Living soil represents an immensely significant resource that, regrettably, often goes unnoticed within the urban landscape. Urban planning and architectural interventions tend to overlook living soil, perceiving it merely as a surface rather than recognizing its depth as an integral ecosystem. In fact, various urban planning and architectural interventions tend not to consider living soil as an ecosystem to be safeguarded and protected; it is read as a surface and not as an element with depth. Increased interest in ecological issues and greater attention to environmental protection and renaturalization processes that characterize the contemporary world make it essential to emphasize the importance of living soil within the architectural discussion. Over the years, urban interventions have increasingly gravitated towards the restoration of natural elements, creating a heightened demand for fertile soil to facilitate vegetation growth. Exemplary in this regard is the city of Lyon, which in recent years, through numerous interventions, has shown itself to be quite sensitive to environmental issues. Noteworthy among them is the Le Champ project by BASE architects in the Confluence area, which is being developed over a long period of time and is characterized by several phases. In 2019, in particular, a fertile soil production laboratory was installed as a temporary function in the project, which will be gradually dismantled and used to vegetalize the area. Recognizing its value, this initiative was seized as an opportunity to develop a permanent engine to activate social, educational and productive dynamics within the redevelopment of the area. The Humus Omnibus project stands in continuity with Le Champ by proposing an alternative to its narrative: the inclusion of a permanent fertile soil production workshop. The project’s objectives encompass not only material aspects, such as the production and sales of fertile soil, but also intellectual dimensions through social spaces and areas dedicated to education and experimentation. These three objectives materialize within an ever-evolving landscape comprising diverse open spaces and a lightweight architectural structure designed to provide support.

Il suolo vivo è una risorsa estremamente importante e all’interno del panorama urbano spesso non viene considerato come tale. I vari interventi urbanistici e architettonici tendono infatti a non ritenere il suolo vivo un ecosistema da tutelare e proteggere, esso viene letto come una superficie e non come un elemento dotato di spessore. L’incremento dell’interesse per le tematiche ecologiche e una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e ai processi di rinaturalizzazione che caratterizzano il mondo contemporaneo rendono fondamentale sottolineare l’importanza del suolo vivo all’interno della discussione architettonica. Nel corso degli anni gli interventi in ambito urbano si sono mossi sempre più spesso nella direzione di una rinaturalizzazione degli spazi, accrescendo il bisogno di suolo fertile necessario allo sviluppo della vegetazione. In questo ambito risulta esemplare la città di Lione che negli ultimi anni, attraverso numerosi interventi, si è dimostrata piuttosto sensibile alle tematiche ambientali. Degno di nota tra questi è il progetto di Le Champ degli architetti BASE nell’area della Confluence che si sviluppa in un lungo arco temporale ed è caratterizzato da diverse fasi. Nel 2019, in particolare, è stato installato, come funzione temporanea nel progetto, un laboratorio di produzione di suolo fertile che verrà gradualmente smantellato e utilizzato per vegetalizzare l’area. Riconoscendone il valore, questa iniziativa è stata colta come un’occasione per sviluppare un motore permanente per attivare dinamiche sociali, didattiche e produttive all’interno della riqualificazione dell’area. Il progetto Humus Omnibus si pone in continuità con Le Champ proponendo un’alternativa alla sua narrazione: l’inserimento di un laboratorio permanente di produzione di suolo fertile. Il progetto persegue l’obiettivo di riportare la risorsa del suolo fertile agli abitanti sia da un punto di vista materiale attraverso l’area produttiva e di vendita sia da un punto di vista intellettuale attraverso le aree sociali e le aree per la didattica e la sperimentazione. Questi tre obiettivi si concretizzano in un paesaggio in continua trasformazione che si compone di spazi aperti eterogenei e una struttura architettonica leggera che funge da supporto.

