In recent years, in Italy there has been an increasingly situation of settlement and housing imbalance between particularly dense and continuously growing urban centres and surrounding areas which, due to their localization and structural issues, are facing a process of perpetual and inexorable emptiyng. The perspective of this gap is that of a continuous dilation of the more densely populated centres, while the fringe areas undergo a progressive and relentless abandonment. Furthermore, to the housing crisis has been added the social unease due to a lack of proper services, opportunities and facilities. Among the areas most afflicted by this phenomenons are the Alps and Apennines, considering also their peculiar territorial and morphological conditions. The human absence here takes on alarming dimensions due to the lack of care for the territory, previously provided by the mountain inhabitants, which deeply impacts on the delicate balance of the local ecosystem. These fringe areas are affected by an incapacity to respond and react to the undergoing dynamics: this could be possible through a change in the point of view, in order to look at abandoned places not as a waste, but as an opportunity for new projects and initiatives. This thesis work investigates the phenomenon of depopulation and consequent abandonment of the Alpine territory, wondering the possible methods of intervention aimed both at countering the dynamics above mentioned and at encouraging new development cycles, in order to avoid the condition of marginality without affecting the authenticity and specificity of the context. A phase of analysis at different scales of the dynamics linked to the phenomenon of depopulation was followed by the selection of Val Taleggio (Bergamo) as area of interest for the studies. Val Taleggio is a side valley of Val Brembana and Valle Imagna, and here is located the ancient village of Fraggio; this small settlement, currently in a state of abandonment ad with no inhabitants who provide maintenance, has been taken as a case study. The project idea develops a strategy which, detecting strenghts and weaknesses, tries to rethink traditional activities and to suggest the development of new and alternative practices. The aim is to trigger further development cycles and to enhance local economy, including existing enterprises in a net of mutual cooperation. As regards the architectural matter, tradition has been included in the process of design by creating solutions that interact with the existing artefacts, in order to preserve them and the traditional local landscape.

Negli ultimi anni in Italia si sta verificando una situazione di crescente squilibrio a livello insediativo ed abitativo tra centri urbani molto densi e in continua crescita e aree circostanti che, per motivi logistici e strutturali, risultano vuote. Questo disequilibrio ha come prospettiva una progressiva espansione dei centri maggiormente abitati, a scapito delle aree marginali in fase di continuo abbandono. Alla crisi abitativa si aggiunge il conseguente disagio sociale dovuto all’assenza di servizi, opportunità e infrastrutture adeguate, che contribuisce ad incrementare le dinamiche citate pocanzi. Fra le aree maggiormente afflitte da questo fenomeno, rientrano anche le Alpi e gli Appennini con le loro peculiari condizioni territoriali e morfologiche: qui, infatti, l’assenza umana assume dimensioni allarmanti a causa della mancata cura del territorio da parte degli abitanti della montagna che impatta sui delicati equilibri dell’ecosistema locale. Questi luoghi di margine risentono di una narrazione pregiudicante che li vede abbandonati a loro stessi e alla loro incapacità di rilancio, pertanto urge un’inversione di percezione che consideri i luoghi dell’abbandono non come uno scarto, ma come un’opportunità per nuovi progetti. Il lavoro di tesi indaga il fenomeno dello spopolamento e il conseguente abbandono del territorio alpino. Ci si è, dunque, interrogati sulle possibili modalità di intervento volte sia a contrastare le dinamiche menzionate in precedenza, sia ad incentivare nuovi cicli di sviluppo che possano sottrarre le Alpi dalla loro condizione di marginalità, senza intaccarne l’autenticità e la specificità del contesto. Successivamente ad una prima fase analitica del territorio italiano, è stata individuata come area di interesse la Val Taleggio (provincia di Bergamo), valle laterale della Val Brembana e della Valle Imagna e in cui si trova l’antico Borgo di Fraggio. Questo piccolo insediamento costituisce un caso emblematico in quanto privo di residenti stabili che possano prendersene cura ed impedire un’inesorabile riappropriazione da parte della natura. L’intervento proposto prevede una strategia che, valutando punti di forza e debolezze del contesto, ripensi le attività tradizionali, proponendo nuovi usi e integrando filiere locali in modo alternativo, con l’obiettivo di rilanciare l’economia del territorio mediante la valorizzazione ed interconnessione delle realtà presenti. Infine, dal punto di visto architettonico, si è voluto preservare le peculiarità formali tradizionali, proponendo soluzioni che si innestino in modo rispettoso all’interno degli spazi esistenti senza cambiarne la morfologia originaria al fine di tramandarne la memoria storica ed evitarne l’oblio conseguente al fenomeno dell’abbandono.

