Landscapes of paranoia: Reimagining the Porto Palermo Submarine Base in Vlora , Albania

The Cold War paranoia, a collective phenomena in the Eastern block during the 1960’s, gave rise to a particular type of architecture, meant to create a thorough protection and vigilence system against the West. Albania’s estrangement from its Soviet support following the Warsaw pact left the small country isolated, relying on a network of bunkers and fear induced infrastructure. Porto Palermo submarine base, including a well-disguised tunnel in southern coast of Vlora , is one of the numerous abandoned artefacts remaining of a past meant to be hidden. Undoubtedly the most controversial case, out of the paranoia induced bunkerization of Albania, the base is left in decay regardless of being one of the most challenging and costly structures built in the region.The landscapes where these monuments are located remain under the same remoteness not only geographical but also social and economical. This thesis studies the conditions of these landscapes in a post-paranoia time, their meaning and place in collective memory, and their potential to be reclaimed and reactivated. Panorma Bay is reimagined as a potential spot for repurposing coastal relics ,eventually becoming a territory to showcase them as part of a significant point in history reshaping the meaning of a a marginalised territory. Presented as a remote curiosity on itself the abandoned territory suggests an opportunity for contemplating the complex interplay between architecture and politics how ideologies shape urbanism and built environment and the possiblity of this process to be reversed in order to remediate these forgotten geographies.

La paranoia della Guerra Fredda, fenomeno collettivo nel blocco orientale durante gli anni ‘60, ha dato origine a un particolare tipo di architettura, destinata a creare un sistema di protezione e vigilanza completo contro l’Occidente. L’allontanamento dell’Albania dal suo sostegno sovietico in seguito al patto di Varsavia ha lasciato il piccolo paese isolato, facendo affidamento su una rete di bunker e infrastrutture indotte dalla paura. La base sottomarina di Porto Palermo, comprendente un tunnel ben camuffato nella costa meridionale di Valona, ​​è uno dei numerosi manufatti abbandonati che restano di un passato destinato ad essere nascosto. Indubbiamente il caso più controverso, a causa della paranoia indotta dalla bunkerizzazione dell’Albania, la base è lasciata in rovina nonostante sia una delle strutture più impegnative e costose costruite nella regione. I paesaggi in cui si trovano questi monumenti rimangono sotto la stessa lontananza non solo geografico ma anche sociale ed economico. Questa tesi studia le condizioni di questi paesaggi in un tempo post-paranoia, il loro significato e posto nella memoria collettiva, e il loro potenziale per essere recuperati e riattivati. Panorma Bay viene reinventata come un potenziale luogo per riutilizzare le reliquie costiere, diventando infine un territorio da metterli in mostra come parte di un momento significativo della storia che rimodella il significato di un territorio emarginato. Presentato come una remota curiosità su se stesso, il territorio abbandonato suggerisce un’opportunità per contemplare la complessa interazione tra architettura e politica, come le ideologie modellano l’urbanesimo e l’ambiente costruito e la possibilità di invertire questo processo per rimediare a queste geografie dimenticate.