Storytelling e curatela museale: opportunità progettuali per la narrazione del patrimonio artistico

A museum exhibit is a form of visual communication. It communicates to the user through the artifacts on display but especially through elements such as captions, explanatory panels, graphics, and more recently with technological innovations such as augmented reality. In the specific case of art museums, each work of art on display inevitably undergoes a "shift in meaning," for the very reason of being taken from its original context and relocated in a museum, often over an "oil on canvas" caption. The curators' task then becomes one of conveying to the public a set of cognitive, aesthetic and emotional experiences that can bring back to the museum the meaning and context to which the works of art belong. But if we think about all the occasions when nonspecialized visitors may feel inadequate or excluded from the art world, we understand that there is a strategic and communicative lack in the design of exhibits. In fact, too often we see specialized and self-referential museum displays that demonstrate a lack of ability on the part of cultural institutions to relate to diverse audiences and adapt communication accordingly. But how can the art museum still be a relevant place for people's experience in a historical and social phase in which we are immersed in an inordinate flow of images? What can its role be in a future perspective? This is the most urgent challenge that museums should answer and that this thesis seeks to investigate. The communication gaps in museum displays will be analyzed, exploring the enormous potential that the narrative technique of storytelling, combined with a strategic use of exhibition tools and new technologies, can achieve in this area. To do this, interviews conducted with curators, cultural mediators, and tour guides, as well as effective case studies, will be considered to understand how the curatorial process is currently being carried out, what the most interesting exhibition solutions may be, and the design and strategic opportunities for a new dialogue with the public.

L’esposizione museale è una forma di comunicazione visiva. Essa comunica all’utente attraverso gli artefatti in mostra ma soprattutto attraverso elementi come didascalie, pannelli esplicativi, grafici e più recentemente con innovazioni tecnologiche come la realtà aumentata. Nel caso specifico dei musei d’arte, ogni opera d’arte esposta subisce inevitabilmente uno “spostamento di senso”, per il motivo stesso di essere prelevata dal suo contesto originario e ricollocata in un museo, spesso sopra una didascalia “olio su tela”. Il compito dei curatori diventa quindi quello di trasmettere al pubblico un’insieme di esperienze cognitive, estetiche ed emotive in grado di riportare in museo il significato e il contesto di appartenenza delle opere d’arte. Ma se pensiamo a tutte le occasioni in cui i visitatori non specializzati possono sentirsi inadeguati o esclusi dal mondo artistico, capiamo che c’è una mancanza strategica e comunicativa nel progettare gli allestimenti. Infatti, troppo spesso assistiamo ad allestimenti museali specializzati e autoreferenziali, che dimostrano una scarsa capacità da parte delle istituzioni culturali di relazionarsi ad un pubblico diversificato e di adattare la comunicazione di conseguenza. Ma come può il museo d’arte essere ancora un luogo rilevante per l’esperienza delle persone in una fase storica e sociale in cui siamo immersi in un flusso smisurato di immagini? Quale potrà essere il suo ruolo in una prospettiva futura? Questa è la sfida più urgente a cui i musei dovrebbero rispondere e che questa tesi cerca di indagare. Verranno analizzate le lacune comunicative degli allestimenti museali, esplorando l’enorme potenzialità che la tecnica narrativa dello storytelling, combinata ad un uso strategico di strumenti espositivi e nuove tecnologie, può raggiungere in questo ambito. Per fare questo, verranno prese considerazione interviste svolte a curatrici, mediatrici culturali e guide turistiche, oltre a casi studio efficaci, per capire come attualmente si svolge il processo curatoriale, quali possono essere le soluzioni espositive più interessanti e le opportunità progettuali e strategiche per un nuovo dialogo con il pubblico.