Public spaces have been recognised as one of the most critical components of sustainable and thriving societies, and are even more fundamental when speaking about rural and remote (i.e. non-urban) territories. The significance of public spaces extends beyond their material function, acting as powerful symbols of collective identity and fostering a sense of community: they serve as relational platforms for social interaction, a reflection of broader societal dynamics. The fast-paced and technology-driven society we are currently experiencing decodes the built environment as a relational and experiential component, part of a much bigger ecosystem of services, experiences, interactions, flows, and information. In order to define and embark on these complex entities, designers must leverage collaboration and cross-contamination between disciplines. For this thesis, the Service+Spatial Design transdisciplinary approach, proposed by Fassi et al. (2018) and De Rosa (2022), is analysed to define the value of the combined methodology. Spatial Design can find the much-needed strategic and resilient methods already embedded in the Service Design discipline, practical to tackle the complex socio-technical system, expanding the opportunity for value creation in the design of spaces and integrating the service soft components into it. Through the theoretical framework and case studies, the literature review explores the systematical implementation of co-design activities in Spatial Design, actively engaging communities throughout the design process and building a sense of ownership of the space and cohesion among individuals. The Service+Spatial design approach finds practical experimentation in a series of co-design activities within SMOTIES - Creative works with small and remote places, a Human Cities Network project funded by the Creative Europe programme, working in partnership with the small and remote town of Albugnano, Italy, on creating culture-led regeneration processes. The co-design workshops aimed at including the whole Albugnano community in designing a new public space, including their voices throughout the whole process and letting people become the designer of this new gathering place for the town. During the workshops, the transdisciplinarity of S+S allowed for a holistic understanding of the relationships between spaces, services, and people, fostering long-term, sustainable, and responsive strategies. In this way, designers can create environments that genuinely serve the communities' needs, aspirations, and experiences.

Gli spazi pubblici sono considerati una delle componenti più critiche delle società sostenibili e fiorenti, e sono ancora più fondamentali quando si parla di territori rurali e remoti (ovvero non urbani). Il significato degli spazi pubblici va oltre la loro funzione materiale, agendo come potenti simboli di identità collettiva e promuovendo un senso di comunità: essi fungono da piattaforme relazionali per l'interazione sociale, riflesso di dinamiche sociali più ampie. La società frenetica e tecnologica che stiamo vivendo decodifica l'ambiente costruito come una componente relazionale ed esperienziale, parte di un ecosistema molto più grande di servizi, esperienze, interazioni, flussi e informazioni. Per definire e intraprendere queste entità complesse, i progettisti devono sfruttare la collaborazione e la contaminazione tra discipline. Per questa tesi, l'approccio transdisciplinare Service+Spatial Design, proposto da Fassi et al. (2018) e De Rosa (2022), viene analizzato per definire il valore della metodologia combinata. Lo Spatial Design può trovare i tanto necessari metodi strategici e resilienti già incorporati nella disciplina del Service Design, pratici per affrontare il complesso sistema socio-tecnico, ampliando l'opportunità di creazione di valore nella progettazione degli spazi e integrandovi le componenti soft del servizio. Attraverso il quadro teorico e i casi di studio, la revisione della letteratura esplora l'implementazione sistematica delle attività di co-progettazione nello Spatial Design, coinvolgendo attivamente le comunità durante il processo di progettazione e costruendo un senso di proprietà dello spazio e di coesione tra gli individui. L'approccio Service+Spatial design trova una sperimentazione pratica in una serie di attività di co-design all'interno di SMOTIES - Creative works with small and remote places, un progetto dello Human Cities Network and finanziato dal programma Creative Europe, che lavora in partnership con la piccola città di Albugnano, in Piemonte - Italia, per creare processi di rigenerazione guidati dalla cultura. I workshop di co-progettazione miravano a coinvolgere l'intera comunità di Albugnano nella progettazione di un nuovo spazio pubblico, includendo le loro voci durante l'intero processo e lasciando che i cittadini diventassero i progettisti di questo nuovo luogo di aggregazione per la città. Durante i workshop, la transdisciplinarietà di S+S ha permesso una comprensione olistica delle relazioni tra spazi, servizi e persone, favorendo strategie a lungo termine, sostenibili e reattive. In questo modo, i progettisti possono creare ambienti che servano realmente i bisogni, le aspirazioni e le esperienze delle comunità.

Beyond public spaces: a service+spatial design approach to co-design public spaces with local communities.

