The project theme fits in with the wide and complex debate, developed by the 90s, on the issue of disused sites: these areas are certainly an important urban question, especially when their location is in a filled urban context such as Milan. Renovation project and building new functions of the ex-Plasmon industrial area emerge, at first sight, as planning attempts to restrict, up to reverse, potential territorial, social and economic damages due to the state of disrepair of these sites; this need is positively linked with another important aim of design, i.e. giving a satisfactory answer to the great increase in housing needs, into Milan area, that sometimes becomes a real social emergency. Particularly, the project explores the issue of new housing needs voiced by classes of users, such as off-site students and elderly people, who cannot always have access to the free real estate market. Planning has been essentially delineated as a transformation process of a postindustrial space, with the renovation of existing buildings designed to a new use and the implementation of specific services included in the new plan. The choice of a residential method based on a social mix of different categories of users has allowed to positively enhance a process of social interaction that takes, in the design intentions, to an increasing level of cohesion and integration among residents. Social mix of located users goes along with a functional mix (residential sectors, commercial spaces, handicraft laboratories and activities, aggregation and cultural diffusion spaces, care services) that allows to give completely back an area, until now isolated, to the urban and social surrounding context. So, it’s possible to achieve also the aim to create the necessary condition in order to develop social relationships and neighborhood relations to establish opportunities for dialogue and integration. The architectural design is totally directed to the pursuit of the highest level of sustainability and process integration: formal and constructive aspects converge on physical resources, energy efficiency in buildings, compatibility of constructive techniques, flexibility of living spaces (from the constructive type of the entire building until the distribution and articulation of internal spaces) and technological and air conditioning system innovation. In this way, the design development has been focused on some thematic analysis with the aim to enhance the area through the introduction of new architectural elements, compatibly to the current conditions of the buildings. In particular, required technology solutions have been identified to ensure the energy upgrading of buildings, especially with regard to thermohygrometric compliance. The pursuit of project energy efficiency requirement has resulted in the study of solar effects on building envelope and sun shading design impact regard to solar inputs; another analysis concerns the reversibility of seasonal attitudes in technological solutions. Issue of interaction between new and existing structural elements has been studied in depth (addition of a structure with steel trusses to the existing structural frame and addition of a structural frame with balcony feature to the existing façade) with the analysis of specific shipbuilding issues. Structural design has also allowed the further development of formal and typological solutions, with check of building performance and natural lighting levels. Environmental sustainability is a requirement closely related to energy efficiency in buildings: choosing technical systems with renewable energy sources is necessary, in this way, especially in integration among technical elements and design choice. It’s necessary to interpret in this way technical systems sizing (geothermal pump systems, solar thermal collectors, photovoltaic modules) to limit atmospheric emissions and to minimize, with the decrease of energy requirements, building environmental impact until potential energy autonomy. For these considerations, project area represents an opportunity for conscious urban development and riappropriation of spaces not used by social community; these spaces are virtually a functional void in a densely built up context but also an opportunity to provide answers to the increasing housing needs in the area.

