Each territory is the result of centuries-old and incessant transformations, each of which has left its mark, gradually traced or subjected to successive modifications. The specific characteristics of each place change along the entire peninsula, from region to region, but also from municipality to municipality, and constitute the peculiarity of the country. Among the positive elements there is the infinite choice of places of high cultural and environmental quality, each with its own identity root, while among the negatives the high fragmentation that "pulverizes" the administrative structures and stiffens them within administrative boundaries often different from those historically attested. Around what are now considered urban poles (together with the suburbs), there are numerous small municipalities, which dot the Italian territory especially in the hilly, mountainous areas and on the islands. By small municipalities we mean villages with less than 5,000 inhabitants, which present various peculiarities relating to the issues of accessibility and settlement problems: this large group includes all those municipalities which do not have primary services and have difficulty reaching those of the larger cities nearby. These conditions have created problems which - as a direct consequence - have led to depopulation and, in some cases, to their abandonment since the beginning of the last century. Starting at least from the end of the thirties of the last century, numerous initiatives were born aimed at slowing down the decline of these realities and with the aim of reversing the demographic trend. To date, after more or less effective attempts of various kinds and with sometimes unsuccessful developments, the question of the depopulation of the aforementioned contexts has once again become one of the priority points for the Italian State and for public opinion, since it affects the whole nation. The most recent national (but also macro-regional and European level) strategies and actions seem to have overturned the old punctual vision, considering the problem as global; at the moment, although they are proposals made with a long-term perspective, they are still very young, and for this reason it is difficult to give a complete critical judgment on them, as the results have not yet been fully implemented in the area. This thesis aims to identify the recurring problems in the realities of small municipalities, analyzing their causes and consequences in order to better understand and subsequently develop a recovery project, focusing on enhancing the potential and specific characteristics of each place. The analyzes and criticisms developed below start from the opportunity to participate in the 'Attractivity of the villages' tender, financed through the funds of the National Recovery and Resilience Plan, through the drafting of the application for participation carried out in collaboration with the municipality of Campiglia Cervo (BI). After the study phase of the problem at a general level, a specialized focus on a significant and representative case made it possible to better understand the problems of small municipalities in Italy. In addition to participating in the tender, an analysis of interventions and solutions applied in the past was carried out and proceeded through interviews with various types of actors operating in small municipalities (citizens, administrators, architects, local associations, etc.) in order to understand the different points of view and aptitude to participate in ongoing processes. It is clear that small municipalities, even with the help of the State or other competent figures, in order to be able to develop a territorial growth project, favored by the experiences of the tenders and current policies, must be prepared, paying particular attention to the context territorial and social, but also cultural and economic. In this way local and supra-local administrations can better understand the problems affecting their municipality, often ignored in favor of simpler and short-term initiatives to implement. It is also necessary to focus on the specific characteristics, which change from municipality to municipality and which make a certain territory unique, thus highlighting qualities and potential that are sometimes not so obvious anymore. It may seem obvious but it is the fundamental rule that '…refers to the need that every territory has its own observatory, its continuous monitoring, to which the men who look at the territory with passion and interest for its problems, for the protection of its identity references, for its progressive civilization are dedicated. (E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un’analisi storico-geografica, Marsilio Editori, Venezia, 2002.) To do this, it is necessary that public bodies, from state to local ones, together with professionals from different fields, ask themselves the question

