“Mathematically, A whole is equal to the sum of its parts, nothing more nor less” 1, is this the same case in architecture? Do buildings made of pieces convey the same sensitivity as each of the piece does? Throughout the thesis, theoretical and empirical studies in international contexts, project and executive technological design experiments are implemented in order to answer these questions. The paper focuses on the investigation of the Bourlémont hill and the relationship or interdependences of architectural entities over it, considering their historical, aesthetical, cultural value and envisioning an additional logical, fruitful growth of the site. The work deals with the challenges of being involved in a historic territory with a peculiar developments over the years; Intervening into context of the French-Swiss architect Le Corbusier and Italian architect Renzo Piano demands sensitive and thoughtful approach for the sake of maintaining the integrity of the space. Furthermore, understanding the methodologies of above mentioned architects grants a crucial advantage during the design phase. The strategies which they use, the materials that they employ, the principles and ethics they follow – have their inherent excellency and have been found valuable by the author. Considering this, the subjective virtues extracted from the objective reality of the site phenomena, have been applied into the design stage. The aim is to add and by adding finalize this cultural complex with the last action of interference, without the creation of a disturbing conflict inside the emotional network of the site. The new building must ensure that it maintains the identity of the territory, as well as enhancing the benefits it can offer. The project focuses on the integration within other structures and the landscape, humbly acting as a mediator between the old pilgrimage trail, also called “the red path” by Le Corbusier. The design is perceived as a culmination of this path. Moreover, acting as an arbiter, before a person continues their way towards the Chapel of Notre-Dame du Haut, which is and will always be the final destination of the ascend of the Bourlémont hill.

“Matematicamente, Un tutto è uguale alla somma delle sue parti, niente di più e niente di meno”1, è lo stesso caso in architettura? Gli edifici fatti di pezzi trasmettono la stessa sensibilità di ogni pezzo? Durante tutta la tesi, studi teorici ed empirici in contesti internazionali, esperimenti di design tecnologico progettuale ed esecutivo sono implementati per rispondere a queste domande. Il saggio si concentra sull’indagine sulla collina di Bourlémont e sulle relazioni o interdipendenze delle entità architettoniche su di essa, considerandone il valore storico, estetico, culturale e prevedendo un’ulteriore crescita logica e feconda del sito. Il lavoro affronta le sfide di essere coinvolti in un territorio storico con sviluppi peculiari nel corso degli anni; Intervenire nel contesto dell’architetto franco-svizzero Le Corbusier e dell’architetto italiano Renzo Piano richiede un approccio sensibile e ponderato per mantenere l’integrità dello spazio. Inoltre, la comprensione delle metodologie dei suddetti architetti garantisce un vantaggio cruciale durante la fase di progettazione. Le strategie che usano, i materiali che impiegano, i principi e l’etica che seguono - hanno la loro intrinseca eccellenza e sono stati trovati preziosi dall’autore. Considerando questo, le virtù soggettive estratte dalla realtà oggettiva dei fenomeni del sito, sono state applicate nella fase di progettazione. Lo scopo è aggiungere e con l’aggiungere finalizzare questo complesso culturale con l’ultima azione di interferenza, senza che si crei un conflitto inquietante all’interno della rete emotiva del sito. Il nuovo edificio deve garantire il mantenimento dell’identità del territorio, oltre a valorizzare i benefici che può offrire. Il progetto si concentra sull’integrazione all’interno di altre strutture e del paesaggio, fungendo umilmente da mediatore tra l’antico percorso di pellegrinaggio, chiamato anche “il sentiero rosso” da Le Corbusier. Il design è percepito come il culmine di questo percorso. Inoltre, fungendo da arbitro, prima che una persona prosegua il suo cammino verso la Cappella di Notre-Dame du Haut, che è e sarà sempre la meta finale dell’ascensione della collina di Bourlémont.

