The Flex: lab. Flexibility and privacy as tools to promote creativity in the workplace

Workspaces continuously evolve and change based on the user’s needs and the type of work being done. The need for increasing creativity and collaboration along with more autonomous modes of working has created a shift in the spatialization of workspaces. The 60s saw a shift to Open Office designs since leaders believed the barrier-free spaces would lead to an increase in collaboration. While the move was radical at the time, it felt counterproductive. Studies have shown that face-to-face interactions fell by 70% in firms that transitioned to the open office plan, while electronic interactions increased. This has led us to believe that our assumptions about collaboration and the architecture of the workspace are outdated. We need to understand how creativity works, it is both an individual and collective process. Multiple studies have shown that creativity in the workspace is correlated to the built environment. To promote innovation and creativity it’s necessary to use tools such as flexibility and privacy in the workspace, hence the reorganization of the open-plan office. This would allow the individual and collaborative work to carry on without hindrance to one another. Through in-depth research, this thesis aims to create a framework of spatial characteristics to promote work in creative environments. Creativity is a process of contemplation and collaboration, both of which will be addressed in this process through a series of design drivers such as flexibility & privacy applied through layout and furniture. In turn, this should allow optimum creative collaboration in the Phygital work hub.

Le aree di lavoro si evolvono e cambiano continuamente in base alle esigenze dell'utente e al tipo di lavoro svolto. La necessità di aumentare la creatività e la collaborazione insieme a modalità di lavoro più autonome ha creato un cambiamento nella spazializzazione degli spazi di lavoro. Gli anni '60 hanno visto il passaggio ai progetti di Open Office poiché i leader credevano che gli spazi senza barriere avrebbero portato ad un aumento della collaborazione. Mentre la mossa era radicale all'epoca, sembrava controproducente. Gli studi hanno dimostrato che le interazioni faccia a faccia sono diminuite del 70% nelle aziende che sono passate al piano di ufficio aperto, mentre le interazioni elettroniche sono aumentate. Questo ci ha portato a credere che i nostri presupposti sulla collaborazione e l'architettura dell'area di lavoro siano obsoleti. Dobbiamo capire come funziona la creatività, è sia un processo individuale che collettivo. Numerosi studi hanno dimostrato che la creatività nell'area di lavoro è correlata all'ambiente costruito. Per promuovere l'innovazione e la creatività è necessario utilizzare strumenti come la flessibilità e la privacy nell'area di lavoro, da cui la riorganizzazione dell'ufficio a pianta aperta. Ciò consentirebbe al lavoro individuale e collaborativo di proseguire senza ostacoli gli uni agli altri. Attraverso una ricerca approfondita, questa tesi mira a creare un quadro di caratteristiche spaziali per promuovere il lavoro in ambienti creativi. La creatività è un processo di contemplazione e collaborazione, entrambi affrontati in questo processo attraverso una serie di driver di progettazione come flessibilità e privacy applicati attraverso layout e mobili. A sua volta, ciò dovrebbe consentire una collaborazione creativa ottimale nell'hub di lavoro figitale.