Il tema di progetto si inserisce nell’ampio e complesso dibattito, sviluppatosi dagli anni ‘90, sulla gestione delle aree dismesse: esse rappresentano senza dubbio un’importante questione urbana, soprattutto se collocate in un tessuto urbano saturo come quello milanese. Gli interventi di recupero e il processo di rifunzionalizzazione dell’area industriale ex-Plasmon emergono, in prima analisi, come tentativi progettuali di limitare, fino ad annullare, i potenziali danni territoriali, sociali ed economici derivanti dallo stato di abbandono di questi luoghi; questa necessità si coniuga positivamente con l’altra importante finalità di progetto ovvero quella di fornire una risposta adeguata al marcato aumento, nel territorio milanese, del fabbisogno abitativo che sfiora talvolta la condizione di vera emergenza sociale. Più nello specifico, il progetto si confronta con la tematica delle nuove esigenze abitative esplicitate da classi di utenza, come studenti fuori sede e anziani, non sempre in grado di accedere al libero mercato. Il progetto si è essenzialmente delineato come un processo di trasformazione di uno spazio postindustriale, con il recupero dei manufatti esistenti destinati ad una nuova utilizzazione e l’implementazione di specifici servizi inseriti in interventi di nuova progettazione. L’adozione di una metodologia insediativa basata sul mix sociale di più categorie di utenza ha consentito di sviluppare positivamente un processo di interazione sociale che, nelle intenzioni progettuali, conduce ad un sempre crescente grado di coesione e integrazione tra gli utenti. Al mix sociale di utenze insediate si affianca un mix funzionale (residenze, spazi commerciali, attività e laboratori artigianali, spazi di aggregazione e di diffusione della cultura, servizi assistenziali) che consente la completa restituzione di uno spazio, oggi isolato, al tessuto urbano e sociale circostante. In questo modo, si persegue anche l’obiettivo di ripristinare la condizione necessaria allo sviluppo di relazioni sociali e rapporti di vicinato che stabiliscano le opportunità di dialogo finalizzate all’integrazione. La progettazione architettonica è stata del tutto improntata alla ricerca del massimo livello di sostenibilità degli interventi e di integrazione del processo: gli aspetti formali e costruttivi sono stati unitariamente orientati all’ottimizzazione delle risorse fisiche, dell’efficienza energetica degli edifici, della compatibilità delle scelte tecnico-costruttive, della flessibilità degli spazi abitabili (che si esplica a più livelli, dalla tipologia costruttiva complessiva dell’edificio fino alla distribuzione e all’articolazione spaziale degli interni) e degli spunti di potenziale innovazione tecnologica e impiantistica. L’elaborazione progettuale si è quindi concretizzata in una serie di zoom tematici indirizzati alla valorizzazione dell’intervento attraverso l’inserimento di nuovi elementi architettonici entro l’insieme delle condizioni imposte dall’oggetto edilizio nello stato di fatto. Nello specifico, si è proceduto all’individuazione di quelle soluzioni tecnologiche necessarie per garantire la riqualificazione energetica degli edifici, soprattutto in riferimento al rispetto dei limiti termoigrometrici. Sempre nell’ambito dell’obiettivo di efficienza energetica del progetto, è stato effettuato uno studio dell’incidenza solare sull’involucro edilizio e degli effetti, in tema di apporti solari, degli elementi schermanti di progetto; un’ulteriore analisi ha riguardato la reversibilità dei comportamenti stagionali delle soluzioni adottate. È stata inoltre oggetto di approfondimento la tematica dell’interazione tra elementi strutturali nuovi e quelli esistenti (addizione di una struttura a capriate in acciaio alla maglia strutturale esistente e di un telaio strutturale con funzione di balcone alla facciata) con l’analisi di alcune specifiche problematiche di cantierizzazione. Il progetto strutturale ha consentito anche l’elaborazione di ulteriore soluzioni tipologiche e formali oggetto di verifica dal punto di vista prestazionale e dei livelli di illuminazione naturale. La sostenibilità ambientale dell’intervento è un requisito strettamente connesso all’efficienza energetica degli edifici: il ricorso a soluzioni impiantistiche che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è, da questo punto di vista, ineludibile, specie nell’ambito dell’integrazione tra elemento tecnico e scelta progettuale. Va interpretato in questo senso il dimensionamento di impianti (geotermico, eliotermico, fotovoltaico) in grado di limitare, nel contesto di un più generale ridimensionamento dei fabbisogni energetici, l’emissioni in atmosfera e ridurre l’impatto ambientale del costruito, fino alla possibile autonomia energetica dello stesso. Per queste considerazioni, l’area di progetto rappresenta un’opportunità di sviluppo urbano consapevole e di riappropiazione di spazi rimasti esclusi dall’utilizzo collettivo; essi rappresentano di fatto un vuoto funzionale inserito in un quadro urbano densamente costruito ma anche un’occasione per dare risposta al crescente fabbisogno abitativo nel territorio.

