Work-life flexibility policies are widely recognized as resources that grant employees greater control and discretion over their work roles, allowing for increased freedom in terms of time, location, and frequency of work. Previous research suggests that flexible work arrangements can have positive effects on both work and non-work outcomes, including work engagement, job satisfaction, and work-life balance. However, excessive autonomy, as evidence in the "Autonomy Paradox” may create a sense of organizational control and pressure, which can negatively impact well-being. This thesis aims to investigate how workers in the post-pandemic era perceive and manage the increasing flexibility offered to them. Specifically, the focus is on two key attributes: psychological job control, which assesses individual perceptions of personal freedom in controlling job performance, and boundary control, which refers to the degree to which individuals can manage work-life boundaries to align with their preferences. The research methodology involved conducting a literature review to establish the theoretical background and research question. To empirically test and validate the hypotheses, two surveys were conducted within two Italian organizations to gather quantitative data, and statistical analysis using Stata 14 was performed. The findings of this study demonstrate that different configurations of psychological job control and boundary control identify four clusters of flexible workers. Each cluster is associated with distinct outcomes in terms of work engagement, job satisfaction, work-life balance, work interrupting nonwork behaviors, and nonwork interrupting work behaviors. These insights provide valuable guidance for organizations in creating work environments that support individual needs and preferences, leading to positive outcomes for both employees and organizations. By shedding light on how individuals perceive and navigate flexibility, this study contributes to the existing literature by providing empirical evidence into the implications of flexible work arrangements on psychological well-being.

Le politiche di flessibilità del lavoro sono ampiamente riconosciute come risorse in grado di fornire ai dipendenti un maggiore controllo e discrezionalità sui loro ruoli lavorativi, consentendo una maggiore libertà in termini di quando, dove e con che frequenza svolgere il proprio lavoro. Ricerche precedenti suggeriscono che le modalità flessibili di lavoro possono impattate positivamente sia sulla sfera lavorativa che privata, migliorando l'attaccamento lavorativo, la soddisfazione professionale e l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia, un'eccessiva autonomia, come evidenziato dal "Paradosso dell'autonomia", può creare un senso di controllo e pressione da parte dell’organizzazione, influendo negativamente sul benessere dell’individuo. Questa tesi si propone di indagare come i lavoratori nell'era post-pandemica percepiscano e gestiscano la crescente flessibilità. In particolare, l'attenzione si concentra su due attributi chiave: il controllo psicologico del lavoro, che valuta la percezione della libertà personale nel controllare le prestazioni lavorative, e il controllo dei confini, che si riferisce al grado in cui gli individui possono gestire i confini tra lavoro e vita privata in modo da allinearli alle proprie preferenze. La metodologia di ricerca prevede una revisione della letteratura per stabilire il contesto teorico e formulare la domanda di ricerca. Per testare e validare empiricamente le ipotesi, sono state condotte due indagini presso due organizzazioni italiane al fine di raccogliere dati quantitativi. Successivamente, è stata effettuata un'analisi statistica utilizzando il software Stata 14. I risultati ottenuti dimostrano che diverse configurazioni di controllo psicologico del lavoro e controllo dei confini identificano quattro gruppi di lavoratori flessibili. Ogni gruppo è associato a esiti distinti in termini di attaccamento al lavoro, soddisfazione professionale, equilibrio tra lavoro e vita privata, comportamenti di interruzione del lavoro da parte del non lavoro e comportamenti di interruzione del non lavoro da parte del lavoro. Queste informazioni forniscono una guida alle organizzazioni per creare ambienti di lavoro che supportino le esigenze e le preferenze individuali, portando a esiti positivi sia per i lavoratori che per l'organizzazione. Fornendo evidenze empiriche circa le implicazioni delle modalità flessibili di lavoro sul benessere psicologico, questo studio contribuisce alla letteratura esistente evidenziando come gli individui percepiscono e navigano la flessibilità.

