Il progetto vuole essere un invito ad abbandonare la strada costruita per inoltrarsi lungo un percorso che via via si smaterializza fino a dissolversi negli elementi della natura, lasciandosi guidare esclusivamente dai propri sensi e dall'istinto.Fare esperienza di un luogo (naturale) significa infatti prendere coscienza degli elementi che lo costituiscono ed essere sensibili agli stimoli che tali elementi producono sul nostro corpo, perché è proprio quest'ultimo, attraverso movimenti, gesti e riflessi, a dettare le regole del gioco. L'intervento progettuale è, per questo, volutamente discreto e il più possibile neutro. Suggerisce senza obbligare, perché presuppone che il soggetto sia attivo: una volta svelato il meccanismo, è il soggetto stesso a ricercare gli elementi che gli consentiranno di proseguire il cammino. Da qui la struttura bipartita del percorso: una prima parte più progettata che lascia Porto Ceresio seguendo il tracciato di un'antica mulattiera (tratti della pavimentazione originale sono ancora in buono stato di conservazione); una seconda parte che si addentra maggiormente nel bosco fino a guadagnare la vetta del Monte Grumello (690 m). La prima parte, che ha il carattere del parco urbano, rimane più legata alla città e al Lago di Lugano, vero e proprio elemento catalizzatore. Tre interventi sono dislocati lungo il percorso con lo scopo di stimolare volta per volta i diversi sensi: vista, udito, tatto. Il tracciato che collega gli elementi progettati è denominato Filo Rosso, esso ricalca sentieri esistenti. Le deviazioni, le svolte, gli attraversamenti sono stati risolti a seguito di diversi sopralluoghi attraverso i quali ho avuto modo di verificare, passo dopo passo, le sensazioni precedentemente suggerite dall'osservazione delle carte. Nella seconda parte il pendio si fa più impervio e la vegetazione più fitta, aumenta la difficoltà della risalita. L'approssimarsi delle sorgenti fa si che l'area sia attraversata da numerosi torrenti; allo stesso modo il filo rosso si ramifica in una moltitudine di sentieri capillari su cui il progetto non interviene. La stratificazione di questi elementi produce una struttura all'interno della quale il soggetto, privo di punti di riferimento, sperimenta la conoscenza del luogo attraverso il perdersi: l'atto del camminare assume, quindi, una doppia valenza, di lettura e scrittura del paesaggio. Ed è in questo momento del percorso che matura la consapevolezza di trovarsi all'interno dello stesso sistema, e il meccanismo viene finalmente svelato: l'acqua, che ricorre costantemente sotto forma di lago, torrente, foce, sorgente, rumore, panorama, elemento fisico, risorsa... è l'elemento intorno al quale si costruisce il percorso, e attraverso cui ho scelto di leggere e interpretare il luogo. Nella seconda parte del percorso vi è un punto di osservazione sopraelevato che consente di orientarsi rispetto al tratto già affrontato e allo stesso tempo lasci intravvedere inequivocabilmente la meta, al fine di riprendere il sentiero. Il filo rosso, che si era interrotto qualche centinaia di metri più in basso, ricompare dopo la torretta per accompagnare il viaggiatore verso la vetta. L'arrivo al Monte Grumello rappresenta la sintesi dell'esperienza di risalita: la conquista di tutti gli elementi. Da una posizione privilegiata è infatti possibile dominare il paesaggio a trecentosessanta gradi: il lago, i torrenti, il bosco, le montagne, il rumore del vento e il cielo.

Il paesaggio della Valceresio : architetture per viandanti solitari

MANDOLESI, CLAUDIA
2009/2010

Abstract

Il progetto vuole essere un invito ad abbandonare la strada costruita per inoltrarsi lungo un percorso che via via si smaterializza fino a dissolversi negli elementi della natura, lasciandosi guidare esclusivamente dai propri sensi e dall'istinto.Fare esperienza di un luogo (naturale) significa infatti prendere coscienza degli elementi che lo costituiscono ed essere sensibili agli stimoli che tali elementi producono sul nostro corpo, perché è proprio quest'ultimo, attraverso movimenti, gesti e riflessi, a dettare le regole del gioco. L'intervento progettuale è, per questo, volutamente discreto e il più possibile neutro. Suggerisce senza obbligare, perché presuppone che il soggetto sia attivo: una volta svelato il meccanismo, è il soggetto stesso a ricercare gli elementi che gli consentiranno di proseguire il cammino. Da qui la struttura bipartita del percorso: una prima parte più progettata che lascia Porto Ceresio seguendo il tracciato di un'antica mulattiera (tratti della pavimentazione originale sono ancora in buono stato di conservazione); una seconda parte che si addentra maggiormente nel bosco fino a guadagnare la vetta del Monte Grumello (690 m). La prima parte, che ha il carattere del parco urbano, rimane più legata alla città e al Lago di Lugano, vero e proprio elemento catalizzatore. Tre interventi sono dislocati lungo il percorso con lo scopo di stimolare volta per volta i diversi sensi: vista, udito, tatto. Il tracciato che collega gli elementi progettati è denominato Filo Rosso, esso ricalca sentieri esistenti. Le deviazioni, le svolte, gli attraversamenti sono stati risolti a seguito di diversi sopralluoghi attraverso i quali ho avuto modo di verificare, passo dopo passo, le sensazioni precedentemente suggerite dall'osservazione delle carte. Nella seconda parte il pendio si fa più impervio e la vegetazione più fitta, aumenta la difficoltà della risalita. L'approssimarsi delle sorgenti fa si che l'area sia attraversata da numerosi torrenti; allo stesso modo il filo rosso si ramifica in una moltitudine di sentieri capillari su cui il progetto non interviene. La stratificazione di questi elementi produce una struttura all'interno della quale il soggetto, privo di punti di riferimento, sperimenta la conoscenza del luogo attraverso il perdersi: l'atto del camminare assume, quindi, una doppia valenza, di lettura e scrittura del paesaggio. Ed è in questo momento del percorso che matura la consapevolezza di trovarsi all'interno dello stesso sistema, e il meccanismo viene finalmente svelato: l'acqua, che ricorre costantemente sotto forma di lago, torrente, foce, sorgente, rumore, panorama, elemento fisico, risorsa... è l'elemento intorno al quale si costruisce il percorso, e attraverso cui ho scelto di leggere e interpretare il luogo. Nella seconda parte del percorso vi è un punto di osservazione sopraelevato che consente di orientarsi rispetto al tratto già affrontato e allo stesso tempo lasci intravvedere inequivocabilmente la meta, al fine di riprendere il sentiero. Il filo rosso, che si era interrotto qualche centinaia di metri più in basso, ricompare dopo la torretta per accompagnare il viaggiatore verso la vetta. L'arrivo al Monte Grumello rappresenta la sintesi dell'esperienza di risalita: la conquista di tutti gli elementi. Da una posizione privilegiata è infatti possibile dominare il paesaggio a trecentosessanta gradi: il lago, i torrenti, il bosco, le montagne, il rumore del vento e il cielo.
TESSAROLO, VALENTINA
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19723