The context nearby the Pompeii Archaeological Park is highly urbanized and rich in infrastructures such as railways, highways and industrial areas. Therefore there’s the need to protect the archaeological area establishing a buffer zone, with the aim of conserving and enhancing a unique place in the world. From this need, arises the idea of introducing a “Temenos” (sacred enclosure): a trace that determines a hierarchy in the context, establishing what is inside and what is outside, what is sacred and what is not. This doesn’t mean closing the archaeological park inside a new wall, but using this concept to order, manage and connect the new with the ancient. Ruins in general have a universal appeal due to their distance in time from the present. However, this aspect alone is not sufficient to enhance all the qualities they possess. Ruins must be designed. We need to organize a plan that allows people to understand them and learn their history to treasure them for the future. This sense of the future within the concept of memory indicates a memory left to subsequent generations. This aspect necessarily imposes a duty of conservation to ensure that it continues to be witness to a past that is both distant and close to us and to our society.
Il contesto limitrofo al Parco Archeologico di Pompei è un contesto fortemente urbanizzato e ricco di infrastrutture come ferroviarie, autostrade e aree industriali. Vi è quindi la necessità di proteggere l’area archeologica, stabilirne una zona di rispetto, allo scopo di conservare e valorizzare un luogo unico al mondo. Da questa necessità nasce l’idea di introdurre un “Temenos” (recinto sacro). Una traccia che determini una gerarchia nel contesto, stabilendo cosa sta dentro e cosa sta fuori, cosa è sacro e cosa non lo è. Ciò non vuol dire chiudere il parco archeologico dentro ad una nuova cinta muraria, ma significa invece utilizzare questo concetto per ordinare, gestire e connettere il nuovo con l’antico. Le rovine in generale suscitano un fascino universale per via della loro distanza nel tempo rispetto al presente. Questo solo aspetto però non è sufficiente ad esaltare tutte le qualità che esse possiedono. Le rovine vanno progettate. Bisogna organizzare un piano ad hoc che permetta alla gente di comprenderle e apprenderne la loro storia al fine di farne tesoro per il futuro. Questo senso di futuro intrinseco nel concetto di memoria indica un passaggio di testimone dell’oggetto in questione e quindi una memoria data in eredità alle generazioni successive. Questo aspetto impone necessariamente un dovere di conservazione per far sì che continui ad essere testimone di un passato tanto lontano quanto vicino a noi, alla nostra società.
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https://hdl.handle.net/10589/208939