This thesis concerns the development an automated booth for disease testing that can be used in total autonomy by the general population without the need for specialized personnel. The study adopted a service design approach, incorporating its human-centered and collaborative principles with a more engineering-focused environment. The research outlines the substantial preparatory part that investigated the work context of diagnostics and the different facets of service design. The design process was then analyzed in detail, starting from a draft concept and refining it through context analysis and user research. To create CHECKD. an ad hoc Service Design process, which incorporated some traditional steps, activities, methods, and tools were applied, but deviations and adaptations were taken to adapt to the specific situation. Context analysis and user research were used to refine the initial concept of the booth. This involved carrying out user surveys and interviews to understand the user’s needs, Co-design workshops with users were then leveraged to build on the concept and draft a final ideal solution. Two rounds of service prototyping were then accomplished, along with the building of a 1:1 scale prototype. The first round tested a sample collection procedure with users, adopting the experience prototyping technique and low-fidelity props. The second round reproduced the complete service experience, adopting a service walkthrough technique and mixed-fidelity artefacts, where participants could understand the full journey in a situated way. The resulting product-service system is CHECKD., an automatic booth for diseases testing, which is fully automated and incorporates all the steps needed to run a PCR-based test and generate an official certification in total autonomy. The thesis remarks how critical a Service Design approach can be in the field of medical diagnositcs. Adopting a service design approach was integral to comprehending the ambiguous context initially. Subsequently, it facilitated a concentrated effort on the users, enabling a more comprehensive understanding of their needs and requirements which had previously been disregarded. Co-creation and collaborative methodologies such as codesign and prototyping were utilized, resulting in informed design decisions that not only complied with technological specifications, but also enhanced certain processes and the overall experience. This approach led to a more profound understanding of the users’ needs and improved the final product-service system.

Questa tesi riguarda lo sviluppo di CHECKD., una cabina automatica per la diagnosi di diverse malattie, adottando un approccio di Service Design e incorporando la prospettiva human-centered collaborativa in un ambiente più incentrato sull’ingegneria. La ricerca inizialmente propone una parte preparatoria dove viene investigato il contesto di lavoro, l’area della medica diagnostica, e le diverse sfaccettature del Service Design. Successivamente analizza in dettaglio il processo di progettazione, partendo dal concetto preliminare fino alle sessioni di testing con utenti. Per sviluppare CHECKD. è stato implementato un processo di Service Design ad hoc. Nonostante l’implementazione di alcune attività, metodi e strumenti più tradizionali, sono state apportate deviazioni e cambiamenti per adattarsi alla situazione specifica e alle sue richieste. L’analisi del contesto e la ricerca degli utenti sono state utilizzate per affinare il concetto iniziale della cabina. Ciò ha comportato l’esecuzione di sondaggi e interviste agli utenti per comprendere le loro esigenze, a cui sono seguiti workshop di co-progettazione con gli utenti per sviluppare il concept e creare una soluzione ideale finale. Sono state quindi realizzate due fasi di prototipazione del servizio, insieme alla costruzione di un prototipo in scala 1:1. La prima fase ha testato la procedura di raccolta del campione con gli utenti, utilizzando la tecnica dell’experience prototyping e un approccio low-fidelity. La seconda fase ha riprodotto l’intera esperienza di servizio, adottando una tecnica di service walkthrough e artefatti con medium-fidelity, in cui i partecipanti hanno potuto comprendere l’intera customer journey in modo situato. Il sistema prodotto-servizio risultante è CHECKD., una cabina completamente automatizzata che incorpora tutti i passaggi necessari per eseguire un test basato sulla tecnologia PCR e generare una certificazione ufficiale in totale autonomia. La tesi sottolinea quanto sia critico un approccio di Service Design nel campo della diagnosi medica. L’applicazione di un Service Design mindset è stato fondamentale per comprendere il contesto inizialmente ambiguo. Successivamente, ha facilitato un concentrato sforzo sugli utenti, consentendo una comprensione più completa delle loro esigenze e requisiti che in precedenza erano stati trascurati. Metodologie di co-creazione e di collaborazione come il co-design e la prototipazione sono state utilizzate, portando a decisioni di progettazione informate che non solo rispettavano le specifiche tecnologiche, ma miglioravano anche determinati processi e l’esperienza complessiva. Questo approccio ha portato a una comprensione più profonda delle esigenze degli utenti e ha migliorato il sistema prodotto-servizio finale.

CHECKD. From the (co)design to the prototyping of an automatic booth for disease testing.

