Il progetto ha come obiettivo quello di mostrare un’idea di città alternativa alla città contemporanea. L’area di progetto è quella della ex fonderia Neca a Pavia, una delle aree industriali dismesse della città che necessitano di riqualificazione; si trova nella zona nord-ovest in prossimità della stazione ferroviaria ed è delimitata dal Navigliaccio ad ovest, dalla rotonda dei Longobardi a nord e dalla linea ferroviaria ad est, che la separa dalla città storica. L’ipotesi di impianto è sintetizzabile in semplici linee geometriche nelle quali però è contenuto un chiaro principio d’ordine, un’idea di città in grado di relazionarsi sia con la città antica, diventando di questa parte integrante, sia con la città contemporanea, mostrandone i problemi. L’impianto è un edificio a pettine, costituito da una stecca a tratti interrotta o spostata, ma leggibile come un unico fronte lineare e compatto lungo la ferrovia. A questa stecca si attestano dei corpi che generano luoghi riconoscibili, ovvero delle corti aperte verso il Navigliaccio, che accolgono al loro interno un parco con percorsi pedonali pensato lungo il Navigliaccio. L’ipotesi funzionale è quella di un campus universitario, un ampliamento degli spazi del polo universitario del Cravino, con l’intenzione di riavvicinare l’università alla città. Gli edifici ospiteranno: la biblioteca, l’auditorium, gli uffici, la presidenza, le segreterie, un dipartimento, le aule, i laboratori, gli alloggi, una mensa, un bar, i negozi e alcuni spazi a libera disposizione degli studenti. L’edificio dell’ex risificio Noè-Traverso, unico manufatto presente nell’area, è stato compreso nel progetto, in quanto andrà a costituire il quarto lato di una delle corti e ospiterà spazi espositivi anche a disposizione della città. L’accesso all’area dalla città storica è garantito da un ponte pedonale che attraversa la ferrovia e prolunga il viale che parte dal castello. L’idea di città contenuta nel progetto non si limita a questa specifica parte di città, ma è generalizzabile, quindi applicabile ovunque ci siano problemi analoghi. Il progetto, infatti, mette in luce un problema più generico che è quello della costruzione della città contemporanea, dove sembra perduta la capacità di comprendere e seguire quelle linee guida che nel corso della storia hanno definito l’identità dei luoghi.

Pavia : progetto di un campus universitario nell'area ex Neca

DEON, MARCO
2009/2010

Abstract

Il progetto ha come obiettivo quello di mostrare un’idea di città alternativa alla città contemporanea. L’area di progetto è quella della ex fonderia Neca a Pavia, una delle aree industriali dismesse della città che necessitano di riqualificazione; si trova nella zona nord-ovest in prossimità della stazione ferroviaria ed è delimitata dal Navigliaccio ad ovest, dalla rotonda dei Longobardi a nord e dalla linea ferroviaria ad est, che la separa dalla città storica. L’ipotesi di impianto è sintetizzabile in semplici linee geometriche nelle quali però è contenuto un chiaro principio d’ordine, un’idea di città in grado di relazionarsi sia con la città antica, diventando di questa parte integrante, sia con la città contemporanea, mostrandone i problemi. L’impianto è un edificio a pettine, costituito da una stecca a tratti interrotta o spostata, ma leggibile come un unico fronte lineare e compatto lungo la ferrovia. A questa stecca si attestano dei corpi che generano luoghi riconoscibili, ovvero delle corti aperte verso il Navigliaccio, che accolgono al loro interno un parco con percorsi pedonali pensato lungo il Navigliaccio. L’ipotesi funzionale è quella di un campus universitario, un ampliamento degli spazi del polo universitario del Cravino, con l’intenzione di riavvicinare l’università alla città. Gli edifici ospiteranno: la biblioteca, l’auditorium, gli uffici, la presidenza, le segreterie, un dipartimento, le aule, i laboratori, gli alloggi, una mensa, un bar, i negozi e alcuni spazi a libera disposizione degli studenti. L’edificio dell’ex risificio Noè-Traverso, unico manufatto presente nell’area, è stato compreso nel progetto, in quanto andrà a costituire il quarto lato di una delle corti e ospiterà spazi espositivi anche a disposizione della città. L’accesso all’area dalla città storica è garantito da un ponte pedonale che attraversa la ferrovia e prolunga il viale che parte dal castello. L’idea di città contenuta nel progetto non si limita a questa specifica parte di città, ma è generalizzabile, quindi applicabile ovunque ci siano problemi analoghi. Il progetto, infatti, mette in luce un problema più generico che è quello della costruzione della città contemporanea, dove sembra perduta la capacità di comprendere e seguire quelle linee guida che nel corso della storia hanno definito l’identità dei luoghi.
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19722