Bon, Martina
2022/2023

Abstract

Public spaces have been recognised as one of the most critical components of sustainable and thriving societies, and are even more fundamental when speaking about rural and remote (i.e. non-urban) territories. The significance of public spaces extends beyond their material function, acting as powerful symbols of collective identity and fostering a sense of community: they serve as relational platforms for social interaction, a reflection of broader societal dynamics. The fast-paced and technology-driven society we are currently experiencing decodes the built environment as a relational and experiential component, part of a much bigger ecosystem of services, experiences, interactions, flows, and information. In order to define and embark on these complex entities, designers must leverage collaboration and cross-contamination between disciplines. For this thesis, the Service+Spatial Design transdisciplinary approach, proposed by Fassi et al. (2018) and De Rosa (2022), is analysed to define the value of the combined methodology. Spatial Design can find the much-needed strategic and resilient methods already embedded in the Service Design discipline, practical to tackle the complex socio-technical system, expanding the opportunity for value creation in the design of spaces and integrating the service soft components into it. Through the theoretical framework and case studies, the literature review explores the systematical implementation of co-design activities in Spatial Design, actively engaging communities throughout the design process and building a sense of ownership of the space and cohesion among individuals. The Service+Spatial design approach finds practical experimentation in a series of co-design activities within SMOTIES - Creative works with small and remote places, a Human Cities Network project funded by the Creative Europe programme, working in partnership with the small and remote town of Albugnano, Italy, on creating culture-led regeneration processes. The co-design workshops aimed at including the whole Albugnano community in designing a new public space, including their voices throughout the whole process and letting people become the designer of this new gathering place for the town. During the workshops, the transdisciplinarity of S+S allowed for a holistic understanding of the relationships between spaces, services, and people, fostering long-term, sustainable, and responsive strategies. In this way, designers can create environments that genuinely serve the communities' needs, aspirations, and experiences.
DE ROSA, ANNALINDA
ARC III - Scuola del Design
18-lug-2023
2022/2023
Gli spazi pubblici sono considerati una delle componenti più critiche delle società sostenibili e fiorenti, e sono ancora più fondamentali quando si parla di territori rurali e remoti (ovvero non urbani). Il significato degli spazi pubblici va oltre la loro funzione materiale, agendo come potenti simboli di identità collettiva e promuovendo un senso di comunità: essi fungono da piattaforme relazionali per l'interazione sociale, riflesso di dinamiche sociali più ampie. La società frenetica e tecnologica che stiamo vivendo decodifica l'ambiente costruito come una componente relazionale ed esperienziale, parte di un ecosistema molto più grande di servizi, esperienze, interazioni, flussi e informazioni. Per definire e intraprendere queste entità complesse, i progettisti devono sfruttare la collaborazione e la contaminazione tra discipline. Per questa tesi, l'approccio transdisciplinare Service+Spatial Design, proposto da Fassi et al. (2018) e De Rosa (2022), viene analizzato per definire il valore della metodologia combinata. Lo Spatial Design può trovare i tanto necessari metodi strategici e resilienti già incorporati nella disciplina del Service Design, pratici per affrontare il complesso sistema socio-tecnico, ampliando l'opportunità di creazione di valore nella progettazione degli spazi e integrandovi le componenti soft del servizio. Attraverso il quadro teorico e i casi di studio, la revisione della letteratura esplora l'implementazione sistematica delle attività di co-progettazione nello Spatial Design, coinvolgendo attivamente le comunità durante il processo di progettazione e costruendo un senso di proprietà dello spazio e di coesione tra gli individui. L'approccio Service+Spatial design trova una sperimentazione pratica in una serie di attività di co-design all'interno di SMOTIES - Creative works with small and remote places, un progetto dello Human Cities Network and finanziato dal programma Creative Europe, che lavora in partnership con la piccola città di Albugnano, in Piemonte - Italia, per creare processi di rigenerazione guidati dalla cultura. I workshop di co-progettazione miravano a coinvolgere l'intera comunità di Albugnano nella progettazione di un nuovo spazio pubblico, includendo le loro voci durante l'intero processo e lasciando che i cittadini diventassero i progettisti di questo nuovo luogo di aggregazione per la città. Durante i workshop, la transdisciplinarietà di S+S ha permesso una comprensione olistica delle relazioni tra spazi, servizi e persone, favorendo strategie a lungo termine, sostenibili e reattive. In questo modo, i progettisti possono creare ambienti che servano realmente i bisogni, le aspirazioni e le esperienze delle comunità.
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