Il tema di questa tesi di laurea specialistica è il recupero dell’area della Centrale Elettrica di Garlasco in provincia di Pavia. Il progetto di recupero di quest’area prevede: - La conservazione degli edifici nelle loro parti strutturali e volumetriche - La rifunzionalizzazione e valorizzazione dell’impianto. Per comprendere a fondo l’impianto è stato necessario avvalersi di un indagine sull’evoluzione storica di che impone il rispetto per l’edificato sia come documento storico, sia come materia architettonica. Dalla storia è stato importante anche rilevare come gli edifici presenti nel progetto facevano parte di un percorso comune , fatto che ha reso necessario espandere l’area di progetto dalla sola cabina elettrica principale agli altri edifici presenti nel lotto e anche alla cabina più vecchia posta di fronte. Con questa operazione di ottiene un parco unitario e lineare. Data l’importanza del recupero materiale dell’edificato è stato effettuato un rilievo geometrico e uno materico-patologico dal quale si è sviluppato l’intervento di conservazione atto a pulire, consolidare e proteggere gli edifici. In un intervento di conservazione è importante pensare a una rifunzionalizzazione per permetterne un uso nuovo da parte della popolazione, così il progetto affronta le problematiche del museo archeologico Lomellino. Il museo una volta ubicato a Garlasco è stato spostato a Gambolò a causa di spazi insufficienti, ma rimane tutt’ora una struttura carente di spazi, motivo per cui moltissimi reperti rimangono in magazzino. Inoltre la provenienza di molti reperti da scavi effettuati nel territorio comunale giustificherebbero un ritorno dei pezzi al luogo d’origine. La funzione di museo trova la sua giusta posizione anche per la presenza nell’area di diversi edifici, che favoriscono la struttura polifunzionale: il museo archeologico, un museo sull’elettricità, un museo interattivo, dei laboratori di conservazione, uno spazio ricreativo e un edificio riservato ad uffici. La rifunzionalizzazione dell’area è strutturata in un contesto che la può accogliere, motivo per cui si è proceduto a inserire il nuovo museo a un circuito ciclabile collegante i punti più importanti della città, come la stazione, che connetterebbe il centro culturale col territorio.

Recupero dell'area delle cabine elettriche di Garlasco come parco del museo archeologico lomellino

NEGRIN, AMBRA SARA
2009/2010

Abstract

Il tema di questa tesi di laurea specialistica è il recupero dell’area della Centrale Elettrica di Garlasco in provincia di Pavia. Il progetto di recupero di quest’area prevede: - La conservazione degli edifici nelle loro parti strutturali e volumetriche - La rifunzionalizzazione e valorizzazione dell’impianto. Per comprendere a fondo l’impianto è stato necessario avvalersi di un indagine sull’evoluzione storica di che impone il rispetto per l’edificato sia come documento storico, sia come materia architettonica. Dalla storia è stato importante anche rilevare come gli edifici presenti nel progetto facevano parte di un percorso comune , fatto che ha reso necessario espandere l’area di progetto dalla sola cabina elettrica principale agli altri edifici presenti nel lotto e anche alla cabina più vecchia posta di fronte. Con questa operazione di ottiene un parco unitario e lineare. Data l’importanza del recupero materiale dell’edificato è stato effettuato un rilievo geometrico e uno materico-patologico dal quale si è sviluppato l’intervento di conservazione atto a pulire, consolidare e proteggere gli edifici. In un intervento di conservazione è importante pensare a una rifunzionalizzazione per permetterne un uso nuovo da parte della popolazione, così il progetto affronta le problematiche del museo archeologico Lomellino. Il museo una volta ubicato a Garlasco è stato spostato a Gambolò a causa di spazi insufficienti, ma rimane tutt’ora una struttura carente di spazi, motivo per cui moltissimi reperti rimangono in magazzino. Inoltre la provenienza di molti reperti da scavi effettuati nel territorio comunale giustificherebbero un ritorno dei pezzi al luogo d’origine. La funzione di museo trova la sua giusta posizione anche per la presenza nell’area di diversi edifici, che favoriscono la struttura polifunzionale: il museo archeologico, un museo sull’elettricità, un museo interattivo, dei laboratori di conservazione, uno spazio ricreativo e un edificio riservato ad uffici. La rifunzionalizzazione dell’area è strutturata in un contesto che la può accogliere, motivo per cui si è proceduto a inserire il nuovo museo a un circuito ciclabile collegante i punti più importanti della città, come la stazione, che connetterebbe il centro culturale col territorio.
DEZZI BARDESCHI, MARCO
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/20103