The Office of Social Services for Minors (U.S.S.M.) is a specialized and territorial service of the Ministry of Justice that deals with minors subject to criminal proceedings, operating mainly outside the prison structure. The main purpose of the service is not to interrupt the educational processes in place, putting the person and they needs at the center. The research is carried out around the theme of hospitality, a delicate moment for the subjects involved because it is the starting point of a difficult and complex journey, which is also strongly expressed in the articulation of space and architecture. The lack of an architectural identity, the disuse of the large green area available and the internal spatial disorganization are the main critical points of a reception that should be reassuring and educational from the very first moments. The body is the center of this research, for long it has been enclosed in shapes, structures and standardized measures; frozen in a functionalism unable to govern the specific circumstances that characterize it. This thesis adheres to the idea of contemporary architecture that is losing contact with the body and especially with the perspective in which the body is both a transit channel between space and design and a means by which the latter can change places. Space refers to the body because it is through and thanks to it that we act, know and above all live, building with it a relationship through the lived experience that makes it. The project developed has therefore the objective of elaborating a proposal for the regeneration of the internal and external spaces at the U.S.S.M. headquarters, focusing on the subjects involved as bodies, giving them freedom of choice within an architecture characterized by contradictions: space of punishment but not imprisonment, containing but transparent, which must ensure control and security, while respecting the self-determination and ability of individual choice.

L’ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (U.S.S.M.) è un servizio specialistico e territoriale del Ministero della Giustizia che si occupa di soggetti minori sottoposti a procedimento penale, operando prevalentemente al di fuori della struttura carceraria. L’obiettivo principale del servizio è quello di non interrompere i processi educativi in atto, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni. Il percorso di ricerca si sviluppa attorno al tema dell’accoglienza, momento considerato delicato per i soggetti coinvolti poiché rappresenta il momento iniziale di un cammino difficoltoso e complesso, condizionato anche dall’articolazione dello spazio e dell’architettura dei luoghi in cui si compie. La scarsa identità architettonica dei luoghi, l’inutilizzo dell’ampia area verde a disposizione e la non chiara organizzazione spaziale interna sono i principali punti critici di un’accoglienza che dovrebbe essere rassicurante e educativa già dai primi momenti. Al centro di questa ricerca si pone il corpo, a lungo racchiuso in forme, strutture e misure standardizzate congelato in un funzionalismo incapace di governare le circostanze specifiche che lo caratterizzano. All’interno di questa tesi, si aderisce all'idea di un'architettura contemporanea che fa riferimento a un progetto architettonico con al centro il corpo, sia come canale di transito tra lo spazio e il progetto, sia un tramite con il quale quest’ultimo può modificare i luoghi. Lo spazio rimanda al corpo perché è grazie e tramite esso che agiamo, conosciamo e soprattutto abitiamo, costruendo con esso un rapporto attraverso l’esperienza vissuta che se ne fa. Il progetto sviluppato ha l’obiettivo di elaborare una proposta di rigenerazione degli spazi interni ed esterni alla sede dell’U.S.S.M., coinvolgendo anche parte degli spazi del Centro di Giustizia Minorile, mettendo al centro i soggetti coinvolti, provando a dar loro la libertà di scelta all’interno di un’architettura caratterizzata da contraddizioni: spazio di pena ma non detentivo, contenitivo ma trasparente, che deve garantire controllo e sicurezza, rispettando allo stesso modo l’autodeterminazione e capacità di scelta del singolo.

Corpo, spazio, progetto : ripensare gli spazi dell'Ufficio del Servizio Sociale per Minorenni a Milano

Parolo, Margherita;Panait, Diana Iuliana
2021/2022

Abstract

The Office of Social Services for Minors (U.S.S.M.) is a specialized and territorial service of the Ministry of Justice that deals with minors subject to criminal proceedings, operating mainly outside the prison structure. The main purpose of the service is not to interrupt the educational processes in place, putting the person and they needs at the center. The research is carried out around the theme of hospitality, a delicate moment for the subjects involved because it is the starting point of a difficult and complex journey, which is also strongly expressed in the articulation of space and architecture. The lack of an architectural identity, the disuse of the large green area available and the internal spatial disorganization are the main critical points of a reception that should be reassuring and educational from the very first moments. The body is the center of this research, for long it has been enclosed in shapes, structures and standardized measures; frozen in a functionalism unable to govern the specific circumstances that characterize it. This thesis adheres to the idea of contemporary architecture that is losing contact with the body and especially with the perspective in which the body is both a transit channel between space and design and a means by which the latter can change places. Space refers to the body because it is through and thanks to it that we act, know and above all live, building with it a relationship through the lived experience that makes it. The project developed has therefore the objective of elaborating a proposal for the regeneration of the internal and external spaces at the U.S.S.M. headquarters, focusing on the subjects involved as bodies, giving them freedom of choice within an architecture characterized by contradictions: space of punishment but not imprisonment, containing but transparent, which must ensure control and security, while respecting the self-determination and ability of individual choice.
ORSENIGO, GIANFRANCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-mag-2023
2021/2022
L’ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (U.S.S.M.) è un servizio specialistico e territoriale del Ministero della Giustizia che si occupa di soggetti minori sottoposti a procedimento penale, operando prevalentemente al di fuori della struttura carceraria. L’obiettivo principale del servizio è quello di non interrompere i processi educativi in atto, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni. Il percorso di ricerca si sviluppa attorno al tema dell’accoglienza, momento considerato delicato per i soggetti coinvolti poiché rappresenta il momento iniziale di un cammino difficoltoso e complesso, condizionato anche dall’articolazione dello spazio e dell’architettura dei luoghi in cui si compie. La scarsa identità architettonica dei luoghi, l’inutilizzo dell’ampia area verde a disposizione e la non chiara organizzazione spaziale interna sono i principali punti critici di un’accoglienza che dovrebbe essere rassicurante e educativa già dai primi momenti. Al centro di questa ricerca si pone il corpo, a lungo racchiuso in forme, strutture e misure standardizzate congelato in un funzionalismo incapace di governare le circostanze specifiche che lo caratterizzano. All’interno di questa tesi, si aderisce all'idea di un'architettura contemporanea che fa riferimento a un progetto architettonico con al centro il corpo, sia come canale di transito tra lo spazio e il progetto, sia un tramite con il quale quest’ultimo può modificare i luoghi. Lo spazio rimanda al corpo perché è grazie e tramite esso che agiamo, conosciamo e soprattutto abitiamo, costruendo con esso un rapporto attraverso l’esperienza vissuta che se ne fa. Il progetto sviluppato ha l’obiettivo di elaborare una proposta di rigenerazione degli spazi interni ed esterni alla sede dell’U.S.S.M., coinvolgendo anche parte degli spazi del Centro di Giustizia Minorile, mettendo al centro i soggetti coinvolti, provando a dar loro la libertà di scelta all’interno di un’architettura caratterizzata da contraddizioni: spazio di pena ma non detentivo, contenitivo ma trasparente, che deve garantire controllo e sicurezza, rispettando allo stesso modo l’autodeterminazione e capacità di scelta del singolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/208239