Nel settore delle costruzioni, già da qualche anno, si sta verificando una sempre più radicale diffusione di strumenti informatici evoluti a supporto del “processo edilizio assistito”. Il presente elaborato si propone di indagare i vantaggi e gli svantaggi desumibili dall’utilizzo di tali sistemi durante la fase di progettazione; questo fine è perseguito anche attraverso l’applicazione degli stessi ad un caso di studio reale, ossia, la progettazione dell’intervento di manutenzione straordinaria della Torre Velasca in Milano. La tesi prende avvio con una presentazione degli strumenti informatici che, da quando è stato abbandonato il disegno manuale, hanno accompagnato, in modi e con finalità differenti, il lavoro di migliaia di progettisti. Al giorno d’oggi, quella che sembra essere una promettente metodologia di lavoro, ma che presuppone una svolta radicale nel modo di progettare e di disegnare, in quanto si basa su una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto edilizio, è il BIM (Building Information Modeling): una piattaforma che garantisce l’interoperabilità delle competenze e l’agevole scambio di informazioni, assecondando le prerogative della progettazione integrata. Con le recenti normative: d.lgs 81/2008 e s.m.i. e d.lgs. 163/2006 e regolamento di attuazione, sempre più, si sta affermando il ruolo centrale della progettazione ergotecnica nella fase progettuale. Nella realtà, però, un cantiere edile non è un vestito finito che avvolge il manufatto ultimato ma è una struttura dinamica che cresce e si trasforma al progredire dell’opera stessa; per tale ragione, è essenziale che il progettista ergotecnico affianchi le altre figure professionali (architetto, strutturista, impiantista) al fine di promuovere, fin da subito, la considerazione degli aspetti più propriamente organizzativi e “cantieristici” delle scelte progettuali individuate. In quest’ottica l’elaborazione di un modello 3D e, ancor di più, di un modello 4D consente di realizzare un prototipo virtuale dell’oggetto edilizio, simulando il relativo processo di produzione e, contestualmente, analizzare i conflitti spazio-temporali delle postazioni di lavoro, delle sequenze e dei tempi di esecuzione.

Sulla progettazione cantieristica 4D negli interventi di restauro. Il caso della Torre Velasca in Milano

COLANTUONI, FEDERICA
2010/2011

Abstract

Nel settore delle costruzioni, già da qualche anno, si sta verificando una sempre più radicale diffusione di strumenti informatici evoluti a supporto del “processo edilizio assistito”. Il presente elaborato si propone di indagare i vantaggi e gli svantaggi desumibili dall’utilizzo di tali sistemi durante la fase di progettazione; questo fine è perseguito anche attraverso l’applicazione degli stessi ad un caso di studio reale, ossia, la progettazione dell’intervento di manutenzione straordinaria della Torre Velasca in Milano. La tesi prende avvio con una presentazione degli strumenti informatici che, da quando è stato abbandonato il disegno manuale, hanno accompagnato, in modi e con finalità differenti, il lavoro di migliaia di progettisti. Al giorno d’oggi, quella che sembra essere una promettente metodologia di lavoro, ma che presuppone una svolta radicale nel modo di progettare e di disegnare, in quanto si basa su una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto edilizio, è il BIM (Building Information Modeling): una piattaforma che garantisce l’interoperabilità delle competenze e l’agevole scambio di informazioni, assecondando le prerogative della progettazione integrata. Con le recenti normative: d.lgs 81/2008 e s.m.i. e d.lgs. 163/2006 e regolamento di attuazione, sempre più, si sta affermando il ruolo centrale della progettazione ergotecnica nella fase progettuale. Nella realtà, però, un cantiere edile non è un vestito finito che avvolge il manufatto ultimato ma è una struttura dinamica che cresce e si trasforma al progredire dell’opera stessa; per tale ragione, è essenziale che il progettista ergotecnico affianchi le altre figure professionali (architetto, strutturista, impiantista) al fine di promuovere, fin da subito, la considerazione degli aspetti più propriamente organizzativi e “cantieristici” delle scelte progettuali individuate. In quest’ottica l’elaborazione di un modello 3D e, ancor di più, di un modello 4D consente di realizzare un prototipo virtuale dell’oggetto edilizio, simulando il relativo processo di produzione e, contestualmente, analizzare i conflitti spazio-temporali delle postazioni di lavoro, delle sequenze e dei tempi di esecuzione.
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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