The pilgrimage medium as cultural station

MARGISHVILI, AVTANDIL
2021/2022

Abstract

“Mathematically, A whole is equal to the sum of its parts, nothing more nor less” 1, is this the same case in architecture? Do buildings made of pieces convey the same sensitivity as each of the piece does? Throughout the thesis, theoretical and empirical studies in international contexts, project and executive technological design experiments are implemented in order to answer these questions. The paper focuses on the investigation of the Bourlémont hill and the relationship or interdependences of architectural entities over it, considering their historical, aesthetical, cultural value and envisioning an additional logical, fruitful growth of the site. The work deals with the challenges of being involved in a historic territory with a peculiar developments over the years; Intervening into context of the French-Swiss architect Le Corbusier and Italian architect Renzo Piano demands sensitive and thoughtful approach for the sake of maintaining the integrity of the space. Furthermore, understanding the methodologies of above mentioned architects grants a crucial advantage during the design phase. The strategies which they use, the materials that they employ, the principles and ethics they follow – have their inherent excellency and have been found valuable by the author. Considering this, the subjective virtues extracted from the objective reality of the site phenomena, have been applied into the design stage. The aim is to add and by adding finalize this cultural complex with the last action of interference, without the creation of a disturbing conflict inside the emotional network of the site. The new building must ensure that it maintains the identity of the territory, as well as enhancing the benefits it can offer. The project focuses on the integration within other structures and the landscape, humbly acting as a mediator between the old pilgrimage trail, also called “the red path” by Le Corbusier. The design is perceived as a culmination of this path. Moreover, acting as an arbiter, before a person continues their way towards the Chapel of Notre-Dame du Haut, which is and will always be the final destination of the ascend of the Bourlémont hill.
SISMONDINI, MANUEL
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
“Matematicamente, Un tutto è uguale alla somma delle sue parti, niente di più e niente di meno”1, è lo stesso caso in architettura? Gli edifici fatti di pezzi trasmettono la stessa sensibilità di ogni pezzo? Durante tutta la tesi, studi teorici ed empirici in contesti internazionali, esperimenti di design tecnologico progettuale ed esecutivo sono implementati per rispondere a queste domande. Il saggio si concentra sull’indagine sulla collina di Bourlémont e sulle relazioni o interdipendenze delle entità architettoniche su di essa, considerandone il valore storico, estetico, culturale e prevedendo un’ulteriore crescita logica e feconda del sito. Il lavoro affronta le sfide di essere coinvolti in un territorio storico con sviluppi peculiari nel corso degli anni; Intervenire nel contesto dell’architetto franco-svizzero Le Corbusier e dell’architetto italiano Renzo Piano richiede un approccio sensibile e ponderato per mantenere l’integrità dello spazio. Inoltre, la comprensione delle metodologie dei suddetti architetti garantisce un vantaggio cruciale durante la fase di progettazione. Le strategie che usano, i materiali che impiegano, i principi e l’etica che seguono - hanno la loro intrinseca eccellenza e sono stati trovati preziosi dall’autore. Considerando questo, le virtù soggettive estratte dalla realtà oggettiva dei fenomeni del sito, sono state applicate nella fase di progettazione. Lo scopo è aggiungere e con l’aggiungere finalizzare questo complesso culturale con l’ultima azione di interferenza, senza che si crei un conflitto inquietante all’interno della rete emotiva del sito. Il nuovo edificio deve garantire il mantenimento dell’identità del territorio, oltre a valorizzare i benefici che può offrire. Il progetto si concentra sull’integrazione all’interno di altre strutture e del paesaggio, fungendo umilmente da mediatore tra l’antico percorso di pellegrinaggio, chiamato anche “il sentiero rosso” da Le Corbusier. Il design è percepito come il culmine di questo percorso. Inoltre, fungendo da arbitro, prima che una persona prosegua il suo cammino verso la Cappella di Notre-Dame du Haut, che è e sarà sempre la meta finale dell’ascensione della collina di Bourlémont.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/196696