The turkish diaspora in Germany and a new Migration Museum

The 30th of October 2022 marks the 61st anniversary of the Recruitment Agreement, which initiated the Turkish diaspora in Germany. Over the span of 1961 to 1973, nearly 1 million Turks migrated to Germany as guest-workers with the intention of eventual return. However, the majority chose to stay, bringing their families, resulting in a current Turkish population of over 7 million, comprising approximately 7% of Germany's total population. This rapid demographic change has posed integration challenges due to notable cultural differences between German and Turkish cultures. The preservation of cultural identities while adapting and integrating has remained a persistent challenge. This research examines the case of Turkish immigrants in Germany, focusing on the historical context, immigration patterns, current situation of Turkish communities, and case studies of varying scales. Specifically, the changing use of typologies of Turkish migrants in Germany, their adaptation processes, and the spatial effects are investigated. The followed methodology in this report was to first, create a framework of German and Turkish historical context right before the mass-migration and understand its reasons, second analyze the 12 years of immigration during the recruitment agreement and the following years, and lastly look at the current situation of Turkish communities and various case studies. Ultimately, a design proposal is presented for the adaptive reuse of a factory building as a migration museum and cultural center in Mannheim's former industrial harbor, while respecting the industrial heritage and addressing the challenges faced by the Turkish community in Germany. This research contributes to the understanding of the dynamic relationship between Turkish immigrants and their spatial environment in Germany, and underscores the need for architects and designers to be mindful of the evolving diverse society in shaping the built environment.

Il 30 ottobre 2022 si celebra il 61° anniversario dell'Accordo di Reclutamento, che segnò l'inizio della diaspora turca in Germania. Tra il 1961 e il 1973, quasi un milione di cittadini turchi emigrò in Germania come lavoratori ospiti con l'intenzione di tornare nel proprio paese d'origine. Tuttavia, la maggior parte di loro ha scelto di rimanere, portando con sé le proprie famiglie e dando origine a una comunità turca attuale di oltre 7 milioni di persone, corrispondente a circa il 7% della popolazione totale della Germania. Questo rapido cambiamento demografico ha posto sfide all'integrazione a causa delle notevoli differenze culturali tra la cultura tedesca e quella turca. La conservazione dell'identità culturale durante il processo di adattamento e integrazione è rimasta una sfida persistente. La presente ricerca si focalizza sul caso degli immigrati turchi in Germania, analizzando il contesto storico, i modelli di immigrazione, la situazione attuale delle comunità turche e casi di studio di diversa scala. In particolare, viene esaminato l'evoluzione delle diverse tipologie di immigrati turchi in Germania, i processi di adattamento e gli effetti spaziali. La metodologia seguita in questa ricerca prevede innanzitutto la ricostruzione del contesto storico tedesco e turco prima dell'emigrazione di massa, al fine di comprenderne le ragioni. Successivamente, si analizzano i 12 anni di immigrazione durante l'accordo di reclutamento e gli anni successivi, per poi esaminare la situazione attuale delle comunità turche e diversi casi di studio. Infine, viene presentata una proposta progettuale per il riuso adattivo di un edificio industriale come museo dell'immigrazione e centro culturale nell'ex porto industriale di Mannheim, con l'obiettivo di preservare il patrimonio industriale e affrontare le sfide della comunità turca in Germania. La presente ricerca contribuisce alla comprensione del dinamico rapporto tra gli immigrati turchi e il loro ambiente spaziale in Germania, evidenziando la necessità per architetti e progettisti di essere consapevoli della diversità della società in evoluzione nel plasmare l'ambiente costruito.