Progettazione data feminism driven della visualizzazione di dati qualitativi sotto forma di testo per la contronarrazione di esperienze di accesso di esperienze di accesso a IVG e CE in Italia

Data has always been considered an objective representation of reality and the reading of it has the appearance of being absolute. The privileged portion of society uses hegemonic data science to maintain its status quo and to iterate its representation of reality. Feminist theories of situated knowledge (Haraway, 1988) and the analysis of the distribution of power in society (Hill Collins, 1990) urge a critical approach to data visualisation that questions the ethics and values of the designer (Dörk, 2013). With this in mind, the researchers Klein and D'Ignazio (2020) studied the intersectional feminist approach to data science and developed seven Principles for ethical and conscious data use. The principles propose an analysis of the power that produced knowledge and the challenge of power structures, an analysis of the context in which data are created and used, require a focus on the community the data speak about, promote communication involving emotions and advocate for transparency in data processes. This thesis explores the application of the seven principles of data feminism in the context of testimonies collected by the activist group Obiezione Respinta on the topic of access to IVG and EC services, which appear as qualitative data in the form of text on a sensitive topic. The data was categorised through an iterative process to allow the structuring of information and comparison between testimonies. The work makes explicit the application of the principles in the research and design process through the stages and questions proposed by D'Ignazio's (2022) toolkit. Through the visualisation of this data, the project aims to engage people in the social issue by creating alternative narratives to those proposed by institutions and society. The result is two visual models that simplify the reading of the testimonies and which allow the identification of recurring characteristics in the experiences. Through the use of the text of the testimonies, the user is able to empathise with people's experiences.

Da sempre i dati sono considerati una rappresentazione oggettiva della realtà e la lettura che se ne fa ha la pretesa di essere assoluta. La parte privilegiata della società utilizza la data science egemonica per mantenere il proprio status quo e per iterare la propria rappresentazione della realtà. Le teorie femministe sulla conoscenza situata (Haraway, 1988) e l’analisi della distribuzione del potere nella società (Hill Collins, 1990) spingono ad un approccio critico alla visualizzazione dati che interroghi l’etica e i valori del progettista (Dörk, 2013). In questa ottica le ricercatrici Klein e D’Ignazio (2020) hanno studiato l’approccio femminista intersezionale alla data science elaborando sette Principi per un utilizzo dei dati etico e consapevole. I principi propongono l’analisi del potere che ha prodotto la conoscenza e la sfida delle strutture di potere, l’analisi del contesto in cui i dati vengono creati e utilizzati, richiedono una particolare attenzione verso la comunità di cui i dati parlano, promuovono la comunicazione che coinvolga le emozioni e spingono per la trasparenza dei processi di lavorazione dei dati. Questa tesi esplora l'applicazione dei sette principi di data feminism nel caso delle testimonianze raccolte dal gruppo attivista Obiezione Respinta sul tema dell'accesso ai servizi di IVG e CE, che si presentano come dati qualitativi sotto forma di testo su un argomento sensibile. I dati sono stati categorizzati attraverso un processo iterativo per permettere la strutturazione delle informazioni e il confronto tra le testimonianze. Il lavoro esplicita l’applicazione dei principi nel processo di ricerca e progettazione attraverso le fasi e le domande proposte dal toolkit di D’Ignazio (2022). Attraverso la visualizzazione di questi dati il progetto mira a coinvolgere le persone nella questione sociale mediante la creazione di narrazioni alternative a quelle proposte dalle istituzioni e dalla società. Il risultato sono due modelli visivi che semplificano la lettura delle testimonianze e che permettono di individuare caratteristiche ricorrenti nelle esperienze. Attraverso l’uso del testo delle testimonianze l’utente è in grado di empatizzare con il vissuto delle persone.