The Italian pavilion’s Narrative Architecture, presented last October at the Dubai’s Universal Exposition, has shown Italy’s capability of bringing together tradition and innovation, paving the road to new ground-breaking solutions able to cope with the big global challenges. The homeland of “beauty”, culture and creativity reinvented itself, resulting very competitive on the international market, yet still preserving its unicity with zero impact Made-in-Italy products. The idea behind a global network “Connecting Minds, Creating the Future” assumes circularity of knowledge at a worldwide level as well as cooperation between different competencies with the aim of solving issues of global interest. At the same time, joining the network means to begin the internationalization of the country, introducing to the world the beautiful landscape, the socio-cultural values and the Made-in-Italy excellences, thus supporting the smaller local manufacturing and craftsmanship. To this end, the aim of our work is to enhance and safeguard the national heritage through a pilot project replicable in larger scale and able to exploit disused real estate widely spread across the Italian territory, such as former railway tolls and their relating existing railway lines, often reconverted into undervalued greenways “routes of slow tourism”. In particular, our focus is the former Vasto Marina railway station, in connection with the Via Verde project along the Trabocchi Coast, with the intention of structuring a widespread theme park to promote the beauty and tradition of the Chieti’s area, opened up to new technologies while always respecting biodiversity and natural ecosystem. The projects aims at representing an example to a more ambitious intervention, such as the building of an “Italian Theme Park”, a place where local know-how and traditions combine with soft economy and technology eco-innovation reasoning to develop the manufacturing and agribusiness fields. Market, eco-museum, but at the same time a site dedicated to research and training. The ambition is to support local micro economies, to train youngest people to avoid “brain drain” in favour of Italian manufacturing, to help people to understand the territory specificities and appreciate its peculiarities, keeping an eye also to marginal areas whose traditions and autochthon products are slowly disappearing. Preserving a deep-rooted culture is therefore essential as “there is no science nor art without memory”.

L’architettura narrativa del padiglione Italia presentata lo scorso ottobre all’Esposizione Universale di Dubai ha posto in essere la capacità dell’Italia di conciliare tradizione e modernità, aprendo la strada a nuove soluzioni innovative capaci di far fronte alle grandi problematiche globali. La nazione patria di “bellezza”, cultura e creatività si reinventa, risultando così competitiva sul mercato internazionale, ma mantenendo pur sempre la propria unicità con prodotti a impatto zero “Made in Italy”. L’idea di un network globale “Connecting Minds, Creating the Future” presuppone una circolarità di conoscenze a livello mondiale e una cooperazione tra le diverse competenze nel risolvere questioni globali. Al contempo “mettersi in rete” significa avviare un’internazionalizzazione del paese, presentando al mondo le bellezze del territorio, i valori storico-culturali, le eccellenze del Made in Italy e sostenendo pertanto le piccole manifatture locali e botteghe artigianali. A tal fine l’obiettivo del nostro elaborato intende salvaguardare e valorizzare il patrimonio nazionale attraverso un progetto pilota replicabile su larga scala e capace di sfruttare proprietà immobiliari in disuso ampliamente diffusi sul territorio italiano, quali quelli degli ex caselli ferroviari e i relativi tracciati esistenti, spesso riconvertiti in greenaways “vie del turismo lento” poco valorizzate. Nello specifico ci si concentra sull’ex stazione di Vasto Marina in connessione al progetto della Via Verde lungo la costa dei Trabocchi, con l’intenzione di definire un parco tematico diffuso cultore di bellezza e tradizione del territorio teatino, ma aperto a tecniche innovative nel rispetto della biodiversità ed ecosistema naturale. Il progetto vuole essere esempio per un intervento maggiormente ambizioso, quale la costruzione di un “Parco tematico d’italia”, un luogo in cui le competenze e le tradizioni locali si intrecciano ai temi della soft economy e dell’eco-innovazione tecnologica per lo sviluppo dei campi legati al manifatturiero e all’agroalimentare. Mercato, ecomuseo, ma allo stesso tempo luogo di ricerca e formazione. Aspirazione è sostenere le microeconomie locali, formare i giovani evitando il “brain drain” a favore della produzione italiana, portare le persone a conoscere le specificità del territorio e valorizzare le peculiarità, con attenzione anche a quelle aree marginali le cui tradizioni e produzioni autoctone si stanno pian piano dissolvendo. Preservare una cultura profondamente radicata è per cui fondamentale in quanto “non è dato né scienza né arte senza la memoria”.