Un'integrazione sostenibile : la rinascita dell'area ex Plasmon a Milano

ARIZZA, FRANCESCO;ROSA, STEFANO;FUMAROLA, MARCO
2010/2011

Abstract

The project theme fits in with the wide and complex debate, developed by the 90s, on the issue of disused sites: these areas are certainly an important urban question, especially when their location is in a filled urban context such as Milan. Renovation project and building new functions of the ex-Plasmon industrial area emerge, at first sight, as planning attempts to restrict, up to reverse, potential territorial, social and economic damages due to the state of disrepair of these sites; this need is positively linked with another important aim of design, i.e. giving a satisfactory answer to the great increase in housing needs, into Milan area, that sometimes becomes a real social emergency. Particularly, the project explores the issue of new housing needs voiced by classes of users, such as off-site students and elderly people, who cannot always have access to the free real estate market. Planning has been essentially delineated as a transformation process of a postindustrial space, with the renovation of existing buildings designed to a new use and the implementation of specific services included in the new plan. The choice of a residential method based on a social mix of different categories of users has allowed to positively enhance a process of social interaction that takes, in the design intentions, to an increasing level of cohesion and integration among residents. Social mix of located users goes along with a functional mix (residential sectors, commercial spaces, handicraft laboratories and activities, aggregation and cultural diffusion spaces, care services) that allows to give completely back an area, until now isolated, to the urban and social surrounding context. So, it’s possible to achieve also the aim to create the necessary condition in order to develop social relationships and neighborhood relations to establish opportunities for dialogue and integration. The architectural design is totally directed to the pursuit of the highest level of sustainability and process integration: formal and constructive aspects converge on physical resources, energy efficiency in buildings, compatibility of constructive techniques, flexibility of living spaces (from the constructive type of the entire building until the distribution and articulation of internal spaces) and technological and air conditioning system innovation. In this way, the design development has been focused on some thematic analysis with the aim to enhance the area through the introduction of new architectural elements, compatibly to the current conditions of the buildings. In particular, required technology solutions have been identified to ensure the energy upgrading of buildings, especially with regard to thermohygrometric compliance. The pursuit of project energy efficiency requirement has resulted in the study of solar effects on building envelope and sun shading design impact regard to solar inputs; another analysis concerns the reversibility of seasonal attitudes in technological solutions. Issue of interaction between new and existing structural elements has been studied in depth (addition of a structure with steel trusses to the existing structural frame and addition of a structural frame with balcony feature to the existing façade) with the analysis of specific shipbuilding issues. Structural design has also allowed the further development of formal and typological solutions, with check of building performance and natural lighting levels. Environmental sustainability is a requirement closely related to energy efficiency in buildings: choosing technical systems with renewable energy sources is necessary, in this way, especially in integration among technical elements and design choice. It’s necessary to interpret in this way technical systems sizing (geothermal pump systems, solar thermal collectors, photovoltaic modules) to limit atmospheric emissions and to minimize, with the decrease of energy requirements, building environmental impact until potential energy autonomy. For these considerations, project area represents an opportunity for conscious urban development and riappropriation of spaces not used by social community; these spaces are virtually a functional void in a densely built up context but also an opportunity to provide answers to the increasing housing needs in the area.
