Applicazione del metodo "Bilan Aéraulique Prévisionnel" a un cantiere di bonifica di amianto friabile

Asbestos, because of its thermal and mechanical properties, has been widely used during the twentieth century in both civil and industrial environments. Suspicions about the dangers of asbestos date back to the end of the 19th century. In fact, in 1898 we have traces of the first report of an English safety inspector, who described a disease of the bronchi and lungs as caused by the presence of asbestos dust in the following environments. In the following year, for the first time, there is evidence of the attribution by an English doctor of the death of a patient following the inhalation of asbestos dust. In the early years of the twentieth century, American insurance companies increased the insurance premiums for companies that worked with asbestos. In Italy, moreover, the first sentence of a Turin judge dates back to 1906 in which a company placed in Piemonte was condemned for damage to the health of workers caused by asbestos. In the 1930s some doctors noticed an increasing incidence of lung tumors and mesotheliomas in the workers who had to handle it. Despite this growing awareness of the dangers of asbestos, unfortunately, it was only in 1973 that the studies carried out by the International Agency for Research on Cancer in Lyon verified the dangers of airborne asbestos fibers which, if inhaled, could cause the onset of a tumor or mesothelioma. These studies led to the inclusion of asbestos in the list of carcinogenic substances. The Italian Republic, which in Article 32 of our Constitution recognizes and protects health as a fundamental right of the individual, began a slow and constant process of asbestos disposal which culminated with the effective ban in 1992 with Law n° 257 " Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto." which prohibited the production and marketing of asbestos-containing products. As asbestos does not represent a danger for the individual only if manipulated during production or marketing, but also if put into effect in a reality that is civil, industrial or a natural site, with the Ministerial Decree 06/09/1994 " Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto." Asbestos-containing products present in the territory must be identified and mapped and then managed by removal or encapsulation or confinement. Although almost thirty years have passed since the cessation of asbestos use was established, the amount of MCA still present in buildings or industrial sites is considerable. According to the CRN (Consiglio Nazionale delle Ricerche - 2002), this amount was estimated to be about 32 million tons resulting, in large part, from the 2.5 billion square meters of roofing - corrugated or flat concrete-asbestos produced and present in the national territory. During my academic training at Vedani s.r.l. in Besozzo (VA), I had the opportunity to acquire knowledge and experience on the subject of the organization and management of sites for the reclamation of materials containing asbestos (MCA), in particular friable asbestos. The removal of friable MCA, as provided for in Ministerial Decree 06/09/1994, requires a specific design of the friable asbestos remediation site with the adoption of specific prevention and protection measures to protect workers involved in remediation and, at the same time, to avoid that the conditions for the aerodispersion of asbestos fibres in the environment surrounding the remediation site can be verified. This requires the continuous improvement of the safety devices used during the development of a crumbly asbestos reclamation site or of the methods implemented to make the construction site more effective and efficient and removal. During my internship, I was able to follow the activities of a friable asbestos site, contributing to the design phase of the site, in which I was able to apply a methodology proposed by the INRS (Institut national de la Recherche Scientifique), for the calculation of air flows in and out of the confined area of the remediation site from friable asbestos. This methodology, which takes the name of "Bilan Aéraulique Prévisionnel", allows you to define the needs in terms of specifications and number of equipment necessary to ensure the vacuum and air changes provided by the terms of the Law, so as to optimize the site and reduce improvisation on site during the construction of the site. The techniques and equipment used, which I have been able to analyse and use during the training period, can certainly find great use in the remediation of friable asbestos and in all similar situations, such as those involving exposure to hazardous dust of another nature (for example some refractory ceramic fibres).