Stefanoni, Serena
2021/2022

Abstract

This thesis concerns the development an automated booth for disease testing that can be used in total autonomy by the general population without the need for specialized personnel. The study adopted a service design approach, incorporating its human-centered and collaborative principles with a more engineering-focused environment. The research outlines the substantial preparatory part that investigated the work context of diagnostics and the different facets of service design. The design process was then analyzed in detail, starting from a draft concept and refining it through context analysis and user research. To create CHECKD. an ad hoc Service Design process, which incorporated some traditional steps, activities, methods, and tools were applied, but deviations and adaptations were taken to adapt to the specific situation. Context analysis and user research were used to refine the initial concept of the booth. This involved carrying out user surveys and interviews to understand the user’s needs, Co-design workshops with users were then leveraged to build on the concept and draft a final ideal solution. Two rounds of service prototyping were then accomplished, along with the building of a 1:1 scale prototype. The first round tested a sample collection procedure with users, adopting the experience prototyping technique and low-fidelity props. The second round reproduced the complete service experience, adopting a service walkthrough technique and mixed-fidelity artefacts, where participants could understand the full journey in a situated way. The resulting product-service system is CHECKD., an automatic booth for diseases testing, which is fully automated and incorporates all the steps needed to run a PCR-based test and generate an official certification in total autonomy. The thesis remarks how critical a Service Design approach can be in the field of medical diagnositcs. Adopting a service design approach was integral to comprehending the ambiguous context initially. Subsequently, it facilitated a concentrated effort on the users, enabling a more comprehensive understanding of their needs and requirements which had previously been disregarded. Co-creation and collaborative methodologies such as codesign and prototyping were utilized, resulting in informed design decisions that not only complied with technological specifications, but also enhanced certain processes and the overall experience. This approach led to a more profound understanding of the users’ needs and improved the final product-service system.
ARC III - Scuola del Design
4-mag-2023
2021/2022
Questa tesi riguarda lo sviluppo di CHECKD., una cabina automatica per la diagnosi di diverse malattie, adottando un approccio di Service Design e incorporando la prospettiva human-centered collaborativa in un ambiente più incentrato sull’ingegneria. La ricerca inizialmente propone una parte preparatoria dove viene investigato il contesto di lavoro, l’area della medica diagnostica, e le diverse sfaccettature del Service Design. Successivamente analizza in dettaglio il processo di progettazione, partendo dal concetto preliminare fino alle sessioni di testing con utenti. Per sviluppare CHECKD. è stato implementato un processo di Service Design ad hoc. Nonostante l’implementazione di alcune attività, metodi e strumenti più tradizionali, sono state apportate deviazioni e cambiamenti per adattarsi alla situazione specifica e alle sue richieste. L’analisi del contesto e la ricerca degli utenti sono state utilizzate per affinare il concetto iniziale della cabina. Ciò ha comportato l’esecuzione di sondaggi e interviste agli utenti per comprendere le loro esigenze, a cui sono seguiti workshop di co-progettazione con gli utenti per sviluppare il concept e creare una soluzione ideale finale. Sono state quindi realizzate due fasi di prototipazione del servizio, insieme alla costruzione di un prototipo in scala 1:1. La prima fase ha testato la procedura di raccolta del campione con gli utenti, utilizzando la tecnica dell’experience prototyping e un approccio low-fidelity. La seconda fase ha riprodotto l’intera esperienza di servizio, adottando una tecnica di service walkthrough e artefatti con medium-fidelity, in cui i partecipanti hanno potuto comprendere l’intera customer journey in modo situato. Il sistema prodotto-servizio risultante è CHECKD., una cabina completamente automatizzata che incorpora tutti i passaggi necessari per eseguire un test basato sulla tecnologia PCR e generare una certificazione ufficiale in totale autonomia. La tesi sottolinea quanto sia critico un approccio di Service Design nel campo della diagnosi medica. L’applicazione di un Service Design mindset è stato fondamentale per comprendere il contesto inizialmente ambiguo. Successivamente, ha facilitato un concentrato sforzo sugli utenti, consentendo una comprensione più completa delle loro esigenze e requisiti che in precedenza erano stati trascurati. Metodologie di co-creazione e di collaborazione come il co-design e la prototipazione sono state utilizzate, portando a decisioni di progettazione informate che non solo rispettavano le specifiche tecnologiche, ma miglioravano anche determinati processi e l’esperienza complessiva. Questo approccio ha portato a una comprensione più profonda delle esigenze degli utenti e ha migliorato il sistema prodotto-servizio finale.
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