Lo sprawl urbano, la frammentazione degli ecosistemi, lo spreco di risorse, la motorizzazione di massa, e la vivibilità delle città sono oggi questioni di fondamentale importanza. Gli studi nel campo della pianificazione urbanistica, dell’inquinamento, del consumo di suolo, e della pianificazione dei trasporti hanno messo da tempo in luce l’esistenza di possibili ambiti di ricerca comune, che hanno raggiunto attualmente un momento di fervente attività. L’obiettivo di questa tesi è la verifica dell’esistenza e la connotazione quantitativa delle interrelazioni spaziali tra localizzazione delle attività antropiche, esistenti e nuove, e presenza di punti di accesso a diversi tipi di infrastrutture di trasporto, pubblico e privato, su un dato territorio. Contestualmente viene discussa la definizione di una metodologia ingegneristica adatta, sperimentando l’uso dei cosiddetti Thiessen-Buffer, ossia una struttura geometrica costituita da Poligoni di Thiessen integrati ai tradizionali buffer concentrici attorno ai nodi di trasporto. L’approccio proposto, in grado di discernere l’intorno più prossimo di singoli punti di accesso, si rivela tanto una semplificazione delle procedure analitiche, quanto uno strumento flessibile per il raggiungimento degli obiettivi applicativi a diverse scale spaziali. Il metodo proposto viene testato sui nodi di trasporto di Regione Lombardia (nelle categorie di: stazioni ferroviarie, metropolitane, metrotranviarie, e accessi autostradali) valutando le antropizzazioni classificate nella base di dati DUSAF tra due soglie temporali; dapprima viene esplorato il fenomeno a scala regionale, lavorando sul confronto tra singole categorie di nodi; successivamente si approfondiscono i risultati applicativi e metodologici attraverso l’analisi della variabilità regionale; e infine focalizzando l’attenzione su tre linee ferroviarie ed una tratta autostradale. I risultati ottenuti mostrano luci ed ombre dello scenario di sostenibilità del sistema trasporti trasformazioni del territorio in Regione Lombardia: a livello regionale, la favorevole relazione tra dislocazione delle aree antropizzate esistenti e trasporto pubblico si scontra infatti con la recente tendenza alla dispersione, piuttosto che concentrazione, degli insediamenti attorno ai nodi di trasporto. Il trend è confermato a scala locale, ove emerge con maggiore chiarezza l’influenza che altre variabili esercitano sulla distribuzione delle trasformazioni del suolo. Il lavoro fornisce nel complesso un quadro informativo delle tendenze insediative in Regione Lombardia, che fa del metodo un valido strumento di supporto alle decisioni pianificatorie integrate, trasportistiche e di uso del suolo, alle diverse scale, nonostante la possibilità di ulteriori integrazioni teoriche e migliorie tecniche. D’altra parte, i limiti maggiori di un simile approccio integrato risiedono fondamentalmente nell’attuale assenza o inadeguata organizzazione dei dati e delle tecniche necessarie, cosa che, a cascata, rende per ora difficilmente attuabile un accorto governo delle trasformazioni del territorio.

Dinamiche di uso del suolo in prossimità dei nodi di accesso alle reti di mobilità in Lombardia

IULIANO, ROSANNA
2010/2011

Abstract

Lo sprawl urbano, la frammentazione degli ecosistemi, lo spreco di risorse, la motorizzazione di massa, e la vivibilità delle città sono oggi questioni di fondamentale importanza. Gli studi nel campo della pianificazione urbanistica, dell’inquinamento, del consumo di suolo, e della pianificazione dei trasporti hanno messo da tempo in luce l’esistenza di possibili ambiti di ricerca comune, che hanno raggiunto attualmente un momento di fervente attività. L’obiettivo di questa tesi è la verifica dell’esistenza e la connotazione quantitativa delle interrelazioni spaziali tra localizzazione delle attività antropiche, esistenti e nuove, e presenza di punti di accesso a diversi tipi di infrastrutture di trasporto, pubblico e privato, su un dato territorio. Contestualmente viene discussa la definizione di una metodologia ingegneristica adatta, sperimentando l’uso dei cosiddetti Thiessen-Buffer, ossia una struttura geometrica costituita da Poligoni di Thiessen integrati ai tradizionali buffer concentrici attorno ai nodi di trasporto. L’approccio proposto, in grado di discernere l’intorno più prossimo di singoli punti di accesso, si rivela tanto una semplificazione delle procedure analitiche, quanto uno strumento flessibile per il raggiungimento degli obiettivi applicativi a diverse scale spaziali. Il metodo proposto viene testato sui nodi di trasporto di Regione Lombardia (nelle categorie di: stazioni ferroviarie, metropolitane, metrotranviarie, e accessi autostradali) valutando le antropizzazioni classificate nella base di dati DUSAF tra due soglie temporali; dapprima viene esplorato il fenomeno a scala regionale, lavorando sul confronto tra singole categorie di nodi; successivamente si approfondiscono i risultati applicativi e metodologici attraverso l’analisi della variabilità regionale; e infine focalizzando l’attenzione su tre linee ferroviarie ed una tratta autostradale. I risultati ottenuti mostrano luci ed ombre dello scenario di sostenibilità del sistema trasporti trasformazioni del territorio in Regione Lombardia: a livello regionale, la favorevole relazione tra dislocazione delle aree antropizzate esistenti e trasporto pubblico si scontra infatti con la recente tendenza alla dispersione, piuttosto che concentrazione, degli insediamenti attorno ai nodi di trasporto. Il trend è confermato a scala locale, ove emerge con maggiore chiarezza l’influenza che altre variabili esercitano sulla distribuzione delle trasformazioni del suolo. Il lavoro fornisce nel complesso un quadro informativo delle tendenze insediative in Regione Lombardia, che fa del metodo un valido strumento di supporto alle decisioni pianificatorie integrate, trasportistiche e di uso del suolo, alle diverse scale, nonostante la possibilità di ulteriori integrazioni teoriche e migliorie tecniche. D’altra parte, i limiti maggiori di un simile approccio integrato risiedono fondamentalmente nell’attuale assenza o inadeguata organizzazione dei dati e delle tecniche necessarie, cosa che, a cascata, rende per ora difficilmente attuabile un accorto governo delle trasformazioni del territorio.
TOMASINI, LUCA
GIUDICI, DIANA
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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