The following work presents a landscape reclamation strategy for the forgotten coastline of Castel Volturno, in Campania. The Municipality has undergone dramatic transformations over the last sixty years, due to abusive practices such as non-authorized construction, exploitation of natural resources and land use change, without any consideration for the pre-existing natural and cultural landscape. Geographically it is traversed by three main watercourses, the Volturno river and the Regi Lagni and Agnena canals. Longitudinally it is bounded by what remains of one of the largest Pine forests in Italy, together with wetlands of great biological significance. In addition, it is cut by motorways, such as Statale 7 and the ancient Domitian Road, corridors that were catalysts for rapid and mostly illegal urbanization. All these components together resulted in a fragmented ecosystem with an irregular and very complex urban fabric. Moreover, a very difficult social reality has emerged between migrants, refugees and locals who, with their diverse traditions, try to coexist among criminal groups, poverty and the absence of the state. In turn, the low municipal budget and the failure of policies to condemn illegality have led to a critical deterioration of the place, where the lack of basic infrastructures, essential services, public spaces and facilities make it extremely difficult to live there. Therefore, this project focuses on specific objectives: to bring to light the value of the pre-existing cultural/natural heritage, to promote current policies/plans aimed at safeguarding the well-being of the territory and its inhabitants, and to design a new landscape structure to re-establish community life. To achieve the forementioned objectives, I developed a plan based on Christophe Girot's methodology: Four Trace Concepts in Landscape Architecture, which deals with four successive steps for landscape research and design in regard to site recovery. Through photography, mapping and data, this thesis develops a design-by-research approach, resulting in the identification of four major landscapes as potential transformers of place. Waterscape, natural landscape, productive landscape and cultural landscape interrelate to shape a new landscape structure that is welcoming, resilient and sustainable over time. The recovery of beaches and sand dunes, as well as the protection and restoration of forests and biodiversity areas, will result in a significant ecological connectivity. In addition, the introduction of a integrated linear infrastructure that allows a continuous dynamic and democratic mobility and in turn provides services, reactivating the historic centre and economic clusters, will ensure a comprehensive regeneration of the site.

Il presente lavoro propone una strategia di recupero paesaggistico per il litorale dimenticato di Castel Volturno, in Campania. Il Comune ha subito trasformazioni drammatiche negli ultimi sessant'anni, a causa di pratiche abusive come l'edilizia non autorizzata, lo sfruttamento delle risorse naturali e la modifica dell'uso del suolo, senza alcuna considerazione per il paesaggio naturale e culturale preesistente. Geograficamente è attraversato da tre corsi d'acqua principali, il fiume Volturno e i canali Regi Lagni e Agnena. Longitudinalmente è delimitato da ciò che resta di una delle più grandi pinete d'Italia, insieme a zone umide di grande rilevanza biologica. Inoltre, è tagliato da autostrade, come la Statale 7 e l'antica Via Domiziana, corridoi che sono stati catalizzatori di un'urbanizzazione rapida e per lo più illegale. L'insieme di queste componenti ha dato vita a un ecosistema frammentato, con un tessuto urbano irregolare e molto complesso. Inoltre, è emersa una realtà sociale molto difficile tra migranti, rifugiati e locali che, con le loro diverse tradizioni, cercano di coesistere tra gruppi criminali, povertà e assenza dello Stato. A loro volta, l'esiguità del bilancio comunale e l'incapacità delle politiche di condannare l'illegalità hanno portato a un degrado critico del luogo, dove la mancanza di infrastrutture di base, di servizi essenziali, di spazi pubblici e di strutture rende estremamente difficile viverci. Pertanto, questo progetto si concentra su obiettivi specifici: portare alla luce il valore del patrimonio culturale/naturale preesistente, promuovere le politiche/piani attuali volti a salvaguardare il benessere del territorio e dei suoi abitanti e progettare una nuova struttura paesaggistica per ristabilire la vita comunitaria. Per raggiungere questi obiettivi, ho sviluppato un piano basato sulla metodologia di Christophe Girot, che tratta di quattro fasi successive per la ricerca e la progettazione del paesaggio in relazione al recupero del sito. Attraverso la fotografia, la mappatura e i dati, questa tesi sviluppa un approccio progettuale basato sulla ricerca, che ha portato all'identificazione di quattro paesaggi principali come potenziali trasformatori del luogo. Paesaggio acquatico, paesaggio naturale, paesaggio produttivo e paesaggio culturale si intersecano per dare forma a una nuova struttura paesaggistica che sia accogliente, resiliente e sostenibile nel tempo. Il recupero delle spiagge e delle dune sabbiose, così come la protezione e il ripristino delle foreste e delle aree di biodiversità, porteranno a una significativa connettività ecologica. Inoltre, l'introduzione di un'infrastruttura lineare integrata che consenta una mobilità dinamica e democratica continua e che a sua volta fornisca servizi, riattivando il centro storico e i cluster economici, garantirà una rigenerazione completa del sito.

