Il presente lavoro si è posto come obiettivo quello di sviluppare una metodologia basata sulla tecnica degli algoritmi genetici da utilizzarsi per la ricerca delle perdite nelle reti di distribuzione acquedottistiche. La metodologia è stata testata sul modello di una rete di distribuzione, ipotizzando alcuni scenari nei quali le perdite sono concentrate in alcune zone della rete e valutando la capacità dell'algoritmo genetico di ricostruirli a partire dal modello della rete privo di perdite. Il criterio seguito dall'algoritmo genetico per trovare la soluzione ottimale fra tutte le soluzioni possibili è la minimizzazione di una funzione obiettivo definita come somma degli scarti tra alcuni valori di portata e pressione rappresentativi dello scenario che si vuole ricostruire e quelli simulati attraverso l'algoritmo stesso. La scelta dei punti in cui monitorare le due grandezze è stata effettuata seguendo tre diversi approcci; ciò ha consentito un primo confronto tra i risultati delle simulazioni ottenute. Inoltre il fatto che la rete fosse in realtà divisa in due reti di diverse dimensioni ha consentito un ulteriore confronto dei risultati incentrato sulla densità con cui le due reti sono state monitorate. Infine si è tentato di affinare i risultati sviluppando una tecnica basata sul metodo Monte Carlo.
Algoritmi genetici per la ricerca perdite in reti di acquedotto. Applicazione a un caso reale
CASTELNOVO, DAVIDE PIETRO;BERTOLETTI, ANDREA
2010/2011
Abstract
Il presente lavoro si è posto come obiettivo quello di sviluppare una metodologia basata sulla tecnica degli algoritmi genetici da utilizzarsi per la ricerca delle perdite nelle reti di distribuzione acquedottistiche. La metodologia è stata testata sul modello di una rete di distribuzione, ipotizzando alcuni scenari nei quali le perdite sono concentrate in alcune zone della rete e valutando la capacità dell'algoritmo genetico di ricostruirli a partire dal modello della rete privo di perdite. Il criterio seguito dall'algoritmo genetico per trovare la soluzione ottimale fra tutte le soluzioni possibili è la minimizzazione di una funzione obiettivo definita come somma degli scarti tra alcuni valori di portata e pressione rappresentativi dello scenario che si vuole ricostruire e quelli simulati attraverso l'algoritmo stesso. La scelta dei punti in cui monitorare le due grandezze è stata effettuata seguendo tre diversi approcci; ciò ha consentito un primo confronto tra i risultati delle simulazioni ottenute. Inoltre il fatto che la rete fosse in realtà divisa in due reti di diverse dimensioni ha consentito un ulteriore confronto dei risultati incentrato sulla densità con cui le due reti sono state monitorate. Infine si è tentato di affinare i risultati sviluppando una tecnica basata sul metodo Monte Carlo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/20784