Cross-border e-commerce and innovation : the role of public incentives to foster the growth of SMEs from southern Italy

Given the great explosion of Internet in recent years, whose effect is also attributable to the impact of the pandemic, digital business has increasingly gained ground, becoming a source of competitive advantage in the context of international trade. Therefore, this study aims to investigate the adoption of digital export with respect to a sample of companies from Southern Italy, with the objective of identifying stimulating aspects and incentives that push towards the adoption of this internationalization strategy. Focusing on cross-border e-commerce and on exports more generally, the literature review has been addressed adopting the perspective of the Resource based view theory and the Resource dependence theory. Research gaps have been emerged from the review, above all because digital export is still a phenomenon in the exploration and study phase. Therefore, this study set itself the objective of explaining the link between innovation and digital export, between public support and digital export and finally the interaction between innovation and public support with respect to digital export. Therefore, three hypotheses have been formulated. These hypotheses were tested on STATA through the use of a Probit model, with respect to a sample of 7363 small and medium enterprises. The results have confirmed the positive impact of both product and process innovation and public incentives of regional and national origin on digital exports. Contrary to what supposed with H3, the effect of the interaction between innovation and public incentives didn’t appear to be perfectly additive, but an effect of dispersion of resources emerged. From a policymaker point of view, these results imply that a company profiling is needed to understand the characteristics and level of innovativeness before providing public support to prevent resources from being dispersed without having an additive effect on digital exports.

Data la grande esplosione di Internet negli ultimi anni, il cui effetto è riconducibile anche all’impatto della pandemia, il business digitale ha preso sempre più campo, diventando fonte di vantaggio competitivo nel contesto del commercio internazionale. Perciò, tale studio si pone di investigare l’adozione dell’export digitale rispetto ad un campione di aziende provenienti dal Sud-Italia con la finalità di identificare aspetti stimolanti e incentivi che spingano verso l’adozione di tale strategia di internazionalizzazione. Focalizzando l’attenzione sul cross-border e-commerce e sull’export più in generale, la revisione della letteratura è stata affrontata utilizzando la prospettiva della Resource based view theory e della Resource dependence theory. Dalla revisione sono emersi dei gap di ricerca, soprattutto poiché il digital export risulta ancora un fenomeno in fase di esplorazione e studio. Dunque, tale studio si è posto l’obiettivo di spiegare il legame tra l’innovazione ed il digital export, tra supporto pubblico e digital export ed infine l’interazione tra l’innovazione ed il supporto pubblico rispetto all’export digitale. Pertanto, tre ipotesi sono state formulate. Tali ipotesi sono state testate su STATA tramite l’utilizzo di un modello Probit, rispetto ad un campione di 7363 piccole e medie imprese. I risultati confermano l’impatto positivo sia di innovazione di prodotto e di processo che di incentivi pubblici di origine regionale e nazionale sull’export digitale. Contrariamente a quanto supposto con H3, l’effetto dell’interazione tra innovazione e incentivi pubblici non risulta essere perfettamente additiva, ma presenta un effetto di dispersione delle risorse. Questi risultati implicano, da un punto di vista amministrativo, che è necessaria una profilazione delle aziende per capire le caratteristiche e livello di innovazione aziendale prima di erogare un supporto pubblico per evitare che risorse vengano disperse senza incidere additivamente sull’export digitale.