Tra tradizione e dinamismo: un parco culturale diffuso per il teatino : Il recupero degli ex caselli FS lungo la Via Verde, il caso di Vasto Marina

RONZITTI, FEDERICA;Podestà, Micaela
2021/2022

Abstract

The Italian pavilion’s Narrative Architecture, presented last October at the Dubai’s Universal Exposition, has shown Italy’s capability of bringing together tradition and innovation, paving the road to new ground-breaking solutions able to cope with the big global challenges. The homeland of “beauty”, culture and creativity reinvented itself, resulting very competitive on the international market, yet still preserving its unicity with zero impact Made-in-Italy products. The idea behind a global network “Connecting Minds, Creating the Future” assumes circularity of knowledge at a worldwide level as well as cooperation between different competencies with the aim of solving issues of global interest. At the same time, joining the network means to begin the internationalization of the country, introducing to the world the beautiful landscape, the socio-cultural values and the Made-in-Italy excellences, thus supporting the smaller local manufacturing and craftsmanship. To this end, the aim of our work is to enhance and safeguard the national heritage through a pilot project replicable in larger scale and able to exploit disused real estate widely spread across the Italian territory, such as former railway tolls and their relating existing railway lines, often reconverted into undervalued greenways “routes of slow tourism”. In particular, our focus is the former Vasto Marina railway station, in connection with the Via Verde project along the Trabocchi Coast, with the intention of structuring a widespread theme park to promote the beauty and tradition of the Chieti’s area, opened up to new technologies while always respecting biodiversity and natural ecosystem. The projects aims at representing an example to a more ambitious intervention, such as the building of an “Italian Theme Park”, a place where local know-how and traditions combine with soft economy and technology eco-innovation reasoning to develop the manufacturing and agribusiness fields. Market, eco-museum, but at the same time a site dedicated to research and training. The ambition is to support local micro economies, to train youngest people to avoid “brain drain” in favour of Italian manufacturing, to help people to understand the territory specificities and appreciate its peculiarities, keeping an eye also to marginal areas whose traditions and autochthon products are slowly disappearing. Preserving a deep-rooted culture is therefore essential as “there is no science nor art without memory”.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
L’architettura narrativa del padiglione Italia presentata lo scorso ottobre all’Esposizione Universale di Dubai ha posto in essere la capacità dell’Italia di conciliare tradizione e modernità, aprendo la strada a nuove soluzioni innovative capaci di far fronte alle grandi problematiche globali. La nazione patria di “bellezza”, cultura e creatività si reinventa, risultando così competitiva sul mercato internazionale, ma mantenendo pur sempre la propria unicità con prodotti a impatto zero “Made in Italy”. L’idea di un network globale “Connecting Minds, Creating the Future” presuppone una circolarità di conoscenze a livello mondiale e una cooperazione tra le diverse competenze nel risolvere questioni globali. Al contempo “mettersi in rete” significa avviare un’internazionalizzazione del paese, presentando al mondo le bellezze del territorio, i valori storico-culturali, le eccellenze del Made in Italy e sostenendo pertanto le piccole manifatture locali e botteghe artigianali. A tal fine l’obiettivo del nostro elaborato intende salvaguardare e valorizzare il patrimonio nazionale attraverso un progetto pilota replicabile su larga scala e capace di sfruttare proprietà immobiliari in disuso ampliamente diffusi sul territorio italiano, quali quelli degli ex caselli ferroviari e i relativi tracciati esistenti, spesso riconvertiti in greenaways “vie del turismo lento” poco valorizzate. Nello specifico ci si concentra sull’ex stazione di Vasto Marina in connessione al progetto della Via Verde lungo la costa dei Trabocchi, con l’intenzione di definire un parco tematico diffuso cultore di bellezza e tradizione del territorio teatino, ma aperto a tecniche innovative nel rispetto della biodiversità ed ecosistema naturale. Il progetto vuole essere esempio per un intervento maggiormente ambizioso, quale la costruzione di un “Parco tematico d’italia”, un luogo in cui le competenze e le tradizioni locali si intrecciano ai temi della soft economy e dell’eco-innovazione tecnologica per lo sviluppo dei campi legati al manifatturiero e all’agroalimentare. Mercato, ecomuseo, ma allo stesso tempo luogo di ricerca e formazione. Aspirazione è sostenere le microeconomie locali, formare i giovani evitando il “brain drain” a favore della produzione italiana, portare le persone a conoscere le specificità del territorio e valorizzare le peculiarità, con attenzione anche a quelle aree marginali le cui tradizioni e produzioni autoctone si stanno pian piano dissolvendo. Preservare una cultura profondamente radicata è per cui fondamentale in quanto “non è dato né scienza né arte senza la memoria”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/198515