The health emergency caused by the spred of the Covid-19 pandemic has triggered sudden and profund transformations in peoples’ daily lives, in different fields. In Italy, it went from 570.000 remote workers, before the pandemic, to more than 6 million in March 2020, during the first lockdown, and up to 3 and half a million in 2022. This trend is expected to grow in 2023 too (Osservatorio Smart Working, 2022). This dynamic was most evident in Milan where, since March 2020, there has been a significant loss of population, in terms of presences, in the core areas due to the progressive increase in workers who have started working from home. This exodus has been demonstrated through the substantial reduction of mobile traffic data in the core areas of the Municipality of Milan (Mariotti et al., 2022). In fact, in April 2020, the traffic decreased by up to 63% compared to April 2019. However, woriking from home has often led to the manifestation of a sense of isolation and a feeling of being constantly connected. As the phenomenon of remote working is expected to increase even after the pandemic, it’s necessary to focus on which spaces can adapt to these new needs. In recent years, in various districts of the Municipality of Milan, the so-called “socio-cultural hybrid spaces” have been created (Inti, 2002). Such spaces follow the logic of urban renewal and try to establish a link with the context in which they are located, places capable of adapting and welcoming unexpected activities, with flexible times, open to different populations, inclusive and generative of subsidiary services to Welfare State. The thesis has a threefold aim: (i) exploring the “new working spaces” of the Municipality of Milan by defining a taxonomy of sociocultural hybrid spaces based on their characteristics; (ii) define a possible scheme of the effects of sociocultural hybrid spaces on the urban context; (iii) identify neighborhoods withouth coworking spaces which have recorded a stable number of population in terms of presences during the pandemic. Following the previous investigations, the Gallaratese and Niguarda neighborhoods are discussed as potential places to accomodate new sociocultural hybrid spaces.

L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione della pandemia Covid-19 ha innescato delle trasformazioni repentine e profonde nella vita quotidiana delle persone, in diversi ambiti. In Italia, si è passati dai 570 mila lavoratori a distanza, prima della pandemia, a più di 6 milioni nel marzo 2020, in pieno lockdown, e a 3 milioni e mezzo nel 2022. Si prevede, per il 2023, che la tendenza continui a crescere (Osservatorio Smart Working, 2022). Tale dinamica si è evidenziata maggiormente a Milano dove, da marzo 2020, si è assistito ad una perdita notevole di popolazione, in termine di presenze, nelle aree centrali e semicentrali a causa del progressivo incremento di lavoratori che hanno intrapreso il lavoro da casa. Questo esodo è stato dimostrato attraverso la sostanziale riduzione del traffico telefonico nelle zone più centrali della città (Mariotti et al., 2022c). Nel mese di aprile 2020, infatti, tale traffico si è ridotto fino al 63% rispetto all’aprile 2019. Comunque, il lavoro da casa ha spesso portato alla manifestazione, da parte delle persone, di un senso di isolamento e di essere costantemente connessi. Dal momento che si prevede un aumento del fenomeno del lavoro da remoto anche dopo la pandemia, occorre focalizzarsi su quali spazi possano adattarsi a queste nuove esigenze. Negli ultimi anni, in diversi quartieri di Milano, sono nati quelli che vengono definiti “spazi ibridi socioculturali” (SISC) (Inti, 2022). Tali spazi seguono la logica della rigenerazione urbana e cercano di instaurare un legame con il contesto in cui si trovano, offrendo servizi sociali, culturali e di welfare generativo. La tesi si pone il triplice obiettivo di: (i) esplorare i “nuovi luoghi del lavoro” (NLL) della città di Milano definendo una tassonomia di spazi ibridi socioculturali sulla base delle caratteristiche; (ii) definire un possibile schema degli effetti degli spazi ibridi socioculturali sul quartiere; (iii) identificare i quartieri sprovvisti di spazi di coworking, che durante la pandemia hanno registrato un numero piuttosto stabile di “presenze”. A valle delle indagini precedenti, vengono discussi i quartieri Gallaratese e Niguarda come potenziali quartieri per accogliere nuovi spazi ibridi socioculturali.

