La tesi affronta il complesso tema della progettazione in contesti urbani determinati dove il vecchio e il nuovo convivono e cercano un dialogo attraverso la riscrittura e ricucitura del tessuto urbano; esso ridisegna lo spazio della collettività dove la continuità della funzione culturale è raccordata attraverso una discontinuità temporale dell’ attraversamento. L’autoreferenzialità degli elementi è portata all’estremo in un racconto che trova nell’infrazione e moltiplicazione degli orizzonti il suo paradigma. _Partendo da riflessioni che coinvolgono una porzione molto ampia di territorio, la tesi pone il suo assunto individuando due macro aree alle quali fa corrispondere due specifiche funzioni in virtù delle caratteristiche peculiari che ognuna presenta: Il polo sportivo individuato a sud della città e il polo culturale, sito in una zona residenziale nel centro della città facilmente raggiungibile a piedi. La presenza del corso del fiume, valorizzando entrambe le aree descritte, potrebbe offrire lo spunto di un collegamento ciclo pedonale fra le due sedi che diventerebbero cosi aree di reciproche interazioni. _Nell’approccio progettuale, si fa riferimento al paradigma contemporaneo delle reti di connessione, interpretato e adattato alla scala della piccola città concentrndo le funzioni in poli specializzati. _L’area di progetto, per la sua posizione strategica, esprime un elevato potenziale di sviluppo, identificandosi come soglia di passaggio fra due zone della città sviluppatesi contemporaneamente ma rimaste fino ad oggi isolate. _Lo strumento compositivo interpretando le preesistenze e le dinamiche sottese alla città ha disegnato le figure che tentano di rispondere ai suggerimenti colti. Il passaggio dalla figura al dispositivo architettonico è stata affidata di volta in volta ad un operatore specifico: l’alterazione e artificializzazione della linea della città. Tale operatore, nelle sue diverse configurazioni, ha permesso di caratterizzare sia lo spazio aperto che quello chiuso. Si individuano così tre strategie principali alle quali si è risposto con tre figure, caratterizzate attraverso altrettante operazioni. _I nuovi dispositivi architettonici vengono a localizzarsi come nodi discreti generando un nuovo sistema con le preesistenze; alla continuità di uno spazio collettivo pedonale si contrappone la discontinuità delle diverse soglie di attraversamento che caratterizzano l’esperienza temporale. Il sistema permette di essere contemplato da quote differenti in un percorso che alterna pause e movimento facendo percepire rapporti e misure. Lo spazio architettonico così concepito è relativizzato attraverso l’artificializzazione dell’intervento umano reso ancora più riconoscibile dalla purezza ed elementarità delle forme volutamente distanti da una mimesi naturalistica.

Orizzonti relativi. Progetto per un parco culturale ad Agropoli

GRATTACASO, RICCARDO
2010/2011

Abstract

La tesi affronta il complesso tema della progettazione in contesti urbani determinati dove il vecchio e il nuovo convivono e cercano un dialogo attraverso la riscrittura e ricucitura del tessuto urbano; esso ridisegna lo spazio della collettività dove la continuità della funzione culturale è raccordata attraverso una discontinuità temporale dell’ attraversamento. L’autoreferenzialità degli elementi è portata all’estremo in un racconto che trova nell’infrazione e moltiplicazione degli orizzonti il suo paradigma. _Partendo da riflessioni che coinvolgono una porzione molto ampia di territorio, la tesi pone il suo assunto individuando due macro aree alle quali fa corrispondere due specifiche funzioni in virtù delle caratteristiche peculiari che ognuna presenta: Il polo sportivo individuato a sud della città e il polo culturale, sito in una zona residenziale nel centro della città facilmente raggiungibile a piedi. La presenza del corso del fiume, valorizzando entrambe le aree descritte, potrebbe offrire lo spunto di un collegamento ciclo pedonale fra le due sedi che diventerebbero cosi aree di reciproche interazioni. _Nell’approccio progettuale, si fa riferimento al paradigma contemporaneo delle reti di connessione, interpretato e adattato alla scala della piccola città concentrndo le funzioni in poli specializzati. _L’area di progetto, per la sua posizione strategica, esprime un elevato potenziale di sviluppo, identificandosi come soglia di passaggio fra due zone della città sviluppatesi contemporaneamente ma rimaste fino ad oggi isolate. _Lo strumento compositivo interpretando le preesistenze e le dinamiche sottese alla città ha disegnato le figure che tentano di rispondere ai suggerimenti colti. Il passaggio dalla figura al dispositivo architettonico è stata affidata di volta in volta ad un operatore specifico: l’alterazione e artificializzazione della linea della città. Tale operatore, nelle sue diverse configurazioni, ha permesso di caratterizzare sia lo spazio aperto che quello chiuso. Si individuano così tre strategie principali alle quali si è risposto con tre figure, caratterizzate attraverso altrettante operazioni. _I nuovi dispositivi architettonici vengono a localizzarsi come nodi discreti generando un nuovo sistema con le preesistenze; alla continuità di uno spazio collettivo pedonale si contrappone la discontinuità delle diverse soglie di attraversamento che caratterizzano l’esperienza temporale. Il sistema permette di essere contemplato da quote differenti in un percorso che alterna pause e movimento facendo percepire rapporti e misure. Lo spazio architettonico così concepito è relativizzato attraverso l’artificializzazione dell’intervento umano reso ancora più riconoscibile dalla purezza ed elementarità delle forme volutamente distanti da una mimesi naturalistica.
DALL'ASTA, JUAN CARLOS
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/20724