Con l’adozione di un atteggiamento mentale e percettivo estraneo all’esperienza quotidiana, l’immagine filmica ci mette in relazione con lo spazio, l’architettura e la città; con lo sguardo siamo trasportati in qualsiasi punto del tempo e dello spazio, all’interno di un processo di conoscenza del mondo sensibile. Attraverso un’evoluzione che si attesta come temporale, estetica e narrativa, il percorso allestitivo indaga il cambiamento urbano nelle sue forme esteriori e sociali, proponendo una carrellata di immagini, statiche e in movimento estrapolate da una selezione di pellicole o setacciate tra scatti di scena e di backstage, che si pongono come tramite di comprensione degli accadimenti urbani, in un percorso che dalla visione conduce fino alla formazione dell’immaginario collettivo. Nel tentativo di dimostrare la capacità dell’immagine filmica di offrire una lettura totale della città, lo spazio urbano emerge in tutti i suoi aspetti, il costruito e molto di più: le persone che ci vivono, gli stili di vita, gli aspetti della socialità e della convivenza in ambito metropolitano. Un’ indagine iconografica, in ambito cinematografico, nelle vesti di allestimento, che si pone l’obiettivo di testimoniare le mutazioni di una metropoli attraverso l’instabilità e l’inquietudine dei film drammatici, e la spensieratezza, comunque veritiera, della commedia americana. New York dagli anni Sessanta ad oggi, attraverso una selezione di pellicole distribuite nell’arco di cinquant’anni ed entrate nell’immaginario collettivo, che inquadrano sviluppi e mutazioni di una città da sempre considerata uno dei luoghi prediletti dalla cinematografia, che l’ha resa al contempo reale e mitologica. Un modo di intendere il cinema che riesce a mostrare non solo la realtà tangibile delle cose, la dimensione fisica, ma anche quel reticolo di connessioni e relazioni che in esso, quello spazio che si fa luogo di rappresentazione della società e delle sue dinamiche, prendono vita. Non una semplice mappa per leggere lo spazio ma qualcosa di più, in grado di catturare anche quegli aspetti che sfuggono ai modi di rappresentazione tradizionali.

City pixel. Un viaggio nella città in bilico tra realtà e immaginario

PESSINA, GIULIA
2009/2010

Abstract

Con l’adozione di un atteggiamento mentale e percettivo estraneo all’esperienza quotidiana, l’immagine filmica ci mette in relazione con lo spazio, l’architettura e la città; con lo sguardo siamo trasportati in qualsiasi punto del tempo e dello spazio, all’interno di un processo di conoscenza del mondo sensibile. Attraverso un’evoluzione che si attesta come temporale, estetica e narrativa, il percorso allestitivo indaga il cambiamento urbano nelle sue forme esteriori e sociali, proponendo una carrellata di immagini, statiche e in movimento estrapolate da una selezione di pellicole o setacciate tra scatti di scena e di backstage, che si pongono come tramite di comprensione degli accadimenti urbani, in un percorso che dalla visione conduce fino alla formazione dell’immaginario collettivo. Nel tentativo di dimostrare la capacità dell’immagine filmica di offrire una lettura totale della città, lo spazio urbano emerge in tutti i suoi aspetti, il costruito e molto di più: le persone che ci vivono, gli stili di vita, gli aspetti della socialità e della convivenza in ambito metropolitano. Un’ indagine iconografica, in ambito cinematografico, nelle vesti di allestimento, che si pone l’obiettivo di testimoniare le mutazioni di una metropoli attraverso l’instabilità e l’inquietudine dei film drammatici, e la spensieratezza, comunque veritiera, della commedia americana. New York dagli anni Sessanta ad oggi, attraverso una selezione di pellicole distribuite nell’arco di cinquant’anni ed entrate nell’immaginario collettivo, che inquadrano sviluppi e mutazioni di una città da sempre considerata uno dei luoghi prediletti dalla cinematografia, che l’ha resa al contempo reale e mitologica. Un modo di intendere il cinema che riesce a mostrare non solo la realtà tangibile delle cose, la dimensione fisica, ma anche quel reticolo di connessioni e relazioni che in esso, quello spazio che si fa luogo di rappresentazione della società e delle sue dinamiche, prendono vita. Non una semplice mappa per leggere lo spazio ma qualcosa di più, in grado di catturare anche quegli aspetti che sfuggono ai modi di rappresentazione tradizionali.
GALBIATI, MARCELLO
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19822