Ogni territorio è il risultato di secolari ed incessanti trasformazioni, ognuna delle quali ha lasciato il proprio segno, via via ricalcato o sottoposto a successive modificazioni. Le caratteristiche specifiche di ogni luogo cambiano percorrendo l’intera penisola, da regione a regione, ma anche da comune a comune, e costituiscono la peculiarità del paese. Tra gli elementi positivi vi sono l’infinita scelta di luoghi di elevata qualità culturale ed ambientale, ognuno con una propria radice identitaria, mentre tra i negativi l’elevata frammentazione che “polverizza” le strutture amministrative e le irrigidisce entro confini amministrativi spesso differenti da quelli storicamente attestati. Intorno a quelli che oggi sono considerati poli urbani (insieme alle periferie), si collocano numerosissimi piccoli comuni, che punteggiano il territorio italiano soprattutto nelle aree collinari, montane e sulle isole. Per piccoli comuni si intendono i paesi con meno di 5.000 abitanti, che presentano diverse peculiarità relative ai temi dell’accessibilità e del disagio insediativo: rientrano in questo grande insieme tutti quei comuni che non hanno servizi primari e hanno difficoltà a raggiungere quelli delle città più vicine. Queste condizioni hanno creato problematiche che - come diretta conseguenza - hanno portato allo spopolamento e, in alcuni casi, all’abbandono degli stessi a partire dall’inizio del secolo scorso. A partire almeno dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso, sono nate numerose iniziative finalizzate a rallentare il declino di queste realtà e con lo scopo di invertirne la tendenza demografica. Ad oggi, dopo tentativi di diversa natura più o meno efficaci e con sviluppi talvolta fallimentari, la questione dello spopolamento dei contesti sopracitati è tornata ad essere uno dei punti prioritari per lo Stato italiano e per l’opinione pubblica, dal momento che investe l’intera nazione. Le più recenti strategie ed azioni nazionali (ma anche macroregionali e a livello europeo) sembrano aver rovesciato la vecchia visione puntuale, considerando il problema come globale; al momento, nonostante siano proposte realizzate in un’ottica a lungo termine, sono comunque molto giovani, e per questo è difficile dare un giudizio critico completo a riguardo, in quanto gli esiti non sono ancora del tutto attuati sul territorio. Questa tesi si pone l’obiettivo di individuare i problemi ricorrenti nelle realtà dei piccoli comuni, analizzandone cause e conseguenze per meglio comprendere e successivamente sviluppare un progetto di recupero, puntando sulla valorizzazione delle potenzialità e delle caratteristiche specifiche di ogni luogo. Le analisi e le critiche di seguito sviluppate partono dall’occasione di partecipazione al bando ‘Attrattività dei borghi’, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso la stesura della domanda di partecipazione effettuata in collaborazione con il comune di Campiglia Cervo (BI). Dopo la fase di studio del problema a livello generale, un focus specializzato su un caso significativo e rappresentativo ha reso possibile meglio intendere le problematiche dei piccoli comuni in Italia. Oltre alla partecipazione al bando, si è svolta una analisi di interventi e soluzioni applicate in passato e si è proceduto mediante interviste a diverse tipologie di attori operanti nei piccoli comuni (cittadini, amministratori, architetti, associazioni locali etc.) allo scopo di comprendere differenti punti di vista e attitudine a partecipare ai processi in atto. Risulta chiaro che i piccoli comuni, pur con l’ausilio dello Stato o di altre figure competenti, per poter sviluppare un progetto di crescita territoriale, favorito dalle esperienze dei bandi e dalle politiche attuali, devono essere preparati, con un’attenzione soprattutto al contesto territoriale e sociale, ma anche culturale ed economico. In questo modo le amministrazioni locali e sovralocali possono comprendere al meglio i problemi che investono il proprio comune, spesso ignorati a favore di iniziative più semplici da attuare e di breve periodo. È inoltre necessario concentrarsi sulle caratteristiche specifiche, che cambiano di comune in comune e che rendono unico un determinato territorio, mettendo così in luce pregi e potenzialità talvolta non più così evidenti, può sembrare ovvio ma è la regola fondamentale che ‘…rimanda alla necessità che ogni territorio abbia un suo osservatorio, un suo continuo monitoraggio, a cui si dedichino gli uomini che al territorio guardano con passione e interesse per i suoi problemi, per la tutela dei suoi riferimenti identitari, per il suo progressivo incivilimento’. (E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un’analisi storico-geografica, Marsilio Editori, Venezia, 2002.) Per fare questo, è necessario che gli enti pubblici, da quelli statali a quelli locali, insieme a figure professionali provenienti da diversi ambiti, si pongano la domanda di ‘come preparare i piccoli comuni a nuove opportunità?’.

Fotografia dell'Italia vista attraverso strategie e politiche per i piccoli comuni : Il bando 'Attrattività dei borghi': un'occasione?

