In the City of Milan, next to the external ring road system, is located the Central train Station, a dynamic place, lived and frequented by a considerable variety of actors. During the 20th century, the station has been a point of reference for exchanges, meetings, departures, and arrivals, and with its surrounding area, it became the commercial heart of Milan, thanks to the construction of its service structure, the Magazzini Raccordati. For a long time, they were considered as a unique building with a great historical, architectural, cultural, and economic interest, but today they represent an abandoned and disused resource for the city. These spaces, distributed for over two kilometers along Aporti and Sammartini streets, support the track ballast, which is placed on an elevated level, if compared to the one of the city, creating a breaking point in the urban morphology, which is recomposed only thanks to four vehicular tunnels that run through the warehouses. The thesis goal is the redevelopment and reuse of this complex through a project on different levels, linked by the fil rouge of art. Firstly, there is an attempt to define a relationship, both physical and thematic, with the closest areas of the building, rethinking the urban space in front of the facade and introducing a new elevated pathway that offers different points of view over the city and a new way of use and sociability; secondly, we try to develop a project for the vaulted spaces inside warehouses: ateliers for artists, exhibition spaces and workshop are the main activities that characterize those spaces, thanks to the inclusion of a modular, flexible and reversible system that allows different spatial and functional configurations. The aim of this work is proposing a design solution linked to the context, which act as flywheel where the over 40,000 square meters of unused space, can return to be protagonists in the city of Milan.

All’interno del Comune di Milano, in prossimità del sistema della circonvallazione esterna, si trova la Stazione Centrale, luogo multiforme, vissuto e frequentato da una notevole varietà di attori. Nel corso del XX secolo, quale punto di riferimento per scambi, incontri, partenze ed arrivi, la Stazione, insieme alle aree ad essa circostanti, è divenuta il cuore del commercio milanese, anche ad opera della realizzazione della sua struttura di servizio, i Magazzini Raccordati. Per lungo tempo considerati come manufatto unico di grande interesse storico, architettonico, culturale ed economico, oggi rappresentano una risorsa abbandonata ed in disuso. Tali spazi, distribuiti per oltre due chilometri lungo via Aporti e via Sammartini, sostengono la massicciata dei binari, posti ad una quota sopraelevata rispetto a quella della città, originando una cesura e una barriera invalicabile all’interno del tessuto urbano, ricomposto solamente mediante i quattro tunnel carrabili che percorrono i Magazzini. La tesi è volta ad affrontare il tema della riqualificazione e riuso di questo complesso mediante un progetto a diverse scale, legato dal fil rouge dell’arte. In primo luogo, si cerca di definire una relazione, sia fisica che tematica, con le aree a ridosso del manufatto, ripensando lo spazio urbano antistante la facciata e introducendo una nuova passerella sopraelevata che offra diversi punti di vista sulla città e una nuova dinamica di uso e socialità; in secondo luogo, si tenta di sviluppare un progetto puntuale degli ambienti voltati interni ai magazzini: atelier per artisti, spazi espositivi, e workshop sono le principali attività che li caratterizzano, grazie all’inserimento di un sistema modulabile, flessibile e reversibile che permetta configurazioni spaziali e funzionali differenti. Si vuole proporre, dunque, una soluzione progettuale legata al contesto, che permetta di innescare un processo per il quale gli oltre 40.000 mq di superficie inutilizzata, messa a disposizione, possano tornare ad essere protagonisti all’interno della città di Milano.

RaccordA(R)TI. Un nuovo distretto artistico nei Magazzini della Stazione Centrale

Nozza, Eleonora;Orecchia, Marco
2021/2022

Abstract

In the City of Milan, next to the external ring road system, is located the Central train Station, a dynamic place, lived and frequented by a considerable variety of actors. During the 20th century, the station has been a point of reference for exchanges, meetings, departures, and arrivals, and with its surrounding area, it became the commercial heart of Milan, thanks to the construction of its service structure, the Magazzini Raccordati. For a long time, they were considered as a unique building with a great historical, architectural, cultural, and economic interest, but today they represent an abandoned and disused resource for the city. These spaces, distributed for over two kilometers along Aporti and Sammartini streets, support the track ballast, which is placed on an elevated level, if compared to the one of the city, creating a breaking point in the urban morphology, which is recomposed only thanks to four vehicular tunnels that run through the warehouses. The thesis goal is the redevelopment and reuse of this complex through a project on different levels, linked by the fil rouge of art. Firstly, there is an attempt to define a relationship, both physical and thematic, with the closest areas of the building, rethinking the urban space in front of the facade and introducing a new elevated pathway that offers different points of view over the city and a new way of use and sociability; secondly, we try to develop a project for the vaulted spaces inside warehouses: ateliers for artists, exhibition spaces and workshop are the main activities that characterize those spaces, thanks to the inclusion of a modular, flexible and reversible system that allows different spatial and functional configurations. The aim of this work is proposing a design solution linked to the context, which act as flywheel where the over 40,000 square meters of unused space, can return to be protagonists in the city of Milan.
PISTIDDA, SONIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-mag-2023
2021/2022
All’interno del Comune di Milano, in prossimità del sistema della circonvallazione esterna, si trova la Stazione Centrale, luogo multiforme, vissuto e frequentato da una notevole varietà di attori. Nel corso del XX secolo, quale punto di riferimento per scambi, incontri, partenze ed arrivi, la Stazione, insieme alle aree ad essa circostanti, è divenuta il cuore del commercio milanese, anche ad opera della realizzazione della sua struttura di servizio, i Magazzini Raccordati. Per lungo tempo considerati come manufatto unico di grande interesse storico, architettonico, culturale ed economico, oggi rappresentano una risorsa abbandonata ed in disuso. Tali spazi, distribuiti per oltre due chilometri lungo via Aporti e via Sammartini, sostengono la massicciata dei binari, posti ad una quota sopraelevata rispetto a quella della città, originando una cesura e una barriera invalicabile all’interno del tessuto urbano, ricomposto solamente mediante i quattro tunnel carrabili che percorrono i Magazzini. La tesi è volta ad affrontare il tema della riqualificazione e riuso di questo complesso mediante un progetto a diverse scale, legato dal fil rouge dell’arte. In primo luogo, si cerca di definire una relazione, sia fisica che tematica, con le aree a ridosso del manufatto, ripensando lo spazio urbano antistante la facciata e introducendo una nuova passerella sopraelevata che offra diversi punti di vista sulla città e una nuova dinamica di uso e socialità; in secondo luogo, si tenta di sviluppare un progetto puntuale degli ambienti voltati interni ai magazzini: atelier per artisti, spazi espositivi, e workshop sono le principali attività che li caratterizzano, grazie all’inserimento di un sistema modulabile, flessibile e reversibile che permetta configurazioni spaziali e funzionali differenti. Si vuole proporre, dunque, una soluzione progettuale legata al contesto, che permetta di innescare un processo per il quale gli oltre 40.000 mq di superficie inutilizzata, messa a disposizione, possano tornare ad essere protagonisti all’interno della città di Milano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/204796