LANDS, WATERS, FORTIFICATIONS. Landscape itineraries to reconnect the Mantuan Serraglio. TERRE, ACQUE, FORTIFICAZIONI. Itinerari paesaggistici per riconnettere il Serraglio mantovano.

Never before, in my opinion, can architecture disregard the will and the need to relate to the landscape. It is necessary to look at the landscape not only by being spectators of it, but also by being active actors capable of penetrating all the impressions it reveals to us and trying to understand its origin. The task of each individual citizen, or whoever, is to find a solution that meets the needs of handing down a cultural identity of which the landscape itself is the bearer. From this derives a unison relationship between the natural and social conditions that comprise it and reveal the indispensable need to consider the trace of the past and pre-existence that represents the generational revelation and prevents irreparable further loss. Against this backdrop, the example of a cultural, rural and identity landscape that over time has lost (due to urban transformations and a different way of working and experiencing places, its unitary character) is represented by the Mantuan Serraglio, an area circumscribed by the waters of the Mincio River, the Po River and the three lakes that embrace the territory. With a critical eye, a survey of the founding elements of this landscape, namely land, water and fortifications, was developed, trying to intuit how they have interacted, guided and enhanced the entire Mantuan territory over the centuries. Subsequently, it was deemed necessary to define a strategy that would ensure a knowledge, narrative and enhancement of the constituent elements of the landscape. The desire to restore the identity and tradition of the place stems from the ‘need and necessity to know the roots of this ancient territory capable of putting at the center of the system the first actor that a landscape can have: man. Only through educating society on this issue working closely with the landscape, in this case that of Mantua, and through the creation of dedicated itineraries capable of reconnecting the now forgotten Serraglio, it is possible to initiate a suggestion capable of recovering and enhancing the landscape by gaining day by day awareness and consciousness of the historical and cultural heritage that surrounds it.

Mai come oggi, a mio parere, l’architettura può prescindere dalla volontà e dall’esigenza di rapportarsi con il paesaggio. È necessario guardare al paesaggio non solo facendosi spettatori dello stesso, ma anche attori attivi capaci di penetrare di tutte le impressioni che esso ci rivela e cercando di capirne la sua origine. Il compito di ogni singolo cittadino, o chi per esso, è quello di trovare una soluzione che risponda alle esigenze di tramandare un’identità culturale di cui proprio il paesaggio ne è portatore. Da questo ne deriva un rapporto unisono tra la condizione naturale e quella sociale che lo compongono e che rivelano l’indispensabile bisogno di considerarne la traccia del passato e della preesistenza che rappresenta la rivelatrice generazionale e ne evita irreparabili ulteriori perdite. In questo scenario, l’esempio di un paesaggio culturale, rurale e identitario che nel tempo è venuto meno (a causa delle trasformazioni urbane e di un diverso modo di lavorare e vivere i luoghi, il suo carattere di unitarietà) è rappresentato dal Serraglio mantovano, area circoscritta dalle acque del fiume Mincio, del fiume Po e dei tre laghi che abbracciano il territorio. Con occhio critico è stata messa a punto un’indagine sugli elementi fondanti di questo paesaggio, ossia terra, acqua e fortificazioni, cercando di intuire come essi abbiano interagito, guidato e valorizzato nei secoli l’intero territorio mantovano. Successivamente, si è ritenuto necessario definire una strategia che assicurasse una conoscenza, una narrazione e una valorizzazione degli elementi costituitivi del paesaggio. La volontà di ripristinare l’identità e la tradizione del luogo nasce dall’ esigenza e necessità di conoscere le radici di questo antico territorio capace di mettere al centro del sistema il primo attore che un paesaggio possa avere: l’uomo. Solo attraverso l’educazione della società a questa tematica che lavora a stretto contatto con il paesaggio, in questo caso quello mantovano, e grazie alla creazione di itinerari dedicati in grado di riconnettere il Serraglio ormai dimenticato, è possibile avviare una suggestione in grado di recuperare e valorizzare il paesaggio prendendo giorno dopo giorno coscienza e consapevolezza del patrimonio storico e culturale che lo circonda.