The following paper aims at analysing a legislative tool born with the objective to promote the cooperation among public, private and third sector for the conservation and valorisation of cultural heritage. The instrument is defined by the Italian legislation in article 151 of legislative decree 50/2016 as Partenariato Speciale Pubblico Privato (Special Public Private Partnership - SPPP). This instrument was introduced in the Italian legislation only in 2016, it is a newly introduced tool still little addressed by the research sector. The authors have set themselves the goal of exploring this topic, studying its application and comparing it to standard forms of public private partnership. Being a recent regulation, characterised by a flexible form, the authors felt the necessity to study its implementation on a few case studies. The tailor-made approach that this tool requires is both a strength and a weakness: it leaves room for a wide range of applications but at the same time could be disorientating. This is why it was decided to present a small collection of four case studies. The idea of collecting the special partnership cases developed so far had been proposed by Anci, Alleanza delle Cooperative and Forum del Terzo Settore, but unfortunately was never developed. Finally, a comparison was made between standard forms of public private partnerships and special public-private partnerships. For each of them, a case study was presented as a starting point for the analysis of the characteristics of the two legislative tools. It emerged that the two forms of partnership are complementary, each having different strengths, objectives and contexts of application. If well developed, both standard and special partnerships succeed in the ultimate goal of reusing and revitalising heritage buildings.

Il presente documento si propone di analizzare uno strumento legislativo nato con l'obiettivo di promuovere la cooperazione tra pubblico, privato e terzo settore per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Lo strumento è definito dalla legislazione italiana all'articolo 151 del decreto legislativo 50/2016 come Partenariato Speciale Pubblico Privato (SPPP). Questo strumento è stato introdotto nella legislazione italiana solo nel 2016, si tratta di uno strumento di recente introduzione ancora poco esaminato nel settore della ricerca. Gli autori si sono posti l'obiettivo di approfondire questo tema, studiandone l'applicazione e confrontandolo con le forme standard di partenariato pubblico privato. Trattandosi di una normativa recente, caratterizzata da una forma flessibile, gli autori hanno sentito la necessità di studiarne l'applicazione su alcuni casi di studio. L'approccio “sartoriale” che questo strumento richiede è allo stesso tempo un punto di forza e di debolezza: lascia spazio a un'ampia gamma di applicazioni, ma allo stesso tempo può essere disorientante. Per questo motivo si è deciso di presentare una piccola raccolta di quattro casi di studio. L'idea di raccogliere i casi di partenariato speciale sviluppati finora era stata proposta da Anci, Alleanza delle Cooperative e Forum del Terzo Settore, ma purtroppo non è mai stata sviluppata. Infine, è stato fatto un confronto tra le forme standard di partenariato pubblico privato e i partenariati speciali pubblico privati. Per ciascuna di esse è stato presentato un caso studio come punto di partenza per l'analisi delle caratteristiche dei due strumenti legislativi. È emerso che le due forme di partenariato sono complementari, avendo ciascuna diversi punti di forza, obiettivi e contesti di applicazione. Se ben sviluppati, sia i partenariati standard che quelli speciali riescono a raggiungere l'obiettivo finale di riutilizzare e rivitalizzare gli edifici del patrimonio.

Special public private partnerships for the conservation and valorisation of Cultural Heritage

Fusi, Cristina;ZANOSIEV, DAN-ADRIAN
2022/2023

Abstract

The following paper aims at analysing a legislative tool born with the objective to promote the cooperation among public, private and third sector for the conservation and valorisation of cultural heritage. The instrument is defined by the Italian legislation in article 151 of legislative decree 50/2016 as Partenariato Speciale Pubblico Privato (Special Public Private Partnership - SPPP). This instrument was introduced in the Italian legislation only in 2016, it is a newly introduced tool still little addressed by the research sector. The authors have set themselves the goal of exploring this topic, studying its application and comparing it to standard forms of public private partnership. Being a recent regulation, characterised by a flexible form, the authors felt the necessity to study its implementation on a few case studies. The tailor-made approach that this tool requires is both a strength and a weakness: it leaves room for a wide range of applications but at the same time could be disorientating. This is why it was decided to present a small collection of four case studies. The idea of collecting the special partnership cases developed so far had been proposed by Anci, Alleanza delle Cooperative and Forum del Terzo Settore, but unfortunately was never developed. Finally, a comparison was made between standard forms of public private partnerships and special public-private partnerships. For each of them, a case study was presented as a starting point for the analysis of the characteristics of the two legislative tools. It emerged that the two forms of partnership are complementary, each having different strengths, objectives and contexts of application. If well developed, both standard and special partnerships succeed in the ultimate goal of reusing and revitalising heritage buildings.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
18-lug-2023
2022/2023
Il presente documento si propone di analizzare uno strumento legislativo nato con l'obiettivo di promuovere la cooperazione tra pubblico, privato e terzo settore per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Lo strumento è definito dalla legislazione italiana all'articolo 151 del decreto legislativo 50/2016 come Partenariato Speciale Pubblico Privato (SPPP). Questo strumento è stato introdotto nella legislazione italiana solo nel 2016, si tratta di uno strumento di recente introduzione ancora poco esaminato nel settore della ricerca. Gli autori si sono posti l'obiettivo di approfondire questo tema, studiandone l'applicazione e confrontandolo con le forme standard di partenariato pubblico privato. Trattandosi di una normativa recente, caratterizzata da una forma flessibile, gli autori hanno sentito la necessità di studiarne l'applicazione su alcuni casi di studio. L'approccio “sartoriale” che questo strumento richiede è allo stesso tempo un punto di forza e di debolezza: lascia spazio a un'ampia gamma di applicazioni, ma allo stesso tempo può essere disorientante. Per questo motivo si è deciso di presentare una piccola raccolta di quattro casi di studio. L'idea di raccogliere i casi di partenariato speciale sviluppati finora era stata proposta da Anci, Alleanza delle Cooperative e Forum del Terzo Settore, ma purtroppo non è mai stata sviluppata. Infine, è stato fatto un confronto tra le forme standard di partenariato pubblico privato e i partenariati speciali pubblico privati. Per ciascuna di esse è stato presentato un caso studio come punto di partenza per l'analisi delle caratteristiche dei due strumenti legislativi. È emerso che le due forme di partenariato sono complementari, avendo ciascuna diversi punti di forza, obiettivi e contesti di applicazione. Se ben sviluppati, sia i partenariati standard che quelli speciali riescono a raggiungere l'obiettivo finale di riutilizzare e rivitalizzare gli edifici del patrimonio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/209305