The architectural heritage and in particular 20th century architecture constitute an important document within our cities that testifies to the contribution of architects and professionals of national and international importance. Today, despite the fact that many of these buildings are celebrated by historiography and are included in the “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” promoted by the Ministry of Culture, the interventions of modification, demolition and transformation dictated by new needs of use risk compromising the cultural values and multiple meanings of which these buildings are bearers. The thesis analyses the events that affected the office building at 17 Via San Gaudenzio in Novara, designed by Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti and Giotto Stoppino at the end of the 1950s, which housed the headquarters of the Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte e la Liguria on the ground floor and offices and professional offices on the upper floors. The project, built in the city's historic centre, represents the three architects' point of view within the debate of the time on the relationship between new architecture and the consolidated city. The interventions over the last fifteen years dictated by economic and speculative intentions, which have not taken into consideration the cultural value of the architectural asset, have led to the spatial modification of some significant parts with the consequent loss of numerous elements characterising the building. The project proposal of conservation, enhance and reuse, reinserts the building within the contemporary city, proposing a compatible use with its architectural, spatial and cultural characteristics, in order to enhance its architecture and promote its use both in the city and in the territory.

Il patrimonio architettonico ed in particolare le architetture del XX secolo costituiscono un importante documento all’interno delle nostre città che testimoniano il contributo di architetti e professionisti di rilievo nazionale ed internazionale. Oggi, nonostante molti di questi edifici siano celebrati dalla storiografia e rientrino nel “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” promosso dal Ministero della Cultura, gli interventi di modifica, demolizione e trasformazione dettati da nuove esigenze d’uso rischiano di compromettere i valori culturali ed i molteplici significati di cui questi edifici sono portatori. La tesi analizza le vicende che hanno interessato l’edificio per uffici in via San Gaudenzio 17 a Novara, progettato dagli Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino alla fine degli anni Cinquanta, che ospitava al piano terreno la sede dell’Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte e la Liguria ed ai piani superiori uffici e studi professionali. Il progetto realizzato nel centro storico della città, rappresenta il punto di vista dei tre architetti all’interno del dibattito dell’epoca sul rapporto tra la nuova architettura e la città consolidata. Gli interventi avvenuti negli ultimi quindici anni dettati da propositi economici e speculativi, che non hanno preso in considerazione il valore culturale del bene architettonico, hanno determinato la modifica spaziale di alcune parti significative con la conseguente perdita di numerosi elementi caratterizzanti l’edificio. La proposta progettuale di conservazione, valorizzazione e riuso, reinserisce l’edificio all’interno della città contemporanea proponendo un uso compatibile con le sue caratteristiche architettoniche, spaziali e culturali, al fine di valorizzarne l’architettura e di promuoverne la fruizione sia a livello della città che del territorio.

Edificio per uffici in via San Gaudenzio a Novara di Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino (1959-1961). Conservazione, valorizzazione e riuso tra città storica e città contemporanea

Casartelli, Mauro;GALIMBERTI, MARCO
2021/2022

Abstract

The architectural heritage and in particular 20th century architecture constitute an important document within our cities that testifies to the contribution of architects and professionals of national and international importance. Today, despite the fact that many of these buildings are celebrated by historiography and are included in the “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” promoted by the Ministry of Culture, the interventions of modification, demolition and transformation dictated by new needs of use risk compromising the cultural values and multiple meanings of which these buildings are bearers. The thesis analyses the events that affected the office building at 17 Via San Gaudenzio in Novara, designed by Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti and Giotto Stoppino at the end of the 1950s, which housed the headquarters of the Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte e la Liguria on the ground floor and offices and professional offices on the upper floors. The project, built in the city's historic centre, represents the three architects' point of view within the debate of the time on the relationship between new architecture and the consolidated city. The interventions over the last fifteen years dictated by economic and speculative intentions, which have not taken into consideration the cultural value of the architectural asset, have led to the spatial modification of some significant parts with the consequent loss of numerous elements characterising the building. The project proposal of conservation, enhance and reuse, reinserts the building within the contemporary city, proposing a compatible use with its architectural, spatial and cultural characteristics, in order to enhance its architecture and promote its use both in the city and in the territory.
GAMBARO, MATTEO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-mag-2023
2021/2022
Il patrimonio architettonico ed in particolare le architetture del XX secolo costituiscono un importante documento all’interno delle nostre città che testimoniano il contributo di architetti e professionisti di rilievo nazionale ed internazionale. Oggi, nonostante molti di questi edifici siano celebrati dalla storiografia e rientrino nel “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” promosso dal Ministero della Cultura, gli interventi di modifica, demolizione e trasformazione dettati da nuove esigenze d’uso rischiano di compromettere i valori culturali ed i molteplici significati di cui questi edifici sono portatori. La tesi analizza le vicende che hanno interessato l’edificio per uffici in via San Gaudenzio 17 a Novara, progettato dagli Architetti Associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino alla fine degli anni Cinquanta, che ospitava al piano terreno la sede dell’Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte e la Liguria ed ai piani superiori uffici e studi professionali. Il progetto realizzato nel centro storico della città, rappresenta il punto di vista dei tre architetti all’interno del dibattito dell’epoca sul rapporto tra la nuova architettura e la città consolidata. Gli interventi avvenuti negli ultimi quindici anni dettati da propositi economici e speculativi, che non hanno preso in considerazione il valore culturale del bene architettonico, hanno determinato la modifica spaziale di alcune parti significative con la conseguente perdita di numerosi elementi caratterizzanti l’edificio. La proposta progettuale di conservazione, valorizzazione e riuso, reinserisce l’edificio all’interno della città contemporanea proponendo un uso compatibile con le sue caratteristiche architettoniche, spaziali e culturali, al fine di valorizzarne l’architettura e di promuoverne la fruizione sia a livello della città che del territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/208553