The Unbuilt Lab : studying the flexibility of work spaces in an outdoor setting

The present generation is acquainted with two distinct realms that shape their work, learning, and engagement spaces: the physical and the virtual. While the virtual space enables individuals to exist and interact from any part of the world through their computer screens, the physical space, such as an office or classroom, confines them within four walls and a ceiling. The underlying idea of this thesis project is to dismantle these barriers and replace them with the natural environment, all while maintaining optimal performance. The mind and body of individuals living and breathing in urban settings become attuned to the particular lifestyle offered by cities. However, the unbuilt environment offers a plethora of additional benefits. Spending time in a remote village or a forest allows individuals to explore the tranquility in their surroundings and within themselves. In the context of this project, the term “unbuilt environment” refers to the portion of the physical environment that remains undeveloped or unconstructed. This concept often stands in contrast to the built environment, which encompasses the constructed or developed areas where people reside, work, and partake in various activities. The objective of this thesis is to elucidate the benefits associated with participating in diverse activities within an outdoor environment, which serves to invigorate both the intellect and the physique while emphasizing adaptability. “The Unbuilt Lab” represents a versatile and multifaceted pavilion meticulously crafted for integration into a green area atop a hill in Albugnano, Italy. Functioning as a workspace within the unbuilt realm, it seamlessly integrates the outdoor experience with spatial flexibility, affording visitors the opportunity to engage in work and relaxation amidst a captivating natural landscape.

La generazione attuale conosce due ambiti distinti che modellano i loro spazi di lavoro, apprendimento e impegno: quello fisico e quello virtuale. Mentre lo spazio virtuale consente agli individui di esistere e interagire da qualsiasi parte del mondo attraverso gli schermi dei loro computer, lo spazio fisico, come un ufficio o un’aula, li confina tra quattro mura e un soffitto. L’idea alla base di questo progetto di tesi è di smantellare queste barriere e sostituirle con l’ambiente naturale, il tutto mantenendo prestazioni ottimali. La mente e il corpo degli individui che vivono e respirano in contesti urbani si sintonizzano con il particolare stile di vita offerto dalle città. Tuttavia, l’ambiente non costruito offre una miriade di vantaggi aggiuntivi. Trascorrere del tempo in un villaggio remoto o in una foresta consente alle persone di esplorare la tranquillità nei loro dintorni e dentro di sé. Nel contesto di questo progetto, il termine “ambiente non costruito” si riferisce alla parte dell’ambiente fisico che rimane non sviluppata o non costruita. Questo concetto è spesso in contrasto con l’ambiente costruito, che comprende le aree costruite o sviluppate in cui le persone risiedono, lavorano e partecipano a varie attività. L’obiettivo di questa tesi è quello di chiarire i benefici associati alla partecipazione a diverse attività all’interno di un ambiente esterno, che serve a rinvigorire sia l’intelletto che il fisico sottolineando l’adattabilità. “The Unbuilt Lab” rappresenta un padiglione versatile e sfaccettato meticolosamente realizzato per l’integrazione in un’area verde in cima a una collina ad Albugnano, in Italia. Funzionando come uno spazio di lavoro all’interno del regno non costruito, integra perfettamente l’esperienza all’aperto con la flessibilità spaziale, offrendo ai visitatori l’opportunità di dedicarsi al lavoro e al relax in un affascinante paesaggio naturale.