During the development and the definition of the urban fabric of the city of Tirana, the street axis Bulevardi i Ri played a ruling role in the growth of the Albanian capital and still represents an occasion for imagining new spaces for the city. The thesis project proposes a new idea for the masterplan of the new northern stretch of the axis, which is today object of a development plan, aiming to regulate the city’s growth, define new living forms and create new public spaces for the citizens. The leading principle of the design choices for the presented hypothesis was the dilatation of the urban tissue, fundamental characteristic of the modern city, through the opening of the space and the positioning of isolated volumes able to create urban quality with their arranging. The project explores three main themes: designing new buildings hosting public functions in the areas overlooking Bulevardi i Ri, researching a new synthesis between different residential types and the Albanian way of living, and increasing green areas as tool for the city’s definition. The project proposes a residential system based on neighbourhoods with low-rise detached houses surrounded by fencing walls, typical to the Albanian towns, and high-rise buildings, which arranging and orientation emphasize the open spatial principle of for the project of the axis. The project of the latter includes four different designs, in order to address contemporary living needs with appropriate residential types, which establish an architectural dialogue on variations of architectural character and language of each one. The creation of free urban voids allows the free positioning of public interest buildings both on the lots facing the Bulevardi and in the street crossing green areas. Thanks to their volumes, these architectures define the rhythm of the axis, and still are not accessible from it, inviting the citizens to penetrate the urban fabric, giving new proportions and depths to the longitudinal space. Whilst the open principle is the main guideline for the arranging of the volumes along the axis of the city, introversion of a public function and its spaces was the underlying theme during the development of the building for the Academy of Fine Arts. The courtyard building, a composition of volumes recognizable from the outside hosting classrooms for lectures and laboratories for the arts experimentations, encloses spaces for collective use, expositions and studying overlooking a garden. The Academy, result of an integrated project design, represents the synthesis of architectural intentions, structural tests, strategic assessments in choosing technological systems and building materials, and sizing of the plants system. Learning and creative spaces are designed as versatile as possible, studying structural systems which allow to cover large spans and create free plans adaptable to different arts specializations, in order to pursuit a circularity of space. Architectural elevations character and language emphasize the introversion theme and are closely linked to the modelling of construction technologies and the choice of building materials which could guarantee, on one hand, high level energy performance and, on the other hand, minimized environmental footprint. The distribution of energy loads of the multiple activities included in the functional program and the corresponding plants sizing are calculated as strictly related to the size and the proportions of the architectural spaces which host them. The project involves different design scales and dimensions of the built space: from the abstraction of the traditional characters of the city of Tirana, through historical researches and urban analysis, with the purpose of proposing a principle able to regulate the future development of the urban tissue, to detailed study of construction solutions able to combine architectural character, structural clarity, technological efficiency, environmental sustainability and technical performance.

Nel corso dello sviluppo e della definizione del tessuto urbano della città di Tirana, l’asse di Bulevardi i Ri ha svolto il ruolo di elemento regolatore per la crescita della capitale albanese e rappresenta ancora oggi occasione di immaginare i nuovi spazi della città. Il progetto di tesi propone un’idea di piano per il disegno del nuovo tratto settentrionale dell’asse, in un’area oggi interessata da un ampliamento urbano, che regoli la crescita della città, definisca nuovi spazi dell’abitare e crei nuovi luoghi pubblici per i cittadini. Il principio che ha indirizzato le scelte di progetto nella definizione dell’ipotesi presentata è la dilatazione del tessuto urbano, caratteristica della città moderna, tramite l’apertura degli spazi e la disposizione di corpi isolati che creino luoghi di qualità grazie al loro accostarsi. Il progetto, nel definire le sue forme, approfondisce tre temi fondamentali: il disegno degli spazi prospicenti Bulevardi i Ri tramite la disposizione di edifici ospitanti funzioni a carattere pubblico, la ricerca di una nuova sintesi fra tipologie residenziali differenti ed i caratteri dell’abitare albanese, e l’inserimento di verde urbano come strumento di definizione della città. Si propone un sistema abitativo organizzato in nuclei di case monofamiliari basse e recintate, tipologia caratteristica della città albanese, identificati da edifici alti in linea, cui disposizione e orientamento enfatizzano il principio di apertura spaziale dell’asse. Pensato per poter rispondere alle differenti esigenze dell’abitare contemporaneo con adeguati tagli residenziali, il progetto degli edifici in linea prevede quattro diversi disegni architettonici, che dialogano rispetto a carattere e linguaggio con variazioni sul tema. La creazione di vuoti tra i nuclei permette la libera disposizione di edifici di interesse collettivo, sia in corrispondenza del Bulevardi, sia nelle aperture verdi ad esso trasversali. Questi, il cui susseguirsi di volumi definisce il ritmo dell’asse, non sono direttamente raggiungibili dallo stesso, ma gli abitanti sono invitati a penetrare il tessuto urbano per raggiungere i servizi pubblici, cosicché lo spazio longitudinale del viale acquisisca nuove dimensioni e profondità. Se da un lato il principio di apertura del tessuto edilizio rappresenta la linea guida nella disposizione dei corpi lungo l’asse della città, nell’approfondire il progetto per la realizzazione dell’edificio ospitante l’Accademia di Belle Arti si analizza il tema dell’introversione della funzione pubblica e dei suoi spazi. L’edificio a corte, composizione di volumi esternamente riconoscibili ospitanti aule per le lezioni e laboratori per la sperimentazione artistica, racchiude un giardino al quale si rivolgono spazi collettivi, espositivi e per lo studio. L’accademia, risultato di un processo di progettazione integrata, rappresenta la sintesi fra intenzioni compositive, verifiche strutturali, scelte strategiche di tipo tecnologico e materico, e dimensionamenti impiantistici. I luoghi dell’apprendere sono progettati come versatili, grazie allo studio di sistemi strutturali adatti alla copertura di grandi luci e che rendono le piante libere e adattabili alle diverse specializzazioni artistiche in un’ottica di circolarità degli spazi. Il carattere e il linguaggio compositivo dei prospetti sottolineano il tema dell’introversione e si confrontano con la scelta e la modellazione di tecnologie e materiali adatti a garantire prestazioni energetiche di alto livello da un lato, ed il minimo impatto ambientale dall’altro. La ripartizione dei carichi energetici e la relativa risposta impiantistica si relazionano con l’accostamento delle attività previste dal programma funzionale e con le dimensioni degli spazi architettonici destinati ad ospitarle. Il progetto si confronta dunque con differenti scale e dimensioni dello spazio costruito: dall’astrazione dei caratteri tipici della città di Tirana, tramite ricerche storiche e analisi urbanistiche, per la proposta di un principio capace di regolare la futura espansione del tessuto edilizio, fino allo studio di dettaglio di soluzioni costruttive in grado di coniugare carattere compositivo, chiarezza strutturale, efficienza tecnologica, sostenibilità ambientale e prestazione tecnica.