Overtourism is an increasingly widespread phenomenon that can be defined as the negative product of mass tourism, the easily visible consequences of which are overcrowding, pollution, environmental degradation, and depopulation of cities by local inhabitants. In order to relieve the cities taken by storm during the clue times of the year, the dispersal of the tourist masses to rural and unfamiliar areas is often pursued as the main solution through national tourism plans. However, this option is ineffective and it is becoming increasingly clear that urban tourism needs to be regulated rather than discouraged or diverted to less touristy locations. Therefore, it is not necessary to think of a radically different way of tourism, but rather to clean up tourism from the hit-and-run habits that damage localities, worsen the quality of life of inhabitants and do not generate the benefits that tourism brings. At the same time, the pandemic situation from Covid-19 has also changed travel habits. Not least, the European tensions linked with the Ukraine’s War bring an important echo of economic uncertainties and fears about the safety of travel in Europe. With restrictions imposed on travel, uncertainties about the very near future and a general concern, the needs and priorities of tourists have radically changed. Tourists’ interest has increasingly shifted toward slow and quality tourism in less crowded destinations during off-season periods. Post-pandemic tourism is a proximity and hyper-local tourism which aims are: to collect experiences to be told, to connect with people and to learn about culture from the inside. Through the design assumptions just described, the intent is to create a digital platform that offers an innovative solution to mass tourism, encouraging the positive attitudes generated by the slow tourism trend. ANDO is a platform that uses the sharing economy model to connect the needs of travellers with those of cities through the creation of a community of users who collaborate by making their assets available to other members. Involvement and collaboration between locals and travellers make both actors assume a valuable role in the tourism situation.

L’overtourism è un fenomeno, purtroppo, sempre più diffuso, che si può definire come il prodotto negativo del turismo di massa le cui conseguenze facilmente visibili sono: sovraffollamento, inquinamento, degrado ambientale e spopolamento delle città da parte degli abitanti locali. Per alleggerire le città prese d’assalto nei periodi clue dell’anno viene spesso perseguita come soluzione principale, attraverso piani turistici nazionali, la dispersione delle masse turistiche in zone rurali e poco conosciute. Questa opzione però è poco efficace e risulta sempre apiù lampante la necessità di regolare il turismo urbano, piuttosto che scoraggiarlo o dirottarlo verso località meno turistiche. Non è dunque necessario pensare a un turismo alternativo, radicalmente diverso, ma piuttosto ripulire il turismo dalle abitudini mordi e fuggi che danneggiano le località, peggiorano la qualità di vita degli abitanti e non generano i benefici che il turismo porta con sé. Allo stesso tempo, la situazione pandemica da Covid-19 ha modificato inesorabilmente anche le abitudini di viaggio. Non da meno le tensioni europee scaturite con la Guerra in Ucraina portano con sé un importante eco di incertezze economiche e timori circa la sicurezza dei viaggi in Europa. Con le restrizioni imposte sugli spostamenti, le incertezze sul futuro molto prossimo e una generale preoccupazione, le necessità e le priorità dei turisti sono cambiate. L’interesse si è spostato sempre di più verso un turismo lento e di qualità che predilige mete poco affollate in periodi di bassa stagione. Il turismo post-pandemico è un turismo di prossimità e soprattutto iper–locale, attraverso cui vivere esperienze da raccontare, entrare in contatto con le persone e conoscere la cultura dall’interno. Partendo dai presupposti progettuali appena descritti l’intento è quello di realizzare una piattaforma digitale che offra una soluzione innovativa al turismo di massa, incoraggiando gli atteggiamenti positivi generati dal trend del turismo lento. ANDO è una piattaforma che sfrutta il modello economico della sharing economy per mettere in contatto le necessità dei viaggiatori con quelle delle località grazie alla creazione di una community di utenti che collaborando mettendo a disposizione i propri asset. Il coinvolgimento e la collaborazione tra abitanti e viaggiatori fanno assumere un ruolo di valore a entrambi gli attori nella situazione turistica.

