L’attività del Naviglio pavese non è durata più di 150 anni. Il canale costruito all'inizio dell'Ottocento tra Pavia e Milano è in grado di svolgere contemporaneamente le funzioni di navigazione, irrigazione e produzione di energia. Lungo circa 30 km, superava 56 metri complessivi di dislivello tra Milano e il Ticino, dei quali ben 24 nel tratto finale, costeggiando il lato est della cinta muraria della città di Pavia. La soluzione adottata è particolarmente innovativa: una scala di conche accoppiate che consentivano agevolmente la risalita e la discesa di imbarcazioni. La simmetria dei manufatti idraulici, la le strade alzaie con imponenti filari di platani, l'immagine di porta della città verso il fiume, testimoniano la volontà di realizzare un'opera che fosse monumentale, forse in competizione con l'imponente immagine della cinta muraria della città. È con queste premesse che abbiamo avviato uno studio sistematico per la riqualificazione del Naviglio pavese, sottolineandone l'aspetto monumentale e il valore ambientale caratteristici del tratto finale. Il progetto propone una maggiore integrazione tra il centro storico e la periferia, attraverso l’inserimento di residenze studentesche e servizi con lo scopo di riportare alla luce quel dinamismo che il Naviglio oggi ha sicuramente perduto, consentendo agli edifici di inserirsi in maniera armonica nella città e nel rapporto con il Ticino. Dislocate in prossimità delle ultime chiuse del Naviglio Pavese, la Conca accollata di Porta Garibaldi e la Conca accollata della Botanica, troviamo le otto stecche che ospitano nei piani terra i servizi per lo studente e per la popolazione e ai piani primo e secondo la vera e propria casa dello studente. Alla confluenza con il fiume Ticino il progetto prevede due edifici collegati da un ponte aereo che ospitano la mensa e la biblioteca. L’obbiettivo del progetto è quello di ridare al Naviglio Pavese la dimensione di "macchina idraulica" tramandataci dalle antiche stampe.

Progetto per la casa dello studente sul naviglio pavese

BOTTA, LORENZO;LUPPI, FEDERICO;GARZULINO, SILVIA
2010/2011

Abstract

L’attività del Naviglio pavese non è durata più di 150 anni. Il canale costruito all'inizio dell'Ottocento tra Pavia e Milano è in grado di svolgere contemporaneamente le funzioni di navigazione, irrigazione e produzione di energia. Lungo circa 30 km, superava 56 metri complessivi di dislivello tra Milano e il Ticino, dei quali ben 24 nel tratto finale, costeggiando il lato est della cinta muraria della città di Pavia. La soluzione adottata è particolarmente innovativa: una scala di conche accoppiate che consentivano agevolmente la risalita e la discesa di imbarcazioni. La simmetria dei manufatti idraulici, la le strade alzaie con imponenti filari di platani, l'immagine di porta della città verso il fiume, testimoniano la volontà di realizzare un'opera che fosse monumentale, forse in competizione con l'imponente immagine della cinta muraria della città. È con queste premesse che abbiamo avviato uno studio sistematico per la riqualificazione del Naviglio pavese, sottolineandone l'aspetto monumentale e il valore ambientale caratteristici del tratto finale. Il progetto propone una maggiore integrazione tra il centro storico e la periferia, attraverso l’inserimento di residenze studentesche e servizi con lo scopo di riportare alla luce quel dinamismo che il Naviglio oggi ha sicuramente perduto, consentendo agli edifici di inserirsi in maniera armonica nella città e nel rapporto con il Ticino. Dislocate in prossimità delle ultime chiuse del Naviglio Pavese, la Conca accollata di Porta Garibaldi e la Conca accollata della Botanica, troviamo le otto stecche che ospitano nei piani terra i servizi per lo studente e per la popolazione e ai piani primo e secondo la vera e propria casa dello studente. Alla confluenza con il fiume Ticino il progetto prevede due edifici collegati da un ponte aereo che ospitano la mensa e la biblioteca. L’obbiettivo del progetto è quello di ridare al Naviglio Pavese la dimensione di "macchina idraulica" tramandataci dalle antiche stampe.
GUAZZONI, EDOARDO
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
31-mar-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19823