Macchie, a hamlet of Castelsantangelo sul Nera (MC), is a little mountain village made of a linear cluster of buildings in the Parco Nazionale dei Monti Sibillini, affected by a constant abandonment, aggravated by several seismic sequences. The last, in 2016, compromised the existing precarious condition of the buildings, but without changing the original plant of the hamlet. Then, as required by current Italian law, the “Documento Direttore per la Ricostruzione” was drawn up with the aim of returning to all the presumed citizens their home destroyed by the earthquake. This operation led to a systematic demolition of the buildings, except for some isolated cases considered viable or secured. The research starts from recognizing a methodological limit in the current practice, because it is based on the superficial consideration that a community of people exits, as the recipient of an integral reconstruction. Now the only cadastral property is, therefore, the only reason to justify an operation based solely on an individualistic right. However, the risk could be a new condition of abandonment, like a ghost town in eternal expectation of inhabitants. This research wants to preserve the innate values of Macchie and especially its landscape vocation. To get the bottom of the issue, the research identifies an alternative way to the full reconstruction in the Article 9 of the Italian Constitution. However, it was primary to solve the issue concerning the community to which the re-activation strategy refers: the preliminary step of the project wanted to identify new kinds of community on the territory, which include within them different actors (public institutions, associations, cooperatives). The project focuses on a series of specific interventions in the layout of Macchie starting from a participatory process based on the new community. These actions will initially act as territorial “presìdi” of the Park’s web; then these could produce a gradual interest by the new communities, placing the foundations for a reconstruction mitigated by a real housing need.

Macchie, frazione di Castelsantangelo sul Nera (MC), è un insediamento montano in forma di aggregato lineare nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, interessato dapprima da un costante fenomeno di abbandono, aggravato poi da diverse sequenze sismiche. L’ultima, nel 2016, ha compromesso la condizione già precaria dei manufatti, ma senza modificare l’impianto originale della frazione. Successivamente, come previsto dalla normativa italiana vigente, è stato redatto un Documento Direttore per la Ricostruzione con il fine ultimo di restituire ad ogni proprietario la propria abitazione distrutta dal sisma. Questo ha portato ad una demolizione sistematica degli edifici, fatto salvo per alcuni casi isolati considerati agibili o messi in sicurezza. La ricerca inizia dal riconoscere un limite metodologico nella prassi attuale, la quale si fonda sulla considerazione a priori di una comunità di persone, destinataria della ricostruzione integrale. Allo stato dell’arte, la sola proprietà catastale risulta essere, quindi, l’unica determinante per giustificare un’operazione basata unicamente su un diritto individualistico. Il rischio però, potrebbe essere l’ennesima condizione di abbandono, di un villaggio fantasma in eterna attesa di abitanti. L’obiettivo è quello di preservare i valori peculiari di Macchie e soprattutto la sua vocazione paesaggistica. Per andare a fondo alla questione si individua un’alternativa alla ricostruzione integrale nella lettura dell’articolo 9 della Costituzione Italiana. L’altro nodo affrontato è quello riguardante la comunità a cui viene dedicata la strategia di ri-attivazione: la fase preliminare del progetto si identifica con l’individuazione di nuove forme comunitarie sul territorio, che includano al loro interno differenti attori (Enti pubblici, Associazioni, Cooperative). A partire da un processo partecipato il progetto si concentra su una serie di interventi puntuali nel tessuto di Macchie. Questi fungeranno in un primo momento da presìdi territoriali della rete del Parco; solo successivamente potrebbero generare un graduale interesse nelle nuove comunità e porre le basi per una ricostruzione mitigata da una reale esigenza abitativa.

Rovine e nuove comunità : conservare la cultura materiale e immateriale dopo eventi calamitosi: il caso di Macchie (MC)

Marti, Laura;MARTELLA, MARCO
2021/2022

Abstract

Macchie, a hamlet of Castelsantangelo sul Nera (MC), is a little mountain village made of a linear cluster of buildings in the Parco Nazionale dei Monti Sibillini, affected by a constant abandonment, aggravated by several seismic sequences. The last, in 2016, compromised the existing precarious condition of the buildings, but without changing the original plant of the hamlet. Then, as required by current Italian law, the “Documento Direttore per la Ricostruzione” was drawn up with the aim of returning to all the presumed citizens their home destroyed by the earthquake. This operation led to a systematic demolition of the buildings, except for some isolated cases considered viable or secured. The research starts from recognizing a methodological limit in the current practice, because it is based on the superficial consideration that a community of people exits, as the recipient of an integral reconstruction. Now the only cadastral property is, therefore, the only reason to justify an operation based solely on an individualistic right. However, the risk could be a new condition of abandonment, like a ghost town in eternal expectation of inhabitants. This research wants to preserve the innate values of Macchie and especially its landscape vocation. To get the bottom of the issue, the research identifies an alternative way to the full reconstruction in the Article 9 of the Italian Constitution. However, it was primary to solve the issue concerning the community to which the re-activation strategy refers: the preliminary step of the project wanted to identify new kinds of community on the territory, which include within them different actors (public institutions, associations, cooperatives). The project focuses on a series of specific interventions in the layout of Macchie starting from a participatory process based on the new community. These actions will initially act as territorial “presìdi” of the Park’s web; then these could produce a gradual interest by the new communities, placing the foundations for a reconstruction mitigated by a real housing need.
GRITTI, ANDREA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
Macchie, frazione di Castelsantangelo sul Nera (MC), è un insediamento montano in forma di aggregato lineare nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, interessato dapprima da un costante fenomeno di abbandono, aggravato poi da diverse sequenze sismiche. L’ultima, nel 2016, ha compromesso la condizione già precaria dei manufatti, ma senza modificare l’impianto originale della frazione. Successivamente, come previsto dalla normativa italiana vigente, è stato redatto un Documento Direttore per la Ricostruzione con il fine ultimo di restituire ad ogni proprietario la propria abitazione distrutta dal sisma. Questo ha portato ad una demolizione sistematica degli edifici, fatto salvo per alcuni casi isolati considerati agibili o messi in sicurezza. La ricerca inizia dal riconoscere un limite metodologico nella prassi attuale, la quale si fonda sulla considerazione a priori di una comunità di persone, destinataria della ricostruzione integrale. Allo stato dell’arte, la sola proprietà catastale risulta essere, quindi, l’unica determinante per giustificare un’operazione basata unicamente su un diritto individualistico. Il rischio però, potrebbe essere l’ennesima condizione di abbandono, di un villaggio fantasma in eterna attesa di abitanti. L’obiettivo è quello di preservare i valori peculiari di Macchie e soprattutto la sua vocazione paesaggistica. Per andare a fondo alla questione si individua un’alternativa alla ricostruzione integrale nella lettura dell’articolo 9 della Costituzione Italiana. L’altro nodo affrontato è quello riguardante la comunità a cui viene dedicata la strategia di ri-attivazione: la fase preliminare del progetto si identifica con l’individuazione di nuove forme comunitarie sul territorio, che includano al loro interno differenti attori (Enti pubblici, Associazioni, Cooperative). A partire da un processo partecipato il progetto si concentra su una serie di interventi puntuali nel tessuto di Macchie. Questi fungeranno in un primo momento da presìdi territoriali della rete del Parco; solo successivamente potrebbero generare un graduale interesse nelle nuove comunità e porre le basi per una ricostruzione mitigata da una reale esigenza abitativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/197536