Mercato Radicale : intervenire sul ciclo di vita del Mercato Municpale di Matosinhos

Today’s architecture is opposed to the slowness associated with the discipline, construction and design take years to complete and represent half of the work, maintenance is the other, as important as the realization because it gives the original composition of the infrastructure. From the moment when the building is complete, the process of degradation and obsolescence begins and maintenance is opposed to the unusability of the structural device, a rhythmic effort to refurbish the spaces. The reasons for abandonment can be various and a definitive or temporary solutions to extend the useful life of a building must be respectful, reusable and malleable for the consumption of future users, to postpone the effects of obsolescence. The market is a symbol of exchange and encounter, a covered square, marked by paths that outline the location of the stalls, a human logistic that amplifies and gives security to the community. An important and significant building for the community should last as long as possible with a minimum of maintenance, composed of sustainable materials combined with a simple and resilient scheme of use that includes the observance of past experiences. The market is a place where food products find their final resting place, where wholesale becomes detail and the producer meets the final consumer, where nature meets the city. The strategy against the abandonment of the market of Matosinhos includes two large envelopes that do not touch the structure and do not change the constructive and structural features of the monument, two inhabited bridges made of metal and concrete panels to elevate the concept of the market of basic needs : shelter, food, water and community, in a single Metropolitan structure that unites the basic needs of the citizen. the renewed market stands as an engine of exchange with social and economic connections against the very modern society of automated exchange. Living the ruins of the future.

L’architettura odierna si oppone alla lentezza associata alla disciplina, costruzione e progettazione necessitano anni per essere compiute e rappresentano la metà dell’opera, la manuntenzione è l’altra, importante quanto la realizzazione poichè restituisce nel tempo la composizione originale dell’infrastruttura. Dal momento in cui l’edificio è completo ha inizio il processo di degrado ed obsolescenza e la manuntenzione si oppone all’inutilizzabilità del dispositivio strutturale, uno sforzo ritmico di rimaneggare gli spazi. Le ragioni dell’abbandono possono essere molteplici e le soluzioni definitive o temporanee ma lo sviluppo di dispositivi per prolungare la vita utile di un edificio devono essere rispettosi, riutilizzabili e malleabili per il consumo degli utilizzatori futuri, rinviare gli effetti dell’obsolescenza. Il mercato è simbolo di scambio ed incontro, una piazza coperta, segnata da percorsi che delineano la posizione dei banconi, una logistica umana che amplifica e da sicurezza alla comunità. Un edificio importante e significativo per la collettività dovrebbe durare il più possibile col minimo di manuntenzione, composto di materiali Ecosostenibili uniti ad uno schema di utilizzo semplice e resiliente che include l’osservanza delle esperienze passate. Il mercato è luogo in cui i prodotti della produzione alimentare trovano ultima dimora, dove l’ingrosso diventa dettaglio e dal produttore si incontra il consumatore finale, dove la natura incontra la città. La strategia contro l’abbandono del mercato di Matosinhos include due grandi contenitori che non toccano la struttura e non ne modificano le fattezze costruttive e strutturali, due ponti abitati costituiti in metallo e pannelli di calcestruzzo per elevare il concetto di mercato delle necessità di base : rifugio, cibo, acqua e comunità, in un’ unica struttura Metropolitana che accomuna le necessità di base del cittadino. il mercato rinnovato si pone come un motore di scambio e connessioni sociali ed economiche contro la modernissima società dello scambio automatizzato. Vivendo le rovine del futuro.