ANDO : una piattaforma di sharing economy per l'innovazione del settore turistico post pandemico, come incentivo al turismo iper-locale

Vatri, Federica
2021/2022

Abstract

Overtourism is an increasingly widespread phenomenon that can be defined as the negative product of mass tourism, the easily visible consequences of which are overcrowding, pollution, environmental degradation, and depopulation of cities by local inhabitants. In order to relieve the cities taken by storm during the clue times of the year, the dispersal of the tourist masses to rural and unfamiliar areas is often pursued as the main solution through national tourism plans. However, this option is ineffective and it is becoming increasingly clear that urban tourism needs to be regulated rather than discouraged or diverted to less touristy locations. Therefore, it is not necessary to think of a radically different way of tourism, but rather to clean up tourism from the hit-and-run habits that damage localities, worsen the quality of life of inhabitants and do not generate the benefits that tourism brings. At the same time, the pandemic situation from Covid-19 has also changed travel habits. Not least, the European tensions linked with the Ukraine’s War bring an important echo of economic uncertainties and fears about the safety of travel in Europe. With restrictions imposed on travel, uncertainties about the very near future and a general concern, the needs and priorities of tourists have radically changed. Tourists’ interest has increasingly shifted toward slow and quality tourism in less crowded destinations during off-season periods. Post-pandemic tourism is a proximity and hyper-local tourism which aims are: to collect experiences to be told, to connect with people and to learn about culture from the inside. Through the design assumptions just described, the intent is to create a digital platform that offers an innovative solution to mass tourism, encouraging the positive attitudes generated by the slow tourism trend. ANDO is a platform that uses the sharing economy model to connect the needs of travellers with those of cities through the creation of a community of users who collaborate by making their assets available to other members. Involvement and collaboration between locals and travellers make both actors assume a valuable role in the tourism situation.
NEGRI, PAOLO
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2022
2021/2022
L’overtourism è un fenomeno, purtroppo, sempre più diffuso, che si può definire come il prodotto negativo del turismo di massa le cui conseguenze facilmente visibili sono: sovraffollamento, inquinamento, degrado ambientale e spopolamento delle città da parte degli abitanti locali. Per alleggerire le città prese d’assalto nei periodi clue dell’anno viene spesso perseguita come soluzione principale, attraverso piani turistici nazionali, la dispersione delle masse turistiche in zone rurali e poco conosciute. Questa opzione però è poco efficace e risulta sempre apiù lampante la necessità di regolare il turismo urbano, piuttosto che scoraggiarlo o dirottarlo verso località meno turistiche. Non è dunque necessario pensare a un turismo alternativo, radicalmente diverso, ma piuttosto ripulire il turismo dalle abitudini mordi e fuggi che danneggiano le località, peggiorano la qualità di vita degli abitanti e non generano i benefici che il turismo porta con sé. Allo stesso tempo, la situazione pandemica da Covid-19 ha modificato inesorabilmente anche le abitudini di viaggio. Non da meno le tensioni europee scaturite con la Guerra in Ucraina portano con sé un importante eco di incertezze economiche e timori circa la sicurezza dei viaggi in Europa. Con le restrizioni imposte sugli spostamenti, le incertezze sul futuro molto prossimo e una generale preoccupazione, le necessità e le priorità dei turisti sono cambiate. L’interesse si è spostato sempre di più verso un turismo lento e di qualità che predilige mete poco affollate in periodi di bassa stagione. Il turismo post-pandemico è un turismo di prossimità e soprattutto iper–locale, attraverso cui vivere esperienze da raccontare, entrare in contatto con le persone e conoscere la cultura dall’interno. Partendo dai presupposti progettuali appena descritti l’intento è quello di realizzare una piattaforma digitale che offra una soluzione innovativa al turismo di massa, incoraggiando gli atteggiamenti positivi generati dal trend del turismo lento. ANDO è una piattaforma che sfrutta il modello economico della sharing economy per mettere in contatto le necessità dei viaggiatori con quelle delle località grazie alla creazione di una community di utenti che collaborando mettendo a disposizione i propri asset. Il coinvolgimento e la collaborazione tra abitanti e viaggiatori fanno assumere un ruolo di valore a entrambi gli attori nella situazione turistica.
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