Resignifing the past : from fragments to a system : the case of Milan's Sforza Castle

Giving new meaning to the past Milan's Castello Sforzesco stands at an elevation of 124.4m above sea level, the highest point above the urban area of the ancient city. The Castle is to this day a major complex, both volumetric and systemic, for the city of Milan and has been a landmark through the centuries. Interesting cultural points gravitate around it, placing it to be a node that somehow holds them together within the urban fabric. A motionless giant, silently standing out with its body in the modernizing panorama of Milan, secure in its firm presence on the ground. This fortified complex now appears as composed of many fragments (the ruins) gravitating around it on the surface-but connected like roots of a tree underground, like veins of a body. Rivellini, old walls, traces of ramparts, the trees present around it, together form an autonomous organism with the castle. To date, the "museum of museums" stands as a synthesis of the city's history, operating as a large box therein enclosing the memories of Mediolanum. Battles, victories, human events, transformations, are hidden in every corner of this large and complex architecture. The following thesis paper proposes to reconnect the threads of the castle and its fragments, starting from an urban scale-representing the transversal axis, from via Minghetti to via Lanza-relinking with a thread the matrices that generated the present form of this architecture, in order to reconnect its parts. Without a design that returns the narrative of this place, the whole is lost-so, the intent is to start again from the detail to go and pull the threads of the whole and reform this organism, putting it back into the function of continuity with the city.

Dare un nuovo significato al passato Il Castello Sforzesco di Milano sorge a quota 124.4m s.l.m., il punto più in alto rispetto all’area urbana della città antica. Il Castello è ad oggi un grande complesso, sia volumetrico che sistemico, per la città di Milano ed è stato punto di riferimento attraverso i secoli. Attorno ad esso gravitano interessanti punti culturali, ponendolo ad essere nodo che li tiene in qualche modo insieme all’interno del tessuto urbano. Un gigante immobile, che col suo corpo si staglia silenziosamente nel panorama in modernizzazione di Milano, sicuro della sua presenza ferma sul suolo. Questo complesso fortificato appare ora come composto da tanti frammenti (le rovine) che gli gravitano attorno in superficie-ma connessi come radici di un albero nel sottosuolo, come venature di un corpo. Rivellini, vecchie mura, tracce di bastioni, gli alberi presenti attorno ad esso, formano insieme un organismo autonomo con il castello. Ad ora, il “museo dei musei” si pone come sintesi della storia della città, operando come una grande scatola ivi cui si racchiudono le memorie di Mediolanum. Battaglie, vittorie, eventi umani, trasformazioni, si nascondono in ogni angolo di questa grande e complessa architettura. Il seguente elaborato di tesi si propone di riallacciare i fili del castello e dei suoi frammenti, partendo da una scala urbana-ripotenziando l’asse trasversale, da via Minghetti a via Lanza-rilegando con un filo conduttore le matrici che hanno generato l’odierna forma di questa architettura, per poterne riconnettere le parti. Senza un disegno che restituisca il racconto di questo luogo, l’insieme viene perso-per cui, l’intento è quello di ripartire dal dettaglio per andare a tirare le fila del tutto e riformare questo organismo, rimettendolo in funzione di continuità con la città.