STrillo dispositivo educativo all'uso consapevole dello smartphone nei preadolescenti.

What we know today as a smartphone addiction, is an increasingly widespread problem, with negative consequences especially among the new generations that make the smartphone an indispensable tool for their lives. In the scientific field it has been proven that improper use of the smartphone can be extremely harmful both physically and psycho-cognitive. Among the subjects most at risk are the pre-teens, belonging to the generation of digital natives, also identified with the term gen z. This is a generation that, despite having great familiarity with the smartphone from an early age, unlike previous generations, has not yet matured an awareness, behavior and ethics on its use. In a society that makes progress its manifesto, and that makes progress coincide with technology as a necessary tool for everyday life, it is increasingly essential not only to increase technical knowledge and use, but increasingly to develop a digital education that knows how to orient to a correct use, a use that can safeguard the mind from the yoke of technology. This thesis focuses its design attention on the education of preteens to digital, and in particular on the smartphone, one of the objects that, due to its intrinsic characteristics, can create dependence in use. The goal is to integrate in the form of the object, “dissuasive” elements that make it less “friendly” and more “educational” to create awareness in use. STrillo, is an object that puts the preteens in the condition of having to manage and dose the time of use of the smartphone because, after a period of time, programmable, use becomes unpleasant, annoying, and difficult. The trill becomes a squeal. The involvement of school and parents is also essential within the whole process: fundamental educational figures for the pre-teen, in general, and, even more so, important in those processes of use of objects that risk creating dependence.

Quella che oggi conosciamo come dipendenza da smartphone, rappresenta un problema sempre più dilagante, con conseguenze negative specialmente tra le nuove generazioni che fanno dello smartphone uno strumento indispensabile per le loro vite. In campo scientifico è dimostrato che un utilizzo improprio dello smartphone può risultare estremamente dannoso sia dal punto di vista fisico sia psico-cognitivo. Tra i soggetti più a rischio la fascia dei preadolescenti, appartenenti alla generazione dei nativi digitali, identificati anche con il termine gen z. Si tratta di una generazione che, pur avendo grande dimestichezza con lo smartphone fin dalla più tenera età, a differenza delle generazioni precedenti, non ha ancora maturato una consapevolezza, un comportamento ed un’etica sul suo utilizzo. In una società che fa del progresso il suo manifesto, e che fa coincidere il progresso con la tecnologia come strumento necessario per la vita di tutti i giorni, risulta sempre più essenziale non solo aumentare la conoscenza tecnica e d’uso, ma sempre più di sviluppare un’educazione digitale che sappia orientare ad un uso corretto, un uso capace di salvaguardare la mente dal giogo della tecnologia. Questa tesi focalizza la propria attenzione progettuale proprio sull’educazione dei pre-adolescenti al digitale, ed in particolare allo smartphone, uno degli oggetti che, per le sue intrinseche caratteristiche, è in grado di creare dipendenza nell’uso. Obiettivo è integrare nella forma stessa dell’oggetto, elementi “dissuasivi” che lo rendano meno “amichevole” e più “educativo” al fine di creare consapevolezza nell’uso. STrillo, è un oggetto che pone il preadolescente nella condizione di dover gestire e dosare il tempo di utilizzo dello smartphone, perché dopo un lasso di tempo, programmabile, l’uso diventa sgradevole, fastidioso e difficile. Il trillo diventa uno strillo. Essenziale all’interno dell’intero processo anche il coinvolgimento della scuola e dei genitori: figure educative fondamentali per il preadolescente, in generale e, a maggior ragione, importanti in quei processi d’uso di oggetti che rischiano di creare dipendenza.