Catania is a rebuilt city, whose oldest visible urban core dates back to the 17th century. The city of that time gathered within its walls, the only effective limit to the total destruction of the city by massive eruptions of Mount Etna. In the 19th century, however, the city changed: the industrial revolution, Filadelfo Fichera’s salubrious policies and the ambition to become the ‘Milan of the south’, pushed Catania to expand, and the aegis of this opening would be the Bellini Park and Via Etnea. Despite the good intentions, however, the San Berillo district, which is close to the old city centre and the perimeter of the ancient walls, remains constantly locked in disorganisation or lack of control, and the consequences have resulted in the ‘spontaneous’ urban development of the district. So, although San Berillo has gone through various phases throughout its history, it cannot boast of honourable titles: from a ‘dormitory’ in the 18th century, it became a ‘recluse’ district in the 19th century, only to be gutted in the second half of the 20th century. The massive demolitions carried out by ISTICA didn’t achieve their goals, causing further discomfort and a lack of a balance between old and new. The last phase, the contemporary one, classifies San Berillo as an unresolved problem, or more precisely, as an enclave of physical and projectual abandons. The aim of this work, after an in-depth analysis of the city in its historical, geographical, social, economic and artistic context, is to give an answer to the San Berillo issues, whose wide dimension certifies its ethereogeneity and the possibility of implementing different solutions according to the problems found during the study and survey phase.

Catania è una città ricostruita, il cui nucleo urbano più antico e visibile risale al XVII secolo. La città di quel tempo si raccoglieva all’interno delle sue mura, unico limite effettivo alla distruzione totale dell’insediamento per mano delle ingenti eruzioni dell’Etna. Nell’800, però, la città cambia: la rivoluzione industriale, la politica salubre di Filadelfo Fichera e l’ambizione di divenire la “Milano del sud”, spingono Catania ad espandersi e l’egida di tale apertura saranno il Parco Bellini e la via Etnea. Nonostante i buoni propositi, tuttavia, il quartiere del San Berillo, prossimo al centro storico e al perimetro delle antiche mura, rimane costantemente incatenato nella disorganizzazione o nel mancato controllo e le conseguenze hanno scaturito l’assetto urbano “spontaneo” del quartiere. Il San Berillo, dunque, sebbene abbia avuto diverse fasi nel corso della sua storia, non può fregiarsi di titoli onorevoli: da “dormitorio” del 700, divenne un quartiere “reclusorio” nell’800, per poi essere sventrato nella seconda metà del 900. Le ingenti demolizioni attuate da ISTICA non hanno dato seguito agli obiettivi prefissati, creando ulteriore disagio e mancanza di equilibrio tra antico e nuovo. L’ultima fase, quella contemporanea, classifica il San Berillo come un problema irrisolto, o meglio, come un enclave di abbandoni fisici e progettuali. Quest’opera, pertanto, dopo un’approfondita analisi della città in ambito storico, geografi co, sociale, economico e artistico, si pone l’obiettivo di dare una risposta alla questione del San Berillo, la cui ampia dimensione certifica la sua eterogeneità e la possibilità di attuare soluzioni differenti in base ai problemi riscontrati in fase di studio e sopralluogo.

Catania e San Berillo, riqualificazione a partire dal nodo

De Giorgi, Gabriele;De Nardin, Viviana
2022/2023

Abstract

Catania is a rebuilt city, whose oldest visible urban core dates back to the 17th century. The city of that time gathered within its walls, the only effective limit to the total destruction of the city by massive eruptions of Mount Etna. In the 19th century, however, the city changed: the industrial revolution, Filadelfo Fichera’s salubrious policies and the ambition to become the ‘Milan of the south’, pushed Catania to expand, and the aegis of this opening would be the Bellini Park and Via Etnea. Despite the good intentions, however, the San Berillo district, which is close to the old city centre and the perimeter of the ancient walls, remains constantly locked in disorganisation or lack of control, and the consequences have resulted in the ‘spontaneous’ urban development of the district. So, although San Berillo has gone through various phases throughout its history, it cannot boast of honourable titles: from a ‘dormitory’ in the 18th century, it became a ‘recluse’ district in the 19th century, only to be gutted in the second half of the 20th century. The massive demolitions carried out by ISTICA didn’t achieve their goals, causing further discomfort and a lack of a balance between old and new. The last phase, the contemporary one, classifies San Berillo as an unresolved problem, or more precisely, as an enclave of physical and projectual abandons. The aim of this work, after an in-depth analysis of the city in its historical, geographical, social, economic and artistic context, is to give an answer to the San Berillo issues, whose wide dimension certifies its ethereogeneity and the possibility of implementing different solutions according to the problems found during the study and survey phase.
FERRARI, MASSIMO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
Catania è una città ricostruita, il cui nucleo urbano più antico e visibile risale al XVII secolo. La città di quel tempo si raccoglieva all’interno delle sue mura, unico limite effettivo alla distruzione totale dell’insediamento per mano delle ingenti eruzioni dell’Etna. Nell’800, però, la città cambia: la rivoluzione industriale, la politica salubre di Filadelfo Fichera e l’ambizione di divenire la “Milano del sud”, spingono Catania ad espandersi e l’egida di tale apertura saranno il Parco Bellini e la via Etnea. Nonostante i buoni propositi, tuttavia, il quartiere del San Berillo, prossimo al centro storico e al perimetro delle antiche mura, rimane costantemente incatenato nella disorganizzazione o nel mancato controllo e le conseguenze hanno scaturito l’assetto urbano “spontaneo” del quartiere. Il San Berillo, dunque, sebbene abbia avuto diverse fasi nel corso della sua storia, non può fregiarsi di titoli onorevoli: da “dormitorio” del 700, divenne un quartiere “reclusorio” nell’800, per poi essere sventrato nella seconda metà del 900. Le ingenti demolizioni attuate da ISTICA non hanno dato seguito agli obiettivi prefissati, creando ulteriore disagio e mancanza di equilibrio tra antico e nuovo. L’ultima fase, quella contemporanea, classifica il San Berillo come un problema irrisolto, o meglio, come un enclave di abbandoni fisici e progettuali. Quest’opera, pertanto, dopo un’approfondita analisi della città in ambito storico, geografi co, sociale, economico e artistico, si pone l’obiettivo di dare una risposta alla questione del San Berillo, la cui ampia dimensione certifica la sua eterogeneità e la possibilità di attuare soluzioni differenti in base ai problemi riscontrati in fase di studio e sopralluogo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/209174