Towards landscapes of hope : a landscape reclamation strategy for forgotten coastlines

KATICH RESTREPO, MARIA CAMILA
2022/2023

Abstract

The following work presents a landscape reclamation strategy for the forgotten coastline of Castel Volturno, in Campania. The Municipality has undergone dramatic transformations over the last sixty years, due to abusive practices such as non-authorized construction, exploitation of natural resources and land use change, without any consideration for the pre-existing natural and cultural landscape. Geographically it is traversed by three main watercourses, the Volturno river and the Regi Lagni and Agnena canals. Longitudinally it is bounded by what remains of one of the largest Pine forests in Italy, together with wetlands of great biological significance. In addition, it is cut by motorways, such as Statale 7 and the ancient Domitian Road, corridors that were catalysts for rapid and mostly illegal urbanization. All these components together resulted in a fragmented ecosystem with an irregular and very complex urban fabric. Moreover, a very difficult social reality has emerged between migrants, refugees and locals who, with their diverse traditions, try to coexist among criminal groups, poverty and the absence of the state. In turn, the low municipal budget and the failure of policies to condemn illegality have led to a critical deterioration of the place, where the lack of basic infrastructures, essential services, public spaces and facilities make it extremely difficult to live there. Therefore, this project focuses on specific objectives: to bring to light the value of the pre-existing cultural/natural heritage, to promote current policies/plans aimed at safeguarding the well-being of the territory and its inhabitants, and to design a new landscape structure to re-establish community life. To achieve the forementioned objectives, I developed a plan based on Christophe Girot's methodology: Four Trace Concepts in Landscape Architecture, which deals with four successive steps for landscape research and design in regard to site recovery. Through photography, mapping and data, this thesis develops a design-by-research approach, resulting in the identification of four major landscapes as potential transformers of place. Waterscape, natural landscape, productive landscape and cultural landscape interrelate to shape a new landscape structure that is welcoming, resilient and sustainable over time. The recovery of beaches and sand dunes, as well as the protection and restoration of forests and biodiversity areas, will result in a significant ecological connectivity. In addition, the introduction of a integrated linear infrastructure that allows a continuous dynamic and democratic mobility and in turn provides services, reactivating the historic centre and economic clusters, will ensure a comprehensive regeneration of the site.
FORMATO, ENRICO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-mag-2023
2022/2023
Il presente lavoro propone una strategia di recupero paesaggistico per il litorale dimenticato di Castel Volturno, in Campania. Il Comune ha subito trasformazioni drammatiche negli ultimi sessant'anni, a causa di pratiche abusive come l'edilizia non autorizzata, lo sfruttamento delle risorse naturali e la modifica dell'uso del suolo, senza alcuna considerazione per il paesaggio naturale e culturale preesistente. Geograficamente è attraversato da tre corsi d'acqua principali, il fiume Volturno e i canali Regi Lagni e Agnena. Longitudinalmente è delimitato da ciò che resta di una delle più grandi pinete d'Italia, insieme a zone umide di grande rilevanza biologica. Inoltre, è tagliato da autostrade, come la Statale 7 e l'antica Via Domiziana, corridoi che sono stati catalizzatori di un'urbanizzazione rapida e per lo più illegale. L'insieme di queste componenti ha dato vita a un ecosistema frammentato, con un tessuto urbano irregolare e molto complesso. Inoltre, è emersa una realtà sociale molto difficile tra migranti, rifugiati e locali che, con le loro diverse tradizioni, cercano di coesistere tra gruppi criminali, povertà e assenza dello Stato. A loro volta, l'esiguità del bilancio comunale e l'incapacità delle politiche di condannare l'illegalità hanno portato a un degrado critico del luogo, dove la mancanza di infrastrutture di base, di servizi essenziali, di spazi pubblici e di strutture rende estremamente difficile viverci. Pertanto, questo progetto si concentra su obiettivi specifici: portare alla luce il valore del patrimonio culturale/naturale preesistente, promuovere le politiche/piani attuali volti a salvaguardare il benessere del territorio e dei suoi abitanti e progettare una nuova struttura paesaggistica per ristabilire la vita comunitaria. Per raggiungere questi obiettivi, ho sviluppato un piano basato sulla metodologia di Christophe Girot, che tratta di quattro fasi successive per la ricerca e la progettazione del paesaggio in relazione al recupero del sito. Attraverso la fotografia, la mappatura e i dati, questa tesi sviluppa un approccio progettuale basato sulla ricerca, che ha portato all'identificazione di quattro paesaggi principali come potenziali trasformatori del luogo. Paesaggio acquatico, paesaggio naturale, paesaggio produttivo e paesaggio culturale si intersecano per dare forma a una nuova struttura paesaggistica che sia accogliente, resiliente e sostenibile nel tempo. Il recupero delle spiagge e delle dune sabbiose, così come la protezione e il ripristino delle foreste e delle aree di biodiversità, porteranno a una significativa connettività ecologica. Inoltre, l'introduzione di un'infrastruttura lineare integrata che consenta una mobilità dinamica e democratica continua e che a sua volta fornisca servizi, riattivando il centro storico e i cluster economici, garantirà una rigenerazione completa del sito.
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