PISANI, MARCO ANDREA
VIVIAN, AMALIA
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
21-lug-2011
2010/2011
Il tema di progetto si inserisce nell’ampio e complesso dibattito, sviluppatosi dagli anni ‘90, sulla gestione delle aree dismesse: esse rappresentano senza dubbio un’importante questione urbana, soprattutto se collocate in un tessuto urbano saturo come quello milanese. Gli interventi di recupero e il processo di rifunzionalizzazione dell’area industriale ex-Plasmon emergono, in prima analisi, come tentativi progettuali di limitare, fino ad annullare, i potenziali danni territoriali, sociali ed economici derivanti dallo stato di abbandono di questi luoghi; questa necessità si coniuga positivamente con l’altra importante finalità di progetto ovvero quella di fornire una risposta adeguata al marcato aumento, nel territorio milanese, del fabbisogno abitativo che sfiora talvolta la condizione di vera emergenza sociale. Più nello specifico, il progetto si confronta con la tematica delle nuove esigenze abitative esplicitate da classi di utenza, come studenti fuori sede e anziani, non sempre in grado di accedere al libero mercato. Il progetto si è essenzialmente delineato come un processo di trasformazione di uno spazio postindustriale, con il recupero dei manufatti esistenti destinati ad una nuova utilizzazione e l’implementazione di specifici servizi inseriti in interventi di nuova progettazione. L’adozione di una metodologia insediativa basata sul mix sociale di più categorie di utenza ha consentito di sviluppare positivamente un processo di interazione sociale che, nelle intenzioni progettuali, conduce ad un sempre crescente grado di coesione e integrazione tra gli utenti. Al mix sociale di utenze insediate si affianca un mix funzionale (residenze, spazi commerciali, attività e laboratori artigianali, spazi di aggregazione e di diffusione della cultura, servizi assistenziali) che consente la completa restituzione di uno spazio, oggi isolato, al tessuto urbano e sociale circostante. In questo modo, si persegue anche l’obiettivo di ripristinare la condizione necessaria allo sviluppo di relazioni sociali e rapporti di vicinato che stabiliscano le opportunità di dialogo finalizzate all’integrazione. La progettazione architettonica è stata del tutto improntata alla ricerca del massimo livello di sostenibilità degli interventi e di integrazione del processo: gli aspetti formali e costruttivi sono stati unitariamente orientati all’ottimizzazione delle risorse fisiche, dell’efficienza energetica degli edifici, della compatibilità delle scelte tecnico-costruttive, della flessibilità degli spazi abitabili (che si esplica a più livelli, dalla tipologia costruttiva complessiva dell’edificio fino alla distribuzione e all’articolazione spaziale degli interni) e degli spunti di potenziale innovazione tecnologica e impiantistica. L’elaborazione progettuale si è quindi concretizzata in una serie di zoom tematici indirizzati alla valorizzazione dell’intervento attraverso l’inserimento di nuovi elementi architettonici entro l’insieme delle condizioni imposte dall’oggetto edilizio nello stato di fatto. Nello specifico, si è proceduto all’individuazione di quelle soluzioni tecnologiche necessarie per garantire la riqualificazione energetica degli edifici, soprattutto in riferimento al rispetto dei limiti termoigrometrici. Sempre nell’ambito dell’obiettivo di efficienza energetica del progetto, è stato effettuato uno studio dell’incidenza solare sull’involucro edilizio e degli effetti, in tema di apporti solari, degli elementi schermanti di progetto; un’ulteriore analisi ha riguardato la reversibilità dei comportamenti stagionali delle soluzioni adottate. È stata inoltre oggetto di approfondimento la tematica dell’interazione tra elementi strutturali nuovi e quelli esistenti (addizione di una struttura a capriate in acciaio alla maglia strutturale esistente e di un telaio strutturale con funzione di balcone alla facciata) con l’analisi di alcune specifiche problematiche di cantierizzazione. Il progetto strutturale ha consentito anche l’elaborazione di ulteriore soluzioni tipologiche e formali oggetto di verifica dal punto di vista prestazionale e dei livelli di illuminazione naturale. La sostenibilità ambientale dell’intervento è un requisito strettamente connesso all’efficienza energetica degli edifici: il ricorso a soluzioni impiantistiche che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è, da questo punto di vista, ineludibile, specie nell’ambito dell’integrazione tra elemento tecnico e scelta progettuale. Va interpretato in questo senso il dimensionamento di impianti (geotermico, eliotermico, fotovoltaico) in grado di limitare, nel contesto di un più generale ridimensionamento dei fabbisogni energetici, l’emissioni in atmosfera e ridurre l’impatto ambientale del costruito, fino alla possibile autonomia energetica dello stesso. Per queste considerazioni, l’area di progetto rappresenta un’opportunità di sviluppo urbano consapevole e di riappropiazione di spazi rimasti esclusi dall’utilizzo collettivo; essi rappresentano di fatto un vuoto funzionale inserito in un quadro urbano densamente costruito ma anche un’occasione per dare risposta al crescente fabbisogno abitativo nel territorio.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Relazione e tavole capitoli 5-8
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