L’amianto, per via delle sue proprietà termiche e meccaniche, è stato largamente utilizzato nel corso del XX secolo sia in ambito civile, sia in quello industriale. I sospetti sulla pericolosità dell’amianto risalgono fin dalla fine del XIX Secolo. Nel 1898 si ha, infatti, traccia del primo resoconto di un ispettore di sicurezza inglese, che descrisse una malattia dei bronchi e dei polmoni come causata dalla presenza di polveri di amianto negli ambienti all’interno di una fabbrica. Nell’anno successivo si ha per la prima volta traccia dell’attribuzione da parte di un medico inglese della morte di un paziente in seguito all’inalazione di polveri di amianto. Nei primi anni del Novecento le compagnie assicurative americane aumentarono i premi assicurativi alle aziende che lavoravano l’amianto. In Italia, inoltre, si registra la prima sentenza di un giudice di Torino risalente al 1906 nella quale si condannava una azienda piemontese per i danni alla salute dei lavoratori provocati dall'amianto. Negli anni ’30, alcuni medici notarono un’incidenza sempre maggiore dei tumori ai polmoni e mesoteliomi nei lavoratori che dovevano manipolarlo. Nonostante questa crescente consapevolezza della pericolosità dell’amianto, fu solo nel 1973 che gli studi svolti dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione verificarono la pericolosità delle fibre di amianto aerodisperse che, se inalate, potevano causare l’insorgere di un tumore o un mesotelioma. Questi studi portarono all’inserimento dell’amianto nella lista delle sostanze cancerogene. La Repubblica Italiana, che nell’articolo 32 della nostra Costituzione riconosce e tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo, ha iniziato un lento e costante processo di dismissione dell’amianto che ha il suo culmine con l’effettiva messa al bando nel 1992 con la Legge n° 257 “Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.” che vietava la produzione e la commercializzazione di manufatti contenti amianto. Siccome l’amianto non rappresenta un pericolo per l’individuo solo se manipolato durante la produzione o la commercializzazione, ma anche se posto in essere in una realtà che sia civile, industriale o in un sito naturale, con il Decreto Ministeriale 06/09/1994 “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto.” i manufatti contenenti amianto presenti sul territorio devono essere identificati e mappati e, successivamente, gestiti mediante o rimozione o incapsulamento o confinamento. Nonostante siano passati ormai quasi trent’anni da quando è stata stabilita la cessazione dell'impiego dell'amianto, la quantità di MCA ancora presenti all’interno di edifici o siti industriali è notevole. Secondo il CRN (Consiglio Nazionale delle Ricerche - 2002), tale quantità era stimata essere circa 32 milioni di tonnellate derivanti, in gran parte, dai 2,5 miliardi di metri quadri di coperture - lastre ondulate o piane in cemento-amianto prodotte e presenti sul territorio nazionale. Durante il tirocinio accademico da me svolto presso Vedani s.r.l. di Besozzo (VA), ho avuto modo di acquisire conoscenze ed esperienze sul tema della organizzazione e gestione dei cantieri di bonifica di materiali contenenti amianto (MCA), in particolare amianto friabile. La rimozione di MCA friabili, così come previsto nel Decreto Ministeriale 06/09/1994, richiede una specifica progettazione del cantiere di bonifica da amianto friabile con l’adozione di specifiche misure di prevenzione e protezione idonee a tutelare i lavoratori addetti alla bonifica e, nel contempo, evitare che si possano verificare le condizioni per l’aerodispersione di fibre di amianto nell’ambiente circostante il cantiere di bonifica attuato con confinamento statico e dinamico. Ciò rende necessario il miglioramento continuo dei presidi di sicurezza utilizzati durante lo sviluppo di un cantiere di bonifica da amianto friabile o delle metodologie attuate per rendere più efficace ed efficiente l’allestimento del cantiere e la rimozione. Durante il mio tirocinio, ho potuto seguire le attività di un cantiere di amianto friabile, contribuendo alla fase progettuale del cantiere, nell’ambito della quale ho potuto applicare una metodologia proposta dall’INRS (Institut national de la Recherche Scientifique), per il calcolo dei flussi di aria in ingresso e in uscita dall’area confinata del cantiere di bonifica da amianto friabile. Tale metodologia, che prende il nome di “Bilan Aéraulique Prévisionnel”, consente di definire le necessità in termini di specifiche e numero, delle apparecchiature necessarie per garantire la depressione e i ricambi di aria previsti dai termini di Legge, così da ottimizzare il cantiere e di ridurre le improvvisazioni in loco durante l’allestimento del cantiere. Le tecniche e le attrezzature utilizzate, che ho potuto analizzare e utilizzare nell’ambito del periodo di tirocinio, possono trovare sicuramente grande impiego nei cantieri di bonifica da amianto friabile e in tutte le realtà affini, come quelle che comportano le esposizioni a polveri pericolose di altra natura (ad esempio alcune fibre ceramiche refrattarie).