L’atto creativo agisce in bilico tra astrazione di concetti a fini simbolici, e mimesis, imitazione, copia, registrazione autentica o che dia l’impressione di esserlo. Le componenti della realtà con cui cinema e moda si vanno a rapportare sono spazio, in senso lato e in senso di superficie corporea; tempo, come successione di eventi, ma anche temporaneità, durata della ‘performance’ e desiderio di cristallizzarne alcuni attimi per l’eternità; movimento. Spazio e tempo, analogia e concetto. Uno studio complesso e affascinante che analizza i meccanismi di funzionamento e le motivazioni alla base della nascita di due forme d’espressione artistica, ma anche il processo di comparazione con le altre arti che ha permesso di identificarle come tali. Dai primordi ai nostri giorni, le forme d’arte hanno raramente seguito strade parallele, ma al contrario hanno offerto, ognuno attraverso i mezzi di propria competenza, un importante contributo alla rappresentazione della realtà, passando dalla registrazione alla documentazione, dalla costatazione all’interpretazione, dalla composizione estetica all’estetizzazione dell’autenticità. Protagonisti di questo percorso sono il corpo in movimento, l’abito che lo veste, lo strumento di ripresa, il contesto storico-sociale che ne ha determinato di volta in volta nuovi incontri, scontri e riposizionamenti semantici, ‘con la stra-ordinaria partecipazione’ del pubblico che vi assiste. L’elaborato si propone di analizzare due forme d’arte, o meglio d’artista: il regista cinematografico e il fashion designer. E il rispettivo approccio nei confronti della materia: pezzi di vita e pezzi di stoffa. L’incontro tra le due arti si basa su: una analogia di intenzioni, sulla creazione di un’opera che si presenti come finestra sul mondo reale più che cornice di un mondo costruito o irraggiungibile vetrina di un mondo desiderabile; le possibilità offerte dallo strumento cinematografico per raccontare la moda e la sua interazione con le azioni quotidiane. Dopo un excursus storico sul percorso di avvicinamento dell’arte alla realtà il testo si sofferma infatti su alcuni esempi inerenti il mondo della moda. Nei tre casi studio analizzati, l’etichetta anticonformista Boudicca, l’artista-stilista Susan Cianciolo e l’originale marchio di moda e design Bless, le modalità di presentazione del prodotto moda diventano una caratteristica peculiare del marchio, una parte fondamentale del processo creativo, grazie al quale i prodotti presentati acquisiscono buona parte del loro senso.

Finestre intermedie. La moda incontra la realtà quotidiana attraverso lo strumento cinematografico

DE GIORGIO, FRANCESCA MARIA
2009/2010

Abstract

L’atto creativo agisce in bilico tra astrazione di concetti a fini simbolici, e mimesis, imitazione, copia, registrazione autentica o che dia l’impressione di esserlo. Le componenti della realtà con cui cinema e moda si vanno a rapportare sono spazio, in senso lato e in senso di superficie corporea; tempo, come successione di eventi, ma anche temporaneità, durata della ‘performance’ e desiderio di cristallizzarne alcuni attimi per l’eternità; movimento. Spazio e tempo, analogia e concetto. Uno studio complesso e affascinante che analizza i meccanismi di funzionamento e le motivazioni alla base della nascita di due forme d’espressione artistica, ma anche il processo di comparazione con le altre arti che ha permesso di identificarle come tali. Dai primordi ai nostri giorni, le forme d’arte hanno raramente seguito strade parallele, ma al contrario hanno offerto, ognuno attraverso i mezzi di propria competenza, un importante contributo alla rappresentazione della realtà, passando dalla registrazione alla documentazione, dalla costatazione all’interpretazione, dalla composizione estetica all’estetizzazione dell’autenticità. Protagonisti di questo percorso sono il corpo in movimento, l’abito che lo veste, lo strumento di ripresa, il contesto storico-sociale che ne ha determinato di volta in volta nuovi incontri, scontri e riposizionamenti semantici, ‘con la stra-ordinaria partecipazione’ del pubblico che vi assiste. L’elaborato si propone di analizzare due forme d’arte, o meglio d’artista: il regista cinematografico e il fashion designer. E il rispettivo approccio nei confronti della materia: pezzi di vita e pezzi di stoffa. L’incontro tra le due arti si basa su: una analogia di intenzioni, sulla creazione di un’opera che si presenti come finestra sul mondo reale più che cornice di un mondo costruito o irraggiungibile vetrina di un mondo desiderabile; le possibilità offerte dallo strumento cinematografico per raccontare la moda e la sua interazione con le azioni quotidiane. Dopo un excursus storico sul percorso di avvicinamento dell’arte alla realtà il testo si sofferma infatti su alcuni esempi inerenti il mondo della moda. Nei tre casi studio analizzati, l’etichetta anticonformista Boudicca, l’artista-stilista Susan Cianciolo e l’originale marchio di moda e design Bless, le modalità di presentazione del prodotto moda diventano una caratteristica peculiare del marchio, una parte fondamentale del processo creativo, grazie al quale i prodotti presentati acquisiscono buona parte del loro senso.
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19947