Corrispondenze: un laboratorio di suolo fertile a Lione

Caramia, Elena;Cadoni, Chiara;Cassis, Margherita
2022/2023

Abstract

Living soil represents an immensely significant resource that, regrettably, often goes unnoticed within the urban landscape. Urban planning and architectural interventions tend to overlook living soil, perceiving it merely as a surface rather than recognizing its depth as an integral ecosystem. In fact, various urban planning and architectural interventions tend not to consider living soil as an ecosystem to be safeguarded and protected; it is read as a surface and not as an element with depth. Increased interest in ecological issues and greater attention to environmental protection and renaturalization processes that characterize the contemporary world make it essential to emphasize the importance of living soil within the architectural discussion. Over the years, urban interventions have increasingly gravitated towards the restoration of natural elements, creating a heightened demand for fertile soil to facilitate vegetation growth. Exemplary in this regard is the city of Lyon, which in recent years, through numerous interventions, has shown itself to be quite sensitive to environmental issues. Noteworthy among them is the Le Champ project by BASE architects in the Confluence area, which is being developed over a long period of time and is characterized by several phases. In 2019, in particular, a fertile soil production laboratory was installed as a temporary function in the project, which will be gradually dismantled and used to vegetalize the area. Recognizing its value, this initiative was seized as an opportunity to develop a permanent engine to activate social, educational and productive dynamics within the redevelopment of the area. The Humus Omnibus project stands in continuity with Le Champ by proposing an alternative to its narrative: the inclusion of a permanent fertile soil production workshop. The project’s objectives encompass not only material aspects, such as the production and sales of fertile soil, but also intellectual dimensions through social spaces and areas dedicated to education and experimentation. These three objectives materialize within an ever-evolving landscape comprising diverse open spaces and a lightweight architectural structure designed to provide support.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2023
2022/2023
Il suolo vivo è una risorsa estremamente importante e all’interno del panorama urbano spesso non viene considerato come tale. I vari interventi urbanistici e architettonici tendono infatti a non ritenere il suolo vivo un ecosistema da tutelare e proteggere, esso viene letto come una superficie e non come un elemento dotato di spessore. L’incremento dell’interesse per le tematiche ecologiche e una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e ai processi di rinaturalizzazione che caratterizzano il mondo contemporaneo rendono fondamentale sottolineare l’importanza del suolo vivo all’interno della discussione architettonica. Nel corso degli anni gli interventi in ambito urbano si sono mossi sempre più spesso nella direzione di una rinaturalizzazione degli spazi, accrescendo il bisogno di suolo fertile necessario allo sviluppo della vegetazione. In questo ambito risulta esemplare la città di Lione che negli ultimi anni, attraverso numerosi interventi, si è dimostrata piuttosto sensibile alle tematiche ambientali. Degno di nota tra questi è il progetto di Le Champ degli architetti BASE nell’area della Confluence che si sviluppa in un lungo arco temporale ed è caratterizzato da diverse fasi. Nel 2019, in particolare, è stato installato, come funzione temporanea nel progetto, un laboratorio di produzione di suolo fertile che verrà gradualmente smantellato e utilizzato per vegetalizzare l’area. Riconoscendone il valore, questa iniziativa è stata colta come un’occasione per sviluppare un motore permanente per attivare dinamiche sociali, didattiche e produttive all’interno della riqualificazione dell’area. Il progetto Humus Omnibus si pone in continuità con Le Champ proponendo un’alternativa alla sua narrazione: l’inserimento di un laboratorio permanente di produzione di suolo fertile. Il progetto persegue l’obiettivo di riportare la risorsa del suolo fertile agli abitanti sia da un punto di vista materiale attraverso l’area produttiva e di vendita sia da un punto di vista intellettuale attraverso le aree sociali e le aree per la didattica e la sperimentazione. Questi tre obiettivi si concretizzano in un paesaggio in continua trasformazione che si compone di spazi aperti eterogenei e una struttura architettonica leggera che funge da supporto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/210580