Exploring the impacts of psychological job control and boundary control on employee well-being in a flexible work environment

LANCELLOTTI, LAURA
2022/2023

Abstract

Work-life flexibility policies are widely recognized as resources that grant employees greater control and discretion over their work roles, allowing for increased freedom in terms of time, location, and frequency of work. Previous research suggests that flexible work arrangements can have positive effects on both work and non-work outcomes, including work engagement, job satisfaction, and work-life balance. However, excessive autonomy, as evidence in the "Autonomy Paradox” may create a sense of organizational control and pressure, which can negatively impact well-being. This thesis aims to investigate how workers in the post-pandemic era perceive and manage the increasing flexibility offered to them. Specifically, the focus is on two key attributes: psychological job control, which assesses individual perceptions of personal freedom in controlling job performance, and boundary control, which refers to the degree to which individuals can manage work-life boundaries to align with their preferences. The research methodology involved conducting a literature review to establish the theoretical background and research question. To empirically test and validate the hypotheses, two surveys were conducted within two Italian organizations to gather quantitative data, and statistical analysis using Stata 14 was performed. The findings of this study demonstrate that different configurations of psychological job control and boundary control identify four clusters of flexible workers. Each cluster is associated with distinct outcomes in terms of work engagement, job satisfaction, work-life balance, work interrupting nonwork behaviors, and nonwork interrupting work behaviors. These insights provide valuable guidance for organizations in creating work environments that support individual needs and preferences, leading to positive outcomes for both employees and organizations. By shedding light on how individuals perceive and navigate flexibility, this study contributes to the existing literature by providing empirical evidence into the implications of flexible work arrangements on psychological well-being.
BOCCOLI, GABRIELE
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
18-lug-2023
2022/2023
Le politiche di flessibilità del lavoro sono ampiamente riconosciute come risorse in grado di fornire ai dipendenti un maggiore controllo e discrezionalità sui loro ruoli lavorativi, consentendo una maggiore libertà in termini di quando, dove e con che frequenza svolgere il proprio lavoro. Ricerche precedenti suggeriscono che le modalità flessibili di lavoro possono impattate positivamente sia sulla sfera lavorativa che privata, migliorando l'attaccamento lavorativo, la soddisfazione professionale e l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia, un'eccessiva autonomia, come evidenziato dal "Paradosso dell'autonomia", può creare un senso di controllo e pressione da parte dell’organizzazione, influendo negativamente sul benessere dell’individuo. Questa tesi si propone di indagare come i lavoratori nell'era post-pandemica percepiscano e gestiscano la crescente flessibilità. In particolare, l'attenzione si concentra su due attributi chiave: il controllo psicologico del lavoro, che valuta la percezione della libertà personale nel controllare le prestazioni lavorative, e il controllo dei confini, che si riferisce al grado in cui gli individui possono gestire i confini tra lavoro e vita privata in modo da allinearli alle proprie preferenze. La metodologia di ricerca prevede una revisione della letteratura per stabilire il contesto teorico e formulare la domanda di ricerca. Per testare e validare empiricamente le ipotesi, sono state condotte due indagini presso due organizzazioni italiane al fine di raccogliere dati quantitativi. Successivamente, è stata effettuata un'analisi statistica utilizzando il software Stata 14. I risultati ottenuti dimostrano che diverse configurazioni di controllo psicologico del lavoro e controllo dei confini identificano quattro gruppi di lavoratori flessibili. Ogni gruppo è associato a esiti distinti in termini di attaccamento al lavoro, soddisfazione professionale, equilibrio tra lavoro e vita privata, comportamenti di interruzione del lavoro da parte del non lavoro e comportamenti di interruzione del non lavoro da parte del lavoro. Queste informazioni forniscono una guida alle organizzazioni per creare ambienti di lavoro che supportino le esigenze e le preferenze individuali, portando a esiti positivi sia per i lavoratori che per l'organizzazione. Fornendo evidenze empiriche circa le implicazioni delle modalità flessibili di lavoro sul benessere psicologico, questo studio contribuisce alla letteratura esistente evidenziando come gli individui percepiscono e navigano la flessibilità.
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