F.R.a.Me. : Fraggio: rinascita attraverso la memoria

Brandani, Vittoria;Sverzut, Alissa;Sangoi, Irene
2022/2023

Abstract

In recent years, in Italy there has been an increasingly situation of settlement and housing imbalance between particularly dense and continuously growing urban centres and surrounding areas which, due to their localization and structural issues, are facing a process of perpetual and inexorable emptiyng. The perspective of this gap is that of a continuous dilation of the more densely populated centres, while the fringe areas undergo a progressive and relentless abandonment. Furthermore, to the housing crisis has been added the social unease due to a lack of proper services, opportunities and facilities. Among the areas most afflicted by this phenomenons are the Alps and Apennines, considering also their peculiar territorial and morphological conditions. The human absence here takes on alarming dimensions due to the lack of care for the territory, previously provided by the mountain inhabitants, which deeply impacts on the delicate balance of the local ecosystem. These fringe areas are affected by an incapacity to respond and react to the undergoing dynamics: this could be possible through a change in the point of view, in order to look at abandoned places not as a waste, but as an opportunity for new projects and initiatives. This thesis work investigates the phenomenon of depopulation and consequent abandonment of the Alpine territory, wondering the possible methods of intervention aimed both at countering the dynamics above mentioned and at encouraging new development cycles, in order to avoid the condition of marginality without affecting the authenticity and specificity of the context. A phase of analysis at different scales of the dynamics linked to the phenomenon of depopulation was followed by the selection of Val Taleggio (Bergamo) as area of interest for the studies. Val Taleggio is a side valley of Val Brembana and Valle Imagna, and here is located the ancient village of Fraggio; this small settlement, currently in a state of abandonment ad with no inhabitants who provide maintenance, has been taken as a case study. The project idea develops a strategy which, detecting strenghts and weaknesses, tries to rethink traditional activities and to suggest the development of new and alternative practices. The aim is to trigger further development cycles and to enhance local economy, including existing enterprises in a net of mutual cooperation. As regards the architectural matter, tradition has been included in the process of design by creating solutions that interact with the existing artefacts, in order to preserve them and the traditional local landscape.
TOGNON, ALISIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-lug-2023
2022/2023
Negli ultimi anni in Italia si sta verificando una situazione di crescente squilibrio a livello insediativo ed abitativo tra centri urbani molto densi e in continua crescita e aree circostanti che, per motivi logistici e strutturali, risultano vuote. Questo disequilibrio ha come prospettiva una progressiva espansione dei centri maggiormente abitati, a scapito delle aree marginali in fase di continuo abbandono. Alla crisi abitativa si aggiunge il conseguente disagio sociale dovuto all’assenza di servizi, opportunità e infrastrutture adeguate, che contribuisce ad incrementare le dinamiche citate pocanzi. Fra le aree maggiormente afflitte da questo fenomeno, rientrano anche le Alpi e gli Appennini con le loro peculiari condizioni territoriali e morfologiche: qui, infatti, l’assenza umana assume dimensioni allarmanti a causa della mancata cura del territorio da parte degli abitanti della montagna che impatta sui delicati equilibri dell’ecosistema locale. Questi luoghi di margine risentono di una narrazione pregiudicante che li vede abbandonati a loro stessi e alla loro incapacità di rilancio, pertanto urge un’inversione di percezione che consideri i luoghi dell’abbandono non come uno scarto, ma come un’opportunità per nuovi progetti. Il lavoro di tesi indaga il fenomeno dello spopolamento e il conseguente abbandono del territorio alpino. Ci si è, dunque, interrogati sulle possibili modalità di intervento volte sia a contrastare le dinamiche menzionate in precedenza, sia ad incentivare nuovi cicli di sviluppo che possano sottrarre le Alpi dalla loro condizione di marginalità, senza intaccarne l’autenticità e la specificità del contesto. Successivamente ad una prima fase analitica del territorio italiano, è stata individuata come area di interesse la Val Taleggio (provincia di Bergamo), valle laterale della Val Brembana e della Valle Imagna e in cui si trova l’antico Borgo di Fraggio. Questo piccolo insediamento costituisce un caso emblematico in quanto privo di residenti stabili che possano prendersene cura ed impedire un’inesorabile riappropriazione da parte della natura. L’intervento proposto prevede una strategia che, valutando punti di forza e debolezze del contesto, ripensi le attività tradizionali, proponendo nuovi usi e integrando filiere locali in modo alternativo, con l’obiettivo di rilanciare l’economia del territorio mediante la valorizzazione ed interconnessione delle realtà presenti. Infine, dal punto di visto architettonico, si è voluto preservare le peculiarità formali tradizionali, proponendo soluzioni che si innestino in modo rispettoso all’interno degli spazi esistenti senza cambiarne la morfologia originaria al fine di tramandarne la memoria storica ed evitarne l’oblio conseguente al fenomeno dell’abbandono.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/208285