupata dalla piscina semi olimpionica, al di sotto della tribuna est, che diventa spazio museale per ospitare permanentemente la mostra “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida.”, esibizione itinerante internazionale curata dalla Fondazione Pier Luigi Nervi Project e nata nel 2010 la cui ultima tappa è stata ospitata a Firenze nel 2021. Lo scopo è quello di rendere completa la riconversione urbanistica del quartiere Flaminio, avviata con la costruzione del Parco della Musica progettato da Renzo Piano e il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Zaha Hadid, e ovviamente riportare al suo antico splendore lo Stadio Flaminio.

Stadio Flaminio : studio e riqualifica delle funzioni dell'opera di Pier Luigi Nervi

Piantedosi, Arianna
2021/2022

Abstract

The 1960 Olympic Games in Rome allowed the Flaminio Quarter to change its face: from a peripheral military zone to a new urban area with great architectural works, created by world-recognized designers. The Flaminio Stadium is the protagonist of this redevelopment: designed in 1957, a model of 20th-century architecture, it is the perfect example of Pier Luigi Nervi's creative philosophy, which is how art is pure functionality and staticity, and aesthetics a natural consequence. After several changes of use, starting in 2011 due to capacity constraints and from the outdated spaces compared to the needs, the various sports clubs moved permanently to the Olympic Stadium. The Flaminio Stadium now pours in a state of decay and abandonment, but demolition is not an option given its strong architectural and historical value, among other things since 2018 it is under the protection of the Special Superintendence of Fine Arts of Rome. On the basis of theoretical research and analysis of the urban area, this thesis proposes a reactivation and re-functionalization of the interior subtribune spaces that, combining with the native sports function, would make the Flaminio Stadium a social gathering space suitable for both neighborhood residents and tourists to the city, all without affecting the existing structure. The project focuses principally on the redevelopment of the 'area occupied by the semi-Olympic pool, below the east grandstand, which becomes a museum space to permanently house the exhibition "Pier Luigi Nervi. Architecture as a Challenge.", an international traveling exhibition curated by the Pier Luigi Nervi Project Foundation and established in 2010 whose last stop was hosted in Florence in 2021. The purpose is to make complete the urban reconversion of the Flaminio district, which began with the construction of the Parco della Musica designed by Renzo Piano and the MAXXI - National Museum of XXI Century Arts by Zaha Hadid, and of course to restore the Flaminio Stadium to its former glory.
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2022
2021/2022
I Giochi Olimpici del 1960 di Roma permettono al Quartiere Flaminio di cambiare volto: da zona periferica militare a nuova area urbana con grandi opere architettoniche, realizzate da progettisti riconosciuti a livello mondiale. Lo Stadio Flaminio è il protagonista di questa riqualificazione: progettato nel 1957, modello dell’architettura del ‘900 è l’esempio perfetto della filosofia creativa di Pier Luigi Nervi, ovvero come l’arte sia pura funzionalità e staticità, e l’estetica una conseguenza naturale. Dopo diversi cambi d’uso, a partire dal 2011 a causa di limiti di capienza e dagli spazi ormai obsoleti rispetto alle necessità, le diverse società sportive si spostano definitivamente allo Stadio Olimpico. Lo Stadio Flaminio riversa ormai in uno stato di degrado e abbandono, ma la demolizione non è un’opzione dato il forte valore architettonico e storico, tra l’altro dal 2018 è sotto la tutela della Sovraintendenza Speciale delle Belle Arti di Roma. Sulla base di una ricerca teorica e dell’analisi della zona urbana, questa tesi propone una riattivazione e rifunzionalizzazione degli spazi interni sottotribuna che, unendosi alla funzione sportiva natale, renderebbe lo Stadio Flaminio uno spazio di aggregazione sociale adatto sia ai residenti del quartiere che ai turisti della città, il tutto senza intaccare la struttura esistente. Il progetto si concentra principlamente sulla riqualificazione dell’ area occupata dalla piscina semi olimpionica, al di sotto della tribuna est, che diventa spazio museale per ospitare permanentemente la mostra “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida.”, esibizione itinerante internazionale curata dalla Fondazione Pier Luigi Nervi Project e nata nel 2010 la cui ultima tappa è stata ospitata a Firenze nel 2021. Lo scopo è quello di rendere completa la riconversione urbanistica del quartiere Flaminio, avviata con la costruzione del Parco della Musica progettato da Renzo Piano e il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Zaha Hadid, e ovviamente riportare al suo antico splendore lo Stadio Flaminio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/196442