Dezio, Federica;Torretta, Alice;Mazza, Letizia
2021/2022

Abstract

Each territory is the result of centuries-old and incessant transformations, each of which has left its mark, gradually traced or subjected to successive modifications. The specific characteristics of each place change along the entire peninsula, from region to region, but also from municipality to municipality, and constitute the peculiarity of the country. Among the positive elements there is the infinite choice of places of high cultural and environmental quality, each with its own identity root, while among the negatives the high fragmentation that "pulverizes" the administrative structures and stiffens them within administrative boundaries often different from those historically attested. Around what are now considered urban poles (together with the suburbs), there are numerous small municipalities, which dot the Italian territory especially in the hilly, mountainous areas and on the islands. By small municipalities we mean villages with less than 5,000 inhabitants, which present various peculiarities relating to the issues of accessibility and settlement problems: this large group includes all those municipalities which do not have primary services and have difficulty reaching those of the larger cities nearby. These conditions have created problems which - as a direct consequence - have led to depopulation and, in some cases, to their abandonment since the beginning of the last century. Starting at least from the end of the thirties of the last century, numerous initiatives were born aimed at slowing down the decline of these realities and with the aim of reversing the demographic trend. To date, after more or less effective attempts of various kinds and with sometimes unsuccessful developments, the question of the depopulation of the aforementioned contexts has once again become one of the priority points for the Italian State and for public opinion, since it affects the whole nation. The most recent national (but also macro-regional and European level) strategies and actions seem to have overturned the old punctual vision, considering the problem as global; at the moment, although they are proposals made with a long-term perspective, they are still very young, and for this reason it is difficult to give a complete critical judgment on them, as the results have not yet been fully implemented in the area. This thesis aims to identify the recurring problems in the realities of small municipalities, analyzing their causes and consequences in order to better understand and subsequently develop a recovery project, focusing on enhancing the potential and specific characteristics of each place. The analyzes and criticisms developed below start from the opportunity to participate in the 'Attractivity of the villages' tender, financed through the funds of the National Recovery and Resilience Plan, through the drafting of the application for participation carried out in collaboration with the municipality of Campiglia Cervo (BI). After the study phase of the problem at a general level, a specialized focus on a significant and representative case made it possible to better understand the problems of small municipalities in Italy. In addition to participating in the tender, an analysis of interventions and solutions applied in the past was carried out and proceeded through interviews with various types of actors operating in small municipalities (citizens, administrators, architects, local associations, etc.) in order to understand the different points of view and aptitude to participate in ongoing processes. It is clear that small municipalities, even with the help of the State or other competent figures, in order to be able to develop a territorial growth project, favored by the experiences of the tenders and current policies, must be prepared, paying particular attention to the context territorial and social, but also cultural and economic. In this way local and supra-local administrations can better understand the problems affecting their municipality, often ignored in favor of simpler and short-term initiatives to implement. It is also necessary to focus on the specific characteristics, which change from municipality to municipality and which make a certain territory unique, thus highlighting qualities and potential that are sometimes not so obvious anymore. It may seem obvious but it is the fundamental rule that '…refers to the need that every territory has its own observatory, its continuous monitoring, to which the men who look at the territory with passion and interest for its problems, for the protection of its identity references, for its progressive civilization are dedicated. (E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un’analisi storico-geografica, Marsilio Editori, Venezia, 2002.) To do this, it is necessary that public bodies, from state to local ones, together with professionals from different fields, ask themselves the question
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