Il ruolo degli spazi ibridi socioculturali sulla conciliazione vita privata-lavoro e i loro effetti sul quartiere : Il caso di Milano

Trapanese, Bruno
2021/2022

Abstract

The health emergency caused by the spred of the Covid-19 pandemic has triggered sudden and profund transformations in peoples’ daily lives, in different fields. In Italy, it went from 570.000 remote workers, before the pandemic, to more than 6 million in March 2020, during the first lockdown, and up to 3 and half a million in 2022. This trend is expected to grow in 2023 too (Osservatorio Smart Working, 2022). This dynamic was most evident in Milan where, since March 2020, there has been a significant loss of population, in terms of presences, in the core areas due to the progressive increase in workers who have started working from home. This exodus has been demonstrated through the substantial reduction of mobile traffic data in the core areas of the Municipality of Milan (Mariotti et al., 2022). In fact, in April 2020, the traffic decreased by up to 63% compared to April 2019. However, woriking from home has often led to the manifestation of a sense of isolation and a feeling of being constantly connected. As the phenomenon of remote working is expected to increase even after the pandemic, it’s necessary to focus on which spaces can adapt to these new needs. In recent years, in various districts of the Municipality of Milan, the so-called “socio-cultural hybrid spaces” have been created (Inti, 2002). Such spaces follow the logic of urban renewal and try to establish a link with the context in which they are located, places capable of adapting and welcoming unexpected activities, with flexible times, open to different populations, inclusive and generative of subsidiary services to Welfare State. The thesis has a threefold aim: (i) exploring the “new working spaces” of the Municipality of Milan by defining a taxonomy of sociocultural hybrid spaces based on their characteristics; (ii) define a possible scheme of the effects of sociocultural hybrid spaces on the urban context; (iii) identify neighborhoods withouth coworking spaces which have recorded a stable number of population in terms of presences during the pandemic. Following the previous investigations, the Gallaratese and Niguarda neighborhoods are discussed as potential places to accomodate new sociocultural hybrid spaces.
INTI, ISABELLA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2022
2021/2022
L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione della pandemia Covid-19 ha innescato delle trasformazioni repentine e profonde nella vita quotidiana delle persone, in diversi ambiti. In Italia, si è passati dai 570 mila lavoratori a distanza, prima della pandemia, a più di 6 milioni nel marzo 2020, in pieno lockdown, e a 3 milioni e mezzo nel 2022. Si prevede, per il 2023, che la tendenza continui a crescere (Osservatorio Smart Working, 2022). Tale dinamica si è evidenziata maggiormente a Milano dove, da marzo 2020, si è assistito ad una perdita notevole di popolazione, in termine di presenze, nelle aree centrali e semicentrali a causa del progressivo incremento di lavoratori che hanno intrapreso il lavoro da casa. Questo esodo è stato dimostrato attraverso la sostanziale riduzione del traffico telefonico nelle zone più centrali della città (Mariotti et al., 2022c). Nel mese di aprile 2020, infatti, tale traffico si è ridotto fino al 63% rispetto all’aprile 2019. Comunque, il lavoro da casa ha spesso portato alla manifestazione, da parte delle persone, di un senso di isolamento e di essere costantemente connessi. Dal momento che si prevede un aumento del fenomeno del lavoro da remoto anche dopo la pandemia, occorre focalizzarsi su quali spazi possano adattarsi a queste nuove esigenze. Negli ultimi anni, in diversi quartieri di Milano, sono nati quelli che vengono definiti “spazi ibridi socioculturali” (SISC) (Inti, 2022). Tali spazi seguono la logica della rigenerazione urbana e cercano di instaurare un legame con il contesto in cui si trovano, offrendo servizi sociali, culturali e di welfare generativo. La tesi si pone il triplice obiettivo di: (i) esplorare i “nuovi luoghi del lavoro” (NLL) della città di Milano definendo una tassonomia di spazi ibridi socioculturali sulla base delle caratteristiche; (ii) definire un possibile schema degli effetti degli spazi ibridi socioculturali sul quartiere; (iii) identificare i quartieri sprovvisti di spazi di coworking, che durante la pandemia hanno registrato un numero piuttosto stabile di “presenze”. A valle delle indagini precedenti, vengono discussi i quartieri Gallaratese e Niguarda come potenziali quartieri per accogliere nuovi spazi ibridi socioculturali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/201682