This thesis is the result of a critical analysis and research work about collective housing. First part deals with a few living theories from Fifties and Sixties, which have brought the attention of the house project back to human scale, as a reaction to the difficulty to combine the construction of livable dwelling places with the prescriptions of the Athene Chart, based on a functionalist and repetitive logic. Thoughts and works of a few architects have been considered: Alison and Peter Smithson and Team 10, John Habraken, Christopher Alexander. Their theories are relevant to architecture because they laid down some principles of the living project which should be considered again and developed today. The second part of the work is an attempt to find a method for critical analysis and design, capable to deal with the complexity of the residence and its context in a scientific way, with mathematical tools like the set theory and the general topology. The method is deeply rooted into architecture and its formal and spatial rules, as it is the architectural sensitivity which guides the use of the analysis tools and the translation of the mathematical scheme into design. An interesting analogy between the new words used of the living project – continuity and complexity, open, closed, relationships – and the properties of sets in a topological space suggests that these properties can induce a new measure of living and urban spaces, capable to reveal patterns otherwise hidden, introducing in the project the quality of space needed to support creative and sustainable, single and collective, living practices. The method is based upon three matrices which inquire into the relationships among man, dwelling, building and settlement from three different point of view: the practices, the spaces, the privacy; the outcome of the research is a fourth matrix, a topological matrix, which allows to define topological schemes which incorporate the complexity of the living project. Goal of the work is to define a topology for the site, in order to find out a pattern which can give some guidelines to choose the most appropriated shape for the residential settlement.

La tesi si configura come un percorso di analisi critica e di ricerca nell’ambito del progetto della residenza collettiva. La prima parte consiste nello studio di alcune teorie sull’abitazione collettiva risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, che hanno riportato l’attenzione del progetto residenziale alla dimensione umana, come soluzione alle evidenti difficoltà di conciliare la costruzione di ambiti residenziali ‘vivibili’, nel coniugare comfort domestico e urbanità dei contesti, con le indicazioni contenute nella Carta d’Atene, fondata su una logica funzionale e ripetitiva, indifferente alla localizzazione. In particolar modo si sono analizzati il pensiero e le opere di Alison e Peter Smithson e del Team 10, John Habraken, Christopher Alexander, ritenuti significativi poiché nel rinnovamento proposto, individuavano principi del progetto dell’abitare che oggi possono utilmente essere riconsiderati e sviluppati. La seconda parte del lavoro prova a stabilire un metodo di analisi critica e progettuale che sappia trattare in maniera ‘scientifica’ la complessità della residenza e del suo contesto, utilizzando strumenti caratteristici dell’indagine matematica: gli insiemi e la topologia generale. L’architettura e le sue regole formali e spaziali sono considerate elementi fondanti della metodologia individuata poiché indirizzano l’uso degli strumenti di analisi – la scelta dello spazio topologico appropriato – e traducono lo schema spaziale in segno progettuale. Un’interessante analogia fra i nuovi termini introdotti nel progetto dell’abitare – continuità e complessità, apertura, chiusura, relazioni – e le proprietà degli insiemi di uno spazio topologico fa pensare che tali proprietà possano diventare una nuova misura dello spazio residenziale e urbano, capace di svelare forme altrimenti nascoste e dunque di concorrere a introdurre nel progetto quella qualità dello spazio richiesta da pratiche di vita individuali e collettive creative e sostenibili. Lo scopo è di definire una topologia del luogo, in grado di individuare una figura secondo la quale sia possibile stabilire delle linee guida per dare la forma appropriata all’insediamento residenziale.

Residenza sociale : criteri per l'analisi e il progetto dell'abitare contemporaneo

BRAMBILLA, ELENA
2009/2010

Abstract

This thesis is the result of a critical analysis and research work about collective housing. First part deals with a few living theories from Fifties and Sixties, which have brought the attention of the house project back to human scale, as a reaction to the difficulty to combine the construction of livable dwelling places with the prescriptions of the Athene Chart, based on a functionalist and repetitive logic. Thoughts and works of a few architects have been considered: Alison and Peter Smithson and Team 10, John Habraken, Christopher Alexander. Their theories are relevant to architecture because they laid down some principles of the living project which should be considered again and developed today. The second part of the work is an attempt to find a method for critical analysis and design, capable to deal with the complexity of the residence and its context in a scientific way, with mathematical tools like the set theory and the general topology. The method is deeply rooted into architecture and its formal and spatial rules, as it is the architectural sensitivity which guides the use of the analysis tools and the translation of the mathematical scheme into design. An interesting analogy between the new words used of the living project – continuity and complexity, open, closed, relationships – and the properties of sets in a topological space suggests that these properties can induce a new measure of living and urban spaces, capable to reveal patterns otherwise hidden, introducing in the project the quality of space needed to support creative and sustainable, single and collective, living practices. The method is based upon three matrices which inquire into the relationships among man, dwelling, building and settlement from three different point of view: the practices, the spaces, the privacy; the outcome of the research is a fourth matrix, a topological matrix, which allows to define topological schemes which incorporate the complexity of the living project. Goal of the work is to define a topology for the site, in order to find out a pattern which can give some guidelines to choose the most appropriated shape for the residential settlement.
FOLLI, MARIA GRAZIA
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
31-mar-2011
2009/2010
La tesi si configura come un percorso di analisi critica e di ricerca nell’ambito del progetto della residenza collettiva. La prima parte consiste nello studio di alcune teorie sull’abitazione collettiva risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, che hanno riportato l’attenzione del progetto residenziale alla dimensione umana, come soluzione alle evidenti difficoltà di conciliare la costruzione di ambiti residenziali ‘vivibili’, nel coniugare comfort domestico e urbanità dei contesti, con le indicazioni contenute nella Carta d’Atene, fondata su una logica funzionale e ripetitiva, indifferente alla localizzazione. In particolar modo si sono analizzati il pensiero e le opere di Alison e Peter Smithson e del Team 10, John Habraken, Christopher Alexander, ritenuti significativi poiché nel rinnovamento proposto, individuavano principi del progetto dell’abitare che oggi possono utilmente essere riconsiderati e sviluppati. La seconda parte del lavoro prova a stabilire un metodo di analisi critica e progettuale che sappia trattare in maniera ‘scientifica’ la complessità della residenza e del suo contesto, utilizzando strumenti caratteristici dell’indagine matematica: gli insiemi e la topologia generale. L’architettura e le sue regole formali e spaziali sono considerate elementi fondanti della metodologia individuata poiché indirizzano l’uso degli strumenti di analisi – la scelta dello spazio topologico appropriato – e traducono lo schema spaziale in segno progettuale. Un’interessante analogia fra i nuovi termini introdotti nel progetto dell’abitare – continuità e complessità, apertura, chiusura, relazioni – e le proprietà degli insiemi di uno spazio topologico fa pensare che tali proprietà possano diventare una nuova misura dello spazio residenziale e urbano, capace di svelare forme altrimenti nascoste e dunque di concorrere a introdurre nel progetto quella qualità dello spazio richiesta da pratiche di vita individuali e collettive creative e sostenibili. Lo scopo è di definire una topologia del luogo, in grado di individuare una figura secondo la quale sia possibile stabilire delle linee guida per dare la forma appropriata all’insediamento residenziale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19923