Ogni territorio è il risultato di secolari ed incessanti trasformazioni, ognuna delle quali ha lasciato il proprio segno, via via ricalcato o sottoposto a successive modificazioni. Le caratteristiche specifiche di ogni luogo cambiano percorrendo l’intera penisola, da regione a regione, ma anche da comune a comune, e costituiscono la peculiarità del paese. Tra gli elementi positivi vi sono l’infinita scelta di luoghi di elevata qualità culturale ed ambientale, ognuno con una propria radice identitaria, mentre tra i negativi l’elevata frammentazione che “polverizza” le strutture amministrative e le irrigidisce entro confini amministrativi spesso differenti da quelli storicamente attestati. Intorno a quelli che oggi sono considerati poli urbani (insieme alle periferie), si collocano numerosissimi piccoli comuni, che punteggiano il territorio italiano soprattutto nelle aree collinari, montane e sulle isole. Per piccoli comuni si intendono i paesi con meno di 5.000 abitanti, che presentano diverse peculiarità relative ai temi dell’accessibilità e del disagio insediativo: rientrano in questo grande insieme tutti quei comuni che non hanno servizi primari e hanno difficoltà a raggiungere quelli delle città più vicine. Queste condizioni hanno creato problematiche che - come diretta conseguenza - hanno portato allo spopolamento e, in alcuni casi, all’abbandono degli stessi a partire dall’inizio del secolo scorso. A partire almeno dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso, sono nate numerose iniziative finalizzate a rallentare il declino di queste realtà e con lo scopo di invertirne la tendenza demografica. Ad oggi, dopo tentativi di diversa natura più o meno efficaci e con sviluppi talvolta fallimentari, la questione dello spopolamento dei contesti sopracitati è tornata ad essere uno dei punti prioritari per lo Stato italiano e per l’opinione pubblica, dal momento che investe l’intera nazione. Le più recenti strategie ed azioni nazionali (ma anche macroregionali e a livello europeo) sembrano aver rovesciato la vecchia visione puntuale, considerando il problema come globale; al momento, nonostante siano proposte realizzate in un’ottica a lungo termine, sono comunque molto giovani, e per questo è difficile dare un giudizio critico completo a riguardo, in quanto gli esiti non sono ancora del tutto attuati sul territorio. Questa tesi si pone l’obiettivo di individuare i problemi ricorrenti nelle realtà dei piccoli comuni, analizzandone cause e conseguenze per meglio comprendere e successivamente sviluppare un progetto di recupero, puntando sulla valorizzazione delle potenzialità e delle caratteristiche specifiche di ogni luogo. Le analisi e le critiche di seguito sviluppate partono dall’occasione di partecipazione al bando ‘Attrattività dei borghi’, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso la stesura della domanda di partecipazione effettuata in collaborazione con il comune di Campiglia Cervo (BI). Dopo la fase di studio del problema a livello generale, un focus specializzato su un caso significativo e rappresentativo ha reso possibile meglio intendere le problematiche dei piccoli comuni in Italia. Oltre alla partecipazione al bando, si è svolta una analisi di interventi e soluzioni applicate in passato e si è proceduto mediante interviste a diverse tipologie di attori operanti nei piccoli comuni (cittadini, amministratori, architetti, associazioni locali etc.) allo scopo di comprendere differenti punti di vista e attitudine a partecipare ai processi in atto. Risulta chiaro che i piccoli comuni, pur con l’ausilio dello Stato o di altre figure competenti, per poter sviluppare un progetto di crescita territoriale, favorito dalle esperienze dei bandi e dalle politiche attuali, devono essere preparati, con un’attenzione soprattutto al contesto territoriale e sociale, ma anche culturale ed economico. In questo modo le amministrazioni locali e sovralocali possono comprendere al meglio i problemi che investono il proprio comune, spesso ignorati a favore di iniziative più semplici da attuare e di breve periodo. È inoltre necessario concentrarsi sulle caratteristiche specifiche, che cambiano di comune in comune e che rendono unico un determinato territorio, mettendo così in luce pregi e potenzialità talvolta non più così evidenti, può sembrare ovvio ma è la regola fondamentale che ‘…rimanda alla necessità che ogni territorio abbia un suo osservatorio, un suo continuo monitoraggio, a cui si dedichino gli uomini che al territorio guardano con passione e interesse per i suoi problemi, per la tutela dei suoi riferimenti identitari, per il suo progressivo incivilimento’. (E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un’analisi storico-geografica, Marsilio Editori, Venezia, 2002.) Per fare questo, è necessario che gli enti pubblici, da quelli statali a quelli locali, insieme a figure professionali provenienti da diversi ambiti, si pongano la domanda di ‘come preparare i piccoli comuni a